Maggioranza, rimpasto di giunta in vista?

Carbone critica gli ex colleghi di Fli. Prove di dialogo tra il sindaco ed i vertici dei "Moderati e Popolari".

domenica 30 settembre 2012 16.40
A cura di Francesco Mastromatteo
"E' una scelta che non comprendiamo politicamente e che ovviamente non condividiamo".

E' chiaro e netto il giudizio di Lorenzo Carbone, assessore in quota Fli e coordinatore (dimissionario) del partito in città, in merito alla clamorosa decisione degli ex compagni di partito, Maria Ariani e Francesco Santomasi, di lasciare i futuristi per aderire ai "Moderati e Popolari" di Nicola Canonico. Che nel movimento finiano, sorto a ridosso delle elezioni come cartello elettorale composto da soggetti di diversa provenienza partitica e dotati di cospicuo pacchetto personale di voti, ci fosse maretta già all'indomani della vittoria, era un segreto di Pulcinella che nessuna semismentita più o meno ufficiale era riuscita a nascondere. L'adesione dei due consiglieri a un'altra lista, peraltro assente dall'ultima competizione cittadina, è stata invece una doccia fredda che ha spiazzato anche i più scafati esponenti della politica e che apre scenari di non facile interpretazione. I due Moderati e Popolari, dichiaratisi indipendenti dagli schieramenti, potrebbero in caso di sistematico voto contrario mettere in difficoltà la maggioranza. Ed è tutta da definire la situazione di Fli, che con un assessore e un presidente del consiglio occupa due poltrone ben più importanti dell'ormai esangue peso numerico tenuto in consiglio.

Considerata la proverbiale botte di ferro in cui si viene a trovare Giacinto Lupoli, figura istituzionale e inamovibile, tutti gli occhi adesso sono inevitabilmente puntati su Carbone. Ex "ragazzaccio" ribelle del Pdl, con cui ruppe quasi subito all'indomani della vittoria del centrodestra di Giovanni Divella, divenendo un punto di riferimento dei dissidenti, sostenitore di Valente della prima ora, l'odontoiatra assessore ai lavori pubblici è stato uno degli artefici dell'alleanza tra Pd e Terzo Polo che ha portato il giovane segretario del Pd gravinese a Palazzo di Città. L'asse privilegiato con il sindaco, se finora gli ha garantito una certa tranquillità, potrebbe a questo punto non bastare più a garantirgli la presenza in giunta.

Se dunque una seria crisi per la maggioranza di Valente non appare un rischio imminente, è facilmente prevedibile un non troppo lontano rimpasto di giunta, che costringerà il primo cittadino, tra la promessa di non cambiare mai la squadra di governo e la sopravvivenza dell'amministrazione, a optare per la seconda. Approdo al quale potrebbero condurre, del resto, i contatti in corso tra i piani alti di Palazzo di città ed i vertici regionali dei "Moderati e popolari": ci si parla e ci si studia, in queste ore, per capire cosa fare e come regolare i rapporti tra la maggioranza valentiana ed i due consiglieri che, eletti quattro mesi fa proprio tra le fila della maggioranza, si sono già dichiarati autonomi.