Loculi comunali, disco verde della giunta regionale

Finita l’attesa per molti cittadini. Autorizzazione a realizzare le opere

mercoledì 9 giugno 2021
Via libera della giunta regionale all'autorizzazione paesaggistica in deroga per la realizzazione di loculi e ossarietti nel cimitero di Gravina.

Il governo regionale, infatti, ha rilasciato la propria autorizzazione al comune di Gravina per la realizzazione di opere di pubblica utilità come i loculi cimiteriali, da lungo tempo oggetto di interesse da parte dei cittadini di Gravina, che per tali spazi nell'area cimiteriale avevano già versato da diversi anni le quote previste.

Una questione messa sotto la lente d'ingrandimento della politica, oggetto a più riprese di interrogazioni nel corso delle sedute dei consigli comunali da parte di consiglieri di maggioranza e opposizione, che avevano chiesto all'amministrazione di prendere una decisione all'indomani del diniego da parte della soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Bari di concedere il nulla osta paesaggistico, poiché l'opera risultava "in contrasto con le prescrizioni di cui agli artt. 46, 79 e 82 delle NTA del PPTR".

Lo stesso ente di tutela aveva suggerito all'amministrazione comunale di procedere in deroga alle norme paesaggistiche, così come previsto dalla legge. Eventualità presa in esame dal governo cittadino che per tanto si è rivolto alla Regione, che adesso ha dato il via libera alla realizzazione dei loculi, ponendo però il rispetto di alcune prescrizioni dettate dal Servizio Osservatorio e Pianificazione Paesaggistica e dalla Soprintendenza.

Innanzitutto, i percorsi pedonali dovranno essere realizzati escludendo materiali bituminosi e cementizi; inoltre, così come indicato nel parere della Commissione locale del paesaggio, dovranno essere realizzati 8 siti di nidificazione per Barbagianni (Tyto alba) da porre sui lastrici di ognuno dei corpi di fabbrica da realizzare, seguendo le indicazioni che saranno fornite da un ornitologo specialista in biodiversità urbana. Altro punto da rispettare riguarda la flora. Infatti, viene indicato l'utilizzo esclusivo di esemplari arborei e arbustivi autoctoni da piantare lungo il perimetro dell'area di intervento. Infine, si impone il divieto di utilizzare materiali riflettenti e si ribadisce che – si legge nel deliberato- "trattandosi di un'opera pubblica da localizzare in continuità con l'area archeologica di Botromagno, tutelata ai sensi del DM 08/06/1982, sarà necessario sottoporre l'intervento alle procedure di archeologia preventiva ai sensi dell'art. 25 del D.Lgs 50/2016", rimandando per ciò che concerne gli aspetti archeologici a quanto prescritto dal parere vincolante della Soprintendenza, già presente nella nota dello stesso ente dello scorso 4 maggio.

Insomma, sembrerebbe che, per molti concittadini, l'attesa sia finalmente terminata.