Lettera aperta del sindaco Divella
“Ho il dovere di proteggere e di tutelare l’onorabilità e la dignità di una Città che non merita tutto ciò”. Duro attacco agli organi di informazione
sabato 30 aprile 2011
17.37
E' giunta in redazione una lettera a firma del sindaco di Gravina in riferimento alle ultime vicende che hanno visto protagonisti Asl e Lega del cane e che hanno riportato Gravina sulle prime pagine della stampa nazionale. "Come Primo Cittadino ho il dovere di proteggere e di tutelare l'onorabilità e la dignità di una Città che non merita tutto ciò" si legge nella missiva e certamente Divella non usa mezzi termini per criticare l'operato della stampa.
"Quello che sta accadendo è di inaudita ed inaccettabile gravità. Una campagna denigratoria e diffamatoria che sta colpendo l'intera città di Gravina in Puglia. Come Primo Cittadino ho il dovere di proteggere e di tutelare l'onorabilità e la dignità di una Città che non merita tutto ciò.
Un fatto episodico e non giustificabile che non riguarda l'Amministrazione Comunale e non appartiene alla comunità gravinese, è diventato uno strumento per diffamarci e denigrarci. Nessun atto di violenza o di inciviltà è tollerabile. Se ci sono state inadempienze o violazioni della legge saranno gli organi preposti a stabilire la verità dei fatti. Fino ad allora a nessuno è permesso gettare fango o emettere sentenze.
Comprendo lo scoramento e l'indignazione che accumuna centinaia di persone che amano come me gli animali ma ormai ogni giorno veniamo appellati nei modi più indegni. Abbiamo immediatamente incontrato i volontari della Lega del Cane di Gravina ed accolto l'invito della ASL, a dimostrazione che la problematica ci appartiene e che desideriamo risolverla in un clima di civiltà e di rispetto, non certo attraverso metodi che scatenano la violenza.
I cittadini chiedono sicurezza nelle strade e gli strumenti a nostra disposizione sono quelli da me attuati. Mancano politiche a livello regionale e provinciale ed un Comune è spesso nell'impossibilità di affrontare il problema come si vorrebbe. Abbiamo cercato in tutti i modi di far comprendere che si è scelta una strada sbagliata per rivendicare un diritto. Il rispetto delle leggi è prioritario e viene prima di ogni rivendicazione.
Abbiamo invitato tutti ad abbassare i toni e suggerito la strada della corretta ed asettica narrativa dei fatti ai mezzi d'informazione. Un appello caduto nel vuoto. Il randagismo si trascina da decenni e non solo qui a Gravina in Puglia. Abbiamo le nostre responsabilità che dividiamo con chi ci ha preceduto ma non ci nascondiamo.
Stiamo lavorando con grande determinazione per aprire il canile sanitario e stiamo analizzando le proposte di progetto di finanza pervenuteci per il canile rifugio, proposte che sono ben tre.
È necessario da parte di tutti però un momento di riflessione e di presa di coscienza che consenta a chi opera per il bene della città, e mi riferisco anche ai volontari della lega del cane che si adoperano con gratuità e sensibilità, di costruire insieme un programma condiviso che da una parte tuteli il diritto alla salute dei cittadini e dall'altro dia risposte in termini di dignità e di rispetto per gli animali, ma sempre e solo nel rispetto della legge.
Da un episodio la città di Gravina esce opacizzata e violentemente demonizzata. È ora di dire basta. Noi faremo il nostro dovere di Amministratori e di cittadini. Chi ha sbagliato deve pagare e chi continua ad accusarci di indegni gesti di inciviltà dovrà risponderne nelle sedi opportune.
A nome personale chiedo scusa a tutti i cittadini che continuano ad essere offesi e denigrati per colpe non loro".
On. Giovanni Divella
Sindaco di Gravina in Puglia
"Quello che sta accadendo è di inaudita ed inaccettabile gravità. Una campagna denigratoria e diffamatoria che sta colpendo l'intera città di Gravina in Puglia. Come Primo Cittadino ho il dovere di proteggere e di tutelare l'onorabilità e la dignità di una Città che non merita tutto ciò.
Un fatto episodico e non giustificabile che non riguarda l'Amministrazione Comunale e non appartiene alla comunità gravinese, è diventato uno strumento per diffamarci e denigrarci. Nessun atto di violenza o di inciviltà è tollerabile. Se ci sono state inadempienze o violazioni della legge saranno gli organi preposti a stabilire la verità dei fatti. Fino ad allora a nessuno è permesso gettare fango o emettere sentenze.
Comprendo lo scoramento e l'indignazione che accumuna centinaia di persone che amano come me gli animali ma ormai ogni giorno veniamo appellati nei modi più indegni. Abbiamo immediatamente incontrato i volontari della Lega del Cane di Gravina ed accolto l'invito della ASL, a dimostrazione che la problematica ci appartiene e che desideriamo risolverla in un clima di civiltà e di rispetto, non certo attraverso metodi che scatenano la violenza.
I cittadini chiedono sicurezza nelle strade e gli strumenti a nostra disposizione sono quelli da me attuati. Mancano politiche a livello regionale e provinciale ed un Comune è spesso nell'impossibilità di affrontare il problema come si vorrebbe. Abbiamo cercato in tutti i modi di far comprendere che si è scelta una strada sbagliata per rivendicare un diritto. Il rispetto delle leggi è prioritario e viene prima di ogni rivendicazione.
Abbiamo invitato tutti ad abbassare i toni e suggerito la strada della corretta ed asettica narrativa dei fatti ai mezzi d'informazione. Un appello caduto nel vuoto. Il randagismo si trascina da decenni e non solo qui a Gravina in Puglia. Abbiamo le nostre responsabilità che dividiamo con chi ci ha preceduto ma non ci nascondiamo.
Stiamo lavorando con grande determinazione per aprire il canile sanitario e stiamo analizzando le proposte di progetto di finanza pervenuteci per il canile rifugio, proposte che sono ben tre.
È necessario da parte di tutti però un momento di riflessione e di presa di coscienza che consenta a chi opera per il bene della città, e mi riferisco anche ai volontari della lega del cane che si adoperano con gratuità e sensibilità, di costruire insieme un programma condiviso che da una parte tuteli il diritto alla salute dei cittadini e dall'altro dia risposte in termini di dignità e di rispetto per gli animali, ma sempre e solo nel rispetto della legge.
Da un episodio la città di Gravina esce opacizzata e violentemente demonizzata. È ora di dire basta. Noi faremo il nostro dovere di Amministratori e di cittadini. Chi ha sbagliato deve pagare e chi continua ad accusarci di indegni gesti di inciviltà dovrà risponderne nelle sedi opportune.
A nome personale chiedo scusa a tutti i cittadini che continuano ad essere offesi e denigrati per colpe non loro".
On. Giovanni Divella
Sindaco di Gravina in Puglia