Mafia nigeriana, arrestati in provincia di Bari

L'accusa: associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento degli essere umani

martedì 3 dicembre 2019 11.18
E' di associazione mafiosa finalizzata al favoreggiamento della immigrazione clandestina, alla tratta di esseri umani, alla riduzione in schiavitù, alle estorsioni, alle rapine, alle lesioni personali, alla violenza sessuale, all'uso di armi bianche ed allo sfruttamento della prostituzione e dell'accattonaggio l'accusa per 32 persone arrestate in nottata dalla squadra mobile su indicazione della Procura della Repubblica di Bari.
La Squadra Mobile di Bari ha eseguito ordinanze di custodie cautelari in Puglia, Sicilia, Campania, Calabria, Marche, Basilicata, Lazio, Emilia Romagna, Veneto ed all'estero, grazie al coordinamento del Servizio Centrale Operativo sul territorio nazionale ed alle attività di cooperazione internazionale condotte dalla Divisione Interpol in Germania, Francia, Olanda e Malta.

Gli indagati sono tutti accusati di aver fatto parte, insieme a numerose altre persone non identificate, di due distinte associazioni a delinquere di stampo mafioso operanti nella provincia di Bari quali cellule autonome delle fratellanze internazionali denominate “Supreme Vikings Confraternity - Arobaga” e “Supreme Eiye Confraternity”, che hanno agito per lungo tempo allo scopo di ottenere il predominio sul territorio barese e di gestire i propri affari illeciti.
Le indagini della Squadra Mobile barese hanno preso avvio dalle denunce sporte, sul finire del 2016, da due cittadini nigeriani ospiti del Centro Accoglienza Richiedenti Asilo di Bari, i quali hanno dichiarato di esser stati vittima di pestaggi, rapine e ripetuti tentativi di condizionamento per esser ‘arruolati’ tra le fila di un gruppo malavitoso che stava espandendo la sua influenza all'interno del Centro, poi scoperto essere quello dei c.d. “Vikings”. I dettagli contenuti nelle denunce permettevano di comprendere che molte delle violenze commesse dagli ospiti nigeriani del C.A.R.A. nei mesi successivi non erano casi isolati, ma si inserivano in un contesto di scontri tra le due principali gang criminali ivi presenti, quella dei “Vikings” e quella degli “Eyie”, la prima più numerosa e più violenta della seconda. Entrambe reclutavano nuovi adepti attraverso cruenti riti di iniziazione consistenti in ‘prove di coraggio’, per tentare di prevalere l'una sull'altra e commettevano violenze, rappresaglie e punizioni fisiche.

Le indagini hanno portato alla luce una fitta rete di rapporti e intrecci tra gli affiliati in Italia e la Nigeria, basti pensare alla crescita esponenziale dei flussi di denaro dall'Italia verso la Nigeria rilevatasi nel corso degli ultimi anni: soltanto nel 2018, le rimesse di denaro dall'Italia alla Nigeria, come rilevato dalla Banca d'Italia, sono state pari a 74,79 milioni di euro, corrispondenti al doppio di quelle del 2016. E ciò sul dato di una popolazione nigeriana presente in Italia stimato, alla data del 30.06.2019, in circa 105 mila presenze

Le indagini della Polizia, coordinate dalla DDA di Bari, hanno fatto luce sia sul fenomeno associativo nel suo complesso, sia sui singoli e gravi fatti che hanno afflitto il territorio barese negli ultimi anni determinando anche un notevole allarme sociale e pericoli per l'ordine e la sicurezza pubblica.
La voluminosa informativa di reato depositata dalla Squadra Mobile alla Procura della Repubblica nell'aprile del 2019, nella quale sono state individuate responsabilità a vario titolo di ben 50 cittadini nigeriani per i reati sopra descritti, ha ben evidenziato le forme organizzative delle due associazioni criminali.
L'odierno provvedimento cautelare giunge al termine di circa due anni di laboriose indagini (2016-2018) in cui gli investigatori della Sezione Contrasto al Crimine Extracomunitario e Prostituzione hanno faticosamente ricostruito la rete di rapporti tra numerosi cittadini nigeriani stanziati a Bari e provincia, sia dentro che fuori dal C.A.R.A, spesso in posizione irregolare sul territorio nazionale.

In vista dell'esecuzione della custodia cautelare, nelle ultime settimane, la Squadra Mobile di Bari ha svolto una meticolosa attività di ricerca degli indagati sul territorio nazionale e, tramite il coordinamento del Servizio Centrale Operativo e l'ausilio di molte Squadre Mobili, è riuscita ad individuare le dimore di quei soggetti che nel frattempo avevano lasciato Bari dopo i fatti di violenza più cruenti in cui erano state coinvolte le gangs. Allo stesso modo, le attività informative ed i canali di collegamento con le autorità estere, opportunamente attivati dalla Divisione Interpol del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, hanno consentito di individuare i Paesi UE, tra cui Germania, Francia, Olanda e Malta, in cui altri appartenenti alle confraternite nigeriane si erano di recente trasferiti.
Completate le attività propedeutiche al rintraccio degli indagati, nella nottata odierna in Bari e nelle province di Taranto, Lecce, Caserta, Roma, Ancona, Matera, Reggio Emilia, Cosenza, Trapani e Rovigo sono state eseguite le catture, ed in contemporanea i collaterali uffici di Polizia esteri sono stati interessati dall'Interpol per dare esecuzione ai Mandati d'Arresto Europei firmati dal Giudice per le Indagini Preliminari di Bari.