5 Stelle: alla “Pentecchia” tanti soldi ma il ponte non c’è
Non è ancora transitabile sulla strada comunale
sabato 1 dicembre 2018
17.55
"Stanziati altri 100 mila euro per la messa in sicurezza della zona, ma nessun intervento per la ricostruzione del ponte". Questa l'accusa del Movimento Cinque stelle rivolta all'amministrazione comunale, che proprio nei giorni scorsi ha destinato un ulteriore finanziamento di 100 mila euro per effettuare alcune opere di integrazione agli interventi già effettuati per la messa in sicurezza del torrente Pentecchia.
Una zona colpita da una violenta alluvione che causò anche il crollo del ponte lungo la strada comunale "le Frondi".
E proprio il ponte è oggetto del contendere. Ai 100mila appena stanziati dalla giunta Valente, vanno aggiunti altri 400mila ottenuti dal Ministero dell'Ambiente all'indomani del disastro idrogeologico e altri 240mila circa che il consorzio "Terre d'Apulia", dovrebbe ottenere attraverso i bandi regionali.
Tanti soldi che però non hanno ancora risolto il problema del ponte interrotto, sottolineano i Cinque Stelle.
I Pentastellati accusano l'amministrazione di aver sbandierato ai quattro venti i finanziamenti ottenuti, gli interventi effettuati per il ripristino dei luoghi, che ancora non è pienamente realizzato, a partire proprio dal ponte crollato.
"100 mila euro che si aggiungono ai 400 mila spesi negli anni per rimettere l'area in sicurezza, ma ad ancora oggi torniamo ad informare la cittadinanza che il passaggio per il ponte, crollato nel 2004, ancora non c'è"- dicono i Cinque Stelle.
Secondo i responsabili gravinesi del movimento, neppure l'idea di utilizzare l'accesso dalla strada provinciale 53 rappresenterebbe una soluzione auspicabile, poiché una serie di rischi come il dislivello stradale, il fondo stradale in alcuni tratti ghiaioso e la scarsa illuminazione renderebbero la percorrenza sul tratto stradale e la regolare circolazione dei veicoli alquanto pericolosa.
Ecco perché per il M5s il ripristino del ponte è prioritario, e non solo per garantire la regolare viabilità. "Riteniamo che quel tratto di strada su cui insiste il ponte potrebbe essere utilizzato non solo per favorire il passaggio degli autoveicoli ma potrebbe rappresentare il luogo giusto per la realizzazione di piste ciclabili per restituire alle persone quei luoghi che appartengono alla nostra tradizione agricola"- aggiungono gli esponenti Pentastellati.
Ma anche l'economia della città potrebbe avere dei benefici dal ripristino della strada. Masserie abbandonate della zona potrebbero essere interessate da progetti di attrazione turistica, per una ricaduta sull'economia della città.
I Cinque Stelle poi passano alla questione critica degli invasi idrici. Infatti, va considerata "la situazione di abbandono della rete di invasi idrici e dighe, realizzate negli anni '70 dal consorzio di bonifica, che si sviluppano lungo la strada comunale Le Fronde, il cui recupero costituirebbe una risorsa per l'irrigazione dei campi e una preziosa rete antincendio per il bosco Difesa Grande, nonché un'importante area per la salvaguardia della biodiversità"- chiudono dal Movimento Cinque Stelle.
Una zona colpita da una violenta alluvione che causò anche il crollo del ponte lungo la strada comunale "le Frondi".
E proprio il ponte è oggetto del contendere. Ai 100mila appena stanziati dalla giunta Valente, vanno aggiunti altri 400mila ottenuti dal Ministero dell'Ambiente all'indomani del disastro idrogeologico e altri 240mila circa che il consorzio "Terre d'Apulia", dovrebbe ottenere attraverso i bandi regionali.
Tanti soldi che però non hanno ancora risolto il problema del ponte interrotto, sottolineano i Cinque Stelle.
I Pentastellati accusano l'amministrazione di aver sbandierato ai quattro venti i finanziamenti ottenuti, gli interventi effettuati per il ripristino dei luoghi, che ancora non è pienamente realizzato, a partire proprio dal ponte crollato.
"100 mila euro che si aggiungono ai 400 mila spesi negli anni per rimettere l'area in sicurezza, ma ad ancora oggi torniamo ad informare la cittadinanza che il passaggio per il ponte, crollato nel 2004, ancora non c'è"- dicono i Cinque Stelle.
Secondo i responsabili gravinesi del movimento, neppure l'idea di utilizzare l'accesso dalla strada provinciale 53 rappresenterebbe una soluzione auspicabile, poiché una serie di rischi come il dislivello stradale, il fondo stradale in alcuni tratti ghiaioso e la scarsa illuminazione renderebbero la percorrenza sul tratto stradale e la regolare circolazione dei veicoli alquanto pericolosa.
Ecco perché per il M5s il ripristino del ponte è prioritario, e non solo per garantire la regolare viabilità. "Riteniamo che quel tratto di strada su cui insiste il ponte potrebbe essere utilizzato non solo per favorire il passaggio degli autoveicoli ma potrebbe rappresentare il luogo giusto per la realizzazione di piste ciclabili per restituire alle persone quei luoghi che appartengono alla nostra tradizione agricola"- aggiungono gli esponenti Pentastellati.
Ma anche l'economia della città potrebbe avere dei benefici dal ripristino della strada. Masserie abbandonate della zona potrebbero essere interessate da progetti di attrazione turistica, per una ricaduta sull'economia della città.
I Cinque Stelle poi passano alla questione critica degli invasi idrici. Infatti, va considerata "la situazione di abbandono della rete di invasi idrici e dighe, realizzate negli anni '70 dal consorzio di bonifica, che si sviluppano lungo la strada comunale Le Fronde, il cui recupero costituirebbe una risorsa per l'irrigazione dei campi e una preziosa rete antincendio per il bosco Difesa Grande, nonché un'importante area per la salvaguardia della biodiversità"- chiudono dal Movimento Cinque Stelle.