Movimento 5 Stelle contro Lafabiana: si dimetta
Dure critiche delle consigliere pentastellate all’assessore. Polemica nata sui "social"
giovedì 27 settembre 2018
17.30
Non hanno mandato giù le dichiarazioni dell'assessore Felice Lafabiana le tre rappresentanti in consiglio comunale del Movimento Cinque Stelle.
Le sue affermazioni sui social sono state ritenute lesive della loro dignità e offensive verso le loro persone, ritenendo le dichiarazioni di Lafabiana anche di carattere sessista.
Ma il problema non è di natura personale, il problema è politico.
Le portavoce del Movimento Cinque Stelle di Gravina, Rosa Cataldi, Raffaela Colavito e Ketti Lorusso, si rivolgono all'assessore Lafabiana, "esortandolo a rassegnare le dimissioni dalla sua carica, in quanto risulta oramai acclarata la sua incompetenza tecnica e incapacità amministrativa ad assolvere le funzioni istituzionali per le quali ha ricevuto mandato".
Insomma: passino le offese, ma sulla capacità amministrativa non si transige.
L'accusa mossa all'assessore è proprio quella di nascondere la proprie pecche dietro una terminologia aggressiva e violenta verso chi, invece, ha il compito di vigilare sull'operato dell'amministrazione.
L'oggetto del contendere è un video postato dalle consigliere M5s nel quale si denuncia lo stato di abbandono del parco Robinson.
Accuse che l'assessore non ha preso di buon grado, replicando sui social attraverso un post nel quale vengono usate parole alquanto "dure" nei confronti delle tre consigliere.
Parole che le pentastellate hanno voluto stigmatizzare. "Non vi è dubbio- scrivono Cataldi, Colavito e Lorusso- infatti, che da persone prestate alle istituzioni si pretenda l'uso di un linguaggio adeguato ad un confronto proficuo sui temi di interesse pubblico e non di certo l'uso di un lessico caratterizzato solo da offese".
Di qui l'invito a dimettersi. Anche perché i dubbi sull'operato dell'assessore, manifestati in un video messo in rete, riguardano le opere da realizzare nella pineta comunale, delle quali, nonostante un finanziamento di 45mila euro per l'installazione di nuove giostre e di 300mila euro per la bonifica e la messa in sicurezza delle traversine in legno -a detta delle consigliere del M5s-, non si vede neppure l'ombra.
"Senza contare lo spreco di denaro pubblico per la realizzazione di una inutile rampa per le persone con disabilità- sottolineano le consigliere di opposizione che affondano il colpo- Dinanzi a questi fatti, l'assessore Lafabiana, anziché scusarsi e spiegare i motivi che stanno provocando questi continui ritardi nella messa in opera delle azioni di recupero e di ripristino dell'area destinata ai più piccoli", inveisce contro le consigliere definendole "tre dell'ave Maria, vigliacche, cattive nell'animo, ignoranti, in malafede, fomentatrici di odio e per le quali lui prova pena".
Parole offensive pronunciate contro le rappresentanti pentastellate di sesso femminile, perché ritenute, a torto, più deboli.
Una querelle che sembra non essere destinata a placarsi in breve tempo.
Le sue affermazioni sui social sono state ritenute lesive della loro dignità e offensive verso le loro persone, ritenendo le dichiarazioni di Lafabiana anche di carattere sessista.
Ma il problema non è di natura personale, il problema è politico.
Le portavoce del Movimento Cinque Stelle di Gravina, Rosa Cataldi, Raffaela Colavito e Ketti Lorusso, si rivolgono all'assessore Lafabiana, "esortandolo a rassegnare le dimissioni dalla sua carica, in quanto risulta oramai acclarata la sua incompetenza tecnica e incapacità amministrativa ad assolvere le funzioni istituzionali per le quali ha ricevuto mandato".
Insomma: passino le offese, ma sulla capacità amministrativa non si transige.
L'accusa mossa all'assessore è proprio quella di nascondere la proprie pecche dietro una terminologia aggressiva e violenta verso chi, invece, ha il compito di vigilare sull'operato dell'amministrazione.
L'oggetto del contendere è un video postato dalle consigliere M5s nel quale si denuncia lo stato di abbandono del parco Robinson.
Accuse che l'assessore non ha preso di buon grado, replicando sui social attraverso un post nel quale vengono usate parole alquanto "dure" nei confronti delle tre consigliere.
Parole che le pentastellate hanno voluto stigmatizzare. "Non vi è dubbio- scrivono Cataldi, Colavito e Lorusso- infatti, che da persone prestate alle istituzioni si pretenda l'uso di un linguaggio adeguato ad un confronto proficuo sui temi di interesse pubblico e non di certo l'uso di un lessico caratterizzato solo da offese".
Di qui l'invito a dimettersi. Anche perché i dubbi sull'operato dell'assessore, manifestati in un video messo in rete, riguardano le opere da realizzare nella pineta comunale, delle quali, nonostante un finanziamento di 45mila euro per l'installazione di nuove giostre e di 300mila euro per la bonifica e la messa in sicurezza delle traversine in legno -a detta delle consigliere del M5s-, non si vede neppure l'ombra.
"Senza contare lo spreco di denaro pubblico per la realizzazione di una inutile rampa per le persone con disabilità- sottolineano le consigliere di opposizione che affondano il colpo- Dinanzi a questi fatti, l'assessore Lafabiana, anziché scusarsi e spiegare i motivi che stanno provocando questi continui ritardi nella messa in opera delle azioni di recupero e di ripristino dell'area destinata ai più piccoli", inveisce contro le consigliere definendole "tre dell'ave Maria, vigliacche, cattive nell'animo, ignoranti, in malafede, fomentatrici di odio e per le quali lui prova pena".
Parole offensive pronunciate contro le rappresentanti pentastellate di sesso femminile, perché ritenute, a torto, più deboli.
Una querelle che sembra non essere destinata a placarsi in breve tempo.