Duro attaco al Sindaco Divella
Casareale invoca la fine dell' Amministrazione
martedì 15 marzo 2011
lettera aperta al sindaco
Sig. sindaco,
debbo esprimere tutta la mia personale amarezza e la mia preoccupata inquietudine rispetto alla soluzione (?), che hai incredibilmente ritenuto di dare, alla crisi politica in atto.
Francamente, non so se ci sei o ci fai.
Avevi impostato la scorsa campagna elettorale sulle tue orecchie.
"Sono pronto ad ascoltare i vostri problemi" avevi fatto stampare sui manifesti elettorali.
Ed i cittadini gravinesi, creduloni ed ingenui, ti hanno consegnato la città.
Non sei mai partito.
Prigioniero della tua stanza e dei tuoi compagni di viaggio, stai affossando definitivamente Gravina.
Hai sporcato le strade, hai tassato la gente, hai rotto le vie urbane, hai bloccato i cantieri, hai aumentato la disoccupazione, hai impoverito i cittadini, hai fatto svegliare i morti, hai premiato le bande, hai ascoltato invano ( sarai mica sordo?!).
In altri termini, sig. sindaco, hai fatto quanto di peggio si potesse umanamente immaginare.
La soluzione data alla crisi è sintomatica del tuo stato confusionale.
Avevi detto:"Azzero la giunta comunale".
Successivamente, dopo qualche giorno:" Mi dimetto perché bisogna rilanciare l'attività amministrativa, ferma al palo".
Avevi finanche lanciato proclami ai partiti della tua maggioranza:" Mi darete una terna di nomi per la formazione della nuova giunta, ed io sarò libero di scegliere uomini e deleghe".
Ecco, tutto questo lo dicevi alla città attraverso comunicati stampa e pubbliche interviste.
Poi?
Poi, la beffa e lo sberleffo.
Quasi che tu abbia un fratello gemello.
Quello che, prendendo atto dello stato di crisi in cui versa la città, ha dignitosamente rassegnato le sue dimissioni dalla carica di sindaco, e quello di oggi, quello, cioè, che sfidando il buon senso, oltraggiando la dignità umana, rendendosi insensibile alla sofferenza di una comunità intera, ridotta sul lastrico, riprende le redini del Palazzo Municipale.
Sig. sindaco, così non va!
Non puoi nasconderti dietro la figura del bravo professionista e del felice pensionato per essere svincolato da un giudizio severo sul tuo ruolo di politico.
Politicamente parlando, sig. sindaco, ti sei dimostrato una frana.
Per evitare guai ancora più grossi per la nostra città, di quella che dici di amare, ti prego, fai un gesto che possa riscattare il tuo operato, sin qui fallimentare: DIMETTITI, per sempre.
Senza rancore e con la franchezza di sempre.
Peppino Casareale
Sig. sindaco,
debbo esprimere tutta la mia personale amarezza e la mia preoccupata inquietudine rispetto alla soluzione (?), che hai incredibilmente ritenuto di dare, alla crisi politica in atto.
Francamente, non so se ci sei o ci fai.
Avevi impostato la scorsa campagna elettorale sulle tue orecchie.
"Sono pronto ad ascoltare i vostri problemi" avevi fatto stampare sui manifesti elettorali.
Ed i cittadini gravinesi, creduloni ed ingenui, ti hanno consegnato la città.
Non sei mai partito.
Prigioniero della tua stanza e dei tuoi compagni di viaggio, stai affossando definitivamente Gravina.
Hai sporcato le strade, hai tassato la gente, hai rotto le vie urbane, hai bloccato i cantieri, hai aumentato la disoccupazione, hai impoverito i cittadini, hai fatto svegliare i morti, hai premiato le bande, hai ascoltato invano ( sarai mica sordo?!).
In altri termini, sig. sindaco, hai fatto quanto di peggio si potesse umanamente immaginare.
La soluzione data alla crisi è sintomatica del tuo stato confusionale.
Avevi detto:"Azzero la giunta comunale".
Successivamente, dopo qualche giorno:" Mi dimetto perché bisogna rilanciare l'attività amministrativa, ferma al palo".
Avevi finanche lanciato proclami ai partiti della tua maggioranza:" Mi darete una terna di nomi per la formazione della nuova giunta, ed io sarò libero di scegliere uomini e deleghe".
Ecco, tutto questo lo dicevi alla città attraverso comunicati stampa e pubbliche interviste.
Poi?
Poi, la beffa e lo sberleffo.
Quasi che tu abbia un fratello gemello.
Quello che, prendendo atto dello stato di crisi in cui versa la città, ha dignitosamente rassegnato le sue dimissioni dalla carica di sindaco, e quello di oggi, quello, cioè, che sfidando il buon senso, oltraggiando la dignità umana, rendendosi insensibile alla sofferenza di una comunità intera, ridotta sul lastrico, riprende le redini del Palazzo Municipale.
Sig. sindaco, così non va!
Non puoi nasconderti dietro la figura del bravo professionista e del felice pensionato per essere svincolato da un giudizio severo sul tuo ruolo di politico.
Politicamente parlando, sig. sindaco, ti sei dimostrato una frana.
Per evitare guai ancora più grossi per la nostra città, di quella che dici di amare, ti prego, fai un gesto che possa riscattare il tuo operato, sin qui fallimentare: DIMETTITI, per sempre.
Senza rancore e con la franchezza di sempre.
Peppino Casareale