Leanza presenta ricorso al Tar per entrare in consiglio
Ad ottobre l'udienza. In bilico il terzo seggio dell'Udc
giovedì 30 agosto 2012
10.05
Arrivera' presto sul banco dei giudici di Bari il ricorso presentato da Domenico Leanza, candidato alle sorse amministrative tra le fila di Sel. Alle competizioni elettorali della scorsa primavera, l'ex consigliere democratico emigrato solo di recente nel partito di Nichi Vendola era rimasto fuori dal consiglio per una manciata di voti, o meglio di decimali. La nuova legge nella ripartizione dei seggi, infatti, impone di attribuire il 60% degli stessi alla maggioranza e il 40% all' opposizione. Con questi criteri e con un consiglio comunale ridotto a 24 consiglieri dalla manovra finanziaria del 2010, alla maggioranza spettano 14,4 seggi lasciando i restanti 9,6 allo schieramento opposto. La legge consente l' arrotondamento dei decimali purché non venga superata la soglia massima del 60%.
Tutto chiaro?
Non proprio visto che dopo innumerevoli calcoli il magistrato Pietro Erede, presidente della commissione elettorale gravinese, per 25 giorni ha lasciato tutti con il fiato sospeso. Poi, scegliendo di uniformarsi alle indicazioni ed alle circolari diffuse dal ministero degli interni prima del voto, ha attributo 15 seggi alla maggioranza e solo 9 all'opposizione scatenando le ire degli esponenti di Sel che dopo aver urlato allo scandalo e promesso battaglia, sventolando sentenze del Consiglio di Stato dal tenore opposto a quelle pure richiamate dal ministero, sono ricorsi direttamente ai giudici.
Ora però dalla sede di Sel i toni si fanno più pacati e se prima qualcuno ostentava sicurezza adesso tutto sembra nuovamente in discussione: "La materia elettorale è cosa complicata per cui ci affidiamo al giudice nella speranza di capire qualcosa in più".
Quel "qualcosa in più" che dovrà chiarire anche la posizione del consigliere Carbone esponente dell'Udc a cui, grazie alla vittoria di Valente, è stato attribuito l'ultimo seggio. Se il giudice dovesse accogliere le richieste di Leanza, l'Udc sarebbe costretto a cedere lo scanno all'opposizione.
Tutto chiaro?
Non proprio visto che dopo innumerevoli calcoli il magistrato Pietro Erede, presidente della commissione elettorale gravinese, per 25 giorni ha lasciato tutti con il fiato sospeso. Poi, scegliendo di uniformarsi alle indicazioni ed alle circolari diffuse dal ministero degli interni prima del voto, ha attributo 15 seggi alla maggioranza e solo 9 all'opposizione scatenando le ire degli esponenti di Sel che dopo aver urlato allo scandalo e promesso battaglia, sventolando sentenze del Consiglio di Stato dal tenore opposto a quelle pure richiamate dal ministero, sono ricorsi direttamente ai giudici.
Ora però dalla sede di Sel i toni si fanno più pacati e se prima qualcuno ostentava sicurezza adesso tutto sembra nuovamente in discussione: "La materia elettorale è cosa complicata per cui ci affidiamo al giudice nella speranza di capire qualcosa in più".
Quel "qualcosa in più" che dovrà chiarire anche la posizione del consigliere Carbone esponente dell'Udc a cui, grazie alla vittoria di Valente, è stato attribuito l'ultimo seggio. Se il giudice dovesse accogliere le richieste di Leanza, l'Udc sarebbe costretto a cedere lo scanno all'opposizione.