Manoscritto di Carlo Maria Cardano donato all’Archivio Diocesano
Presente il vescovo S.E. Mons. Giovanni Ricchiuti e gli accademici Bolognese e Dibisceglia
martedì 27 giugno 2023
La biblioteca Finia diventa luogo culturale ad ampio raggio, infatti con l'evento organizzato in occasione della cerimonia di dono del manoscritto originale di Carlo Maria Cardano, Benedettino missionario in Sri Lanka, si è potuti assistere anche a delle lezioni magistrali di critica del testo e di storia. Presenti gli eredi di Carlo Maria Cardano, in particolare Stefano Basile nipote del preside Alessandro Cardano, scomparso da pochi giorni, che ha voluto donare il manoscritto all'Archivio Diocesano di Gravina.
É don Giacomo Lorusso, responsabile della Archivio Capitolare Diocesano, a coordinare i relatori; ad aprire il dibattito Don Saverio Paternoster che ringrazia i relatori e la famiglia Cardano. Il prof. Giuseppe Bolognese, già professore di stilistica comparata, filologia romanza e letteratura italiana nelle Università di Flinders e Adelaide, in Australia; e il prof. Angelo Giuseppe Dibisceglia, docente di Storia della chiesa nell'Università Pontificia Salesiana di Roma e nella facoltà teologica pugliese di Bari.
Illustri relatori che hanno messo fatto luce sulla figura di Carlo Maria Cardano, una personalità dai tratti interessanti vissuto in un periodo storico di transizione per la nostra nazione. Infatti il missionario nasce nel 1841 e muore nel 1925, proprio a cavallo di importanti eventi storici.
A spiegare la sua biografia il prof. Bolognese. Il docente universitario fa un attenta analisi del manoscritto del Cardano e ci racconta l'importanza del manoscritto in quanto esemplare unico. Nativo di Altamura, Cardano nella sua vita di missionario riesce a costruire, con delle donazioni, una cattedrale a Sion, in Sri Lanka dove tutt'oggi nella piazza antistante vi è un monumento a lui dedicato. Il professore ci spiega che il libro, composto da 24 pagine, possa essere stato scritto tra il 1861 e il 1864, e ne sottolinea i contenuti a frequenti riferimenti biblici con molti echi danteschi. La famiglia Cardano si trasferisce a Gravina nel 1872.
Cardano fu interprete importante della microstoria che ha influenzato la macrostoria, questo e non solo è quello che emerge nel dibattito con il prof. Angelo Giuseppe Dibisceglia. L'accademico racconta come l'epoca in cui è vissuto Cardano è caratterizzata da molto ateismo, in contrapposizione della forte fede del benedettino. Il professore scende nel cuore della storia con dettagli interessanti. Dibisceglia legge diverse citazioni del Cardano, e ne emerge l'importanza che ha in riferimento allo studio per poter essere presbitero, quindi la necessità di un clero culturalmente preparato. Micro e macro storia si intrecciano e dalla relazione dell'accademico Dibisceglia il pubblico presente viene spinto a chiedersi se sia, in certi versi, necessario riscrivere alcuni tratti della storia che leggiamo oggi sui libri di scuola.
Il dibattito si chiude con le parole di S.E. Mons. Giovanni Ricchiuti che ringrazia la famiglia Cardano del prezioso dono alla Biblioteca Capitolare, mentre Don Giacomo ci fa sapere che il testo, ora in esposizione nella biblioteca, sarà a breve in stampa tra i quaderni della stessa.
É don Giacomo Lorusso, responsabile della Archivio Capitolare Diocesano, a coordinare i relatori; ad aprire il dibattito Don Saverio Paternoster che ringrazia i relatori e la famiglia Cardano. Il prof. Giuseppe Bolognese, già professore di stilistica comparata, filologia romanza e letteratura italiana nelle Università di Flinders e Adelaide, in Australia; e il prof. Angelo Giuseppe Dibisceglia, docente di Storia della chiesa nell'Università Pontificia Salesiana di Roma e nella facoltà teologica pugliese di Bari.
Illustri relatori che hanno messo fatto luce sulla figura di Carlo Maria Cardano, una personalità dai tratti interessanti vissuto in un periodo storico di transizione per la nostra nazione. Infatti il missionario nasce nel 1841 e muore nel 1925, proprio a cavallo di importanti eventi storici.
A spiegare la sua biografia il prof. Bolognese. Il docente universitario fa un attenta analisi del manoscritto del Cardano e ci racconta l'importanza del manoscritto in quanto esemplare unico. Nativo di Altamura, Cardano nella sua vita di missionario riesce a costruire, con delle donazioni, una cattedrale a Sion, in Sri Lanka dove tutt'oggi nella piazza antistante vi è un monumento a lui dedicato. Il professore ci spiega che il libro, composto da 24 pagine, possa essere stato scritto tra il 1861 e il 1864, e ne sottolinea i contenuti a frequenti riferimenti biblici con molti echi danteschi. La famiglia Cardano si trasferisce a Gravina nel 1872.
Cardano fu interprete importante della microstoria che ha influenzato la macrostoria, questo e non solo è quello che emerge nel dibattito con il prof. Angelo Giuseppe Dibisceglia. L'accademico racconta come l'epoca in cui è vissuto Cardano è caratterizzata da molto ateismo, in contrapposizione della forte fede del benedettino. Il professore scende nel cuore della storia con dettagli interessanti. Dibisceglia legge diverse citazioni del Cardano, e ne emerge l'importanza che ha in riferimento allo studio per poter essere presbitero, quindi la necessità di un clero culturalmente preparato. Micro e macro storia si intrecciano e dalla relazione dell'accademico Dibisceglia il pubblico presente viene spinto a chiedersi se sia, in certi versi, necessario riscrivere alcuni tratti della storia che leggiamo oggi sui libri di scuola.
Il dibattito si chiude con le parole di S.E. Mons. Giovanni Ricchiuti che ringrazia la famiglia Cardano del prezioso dono alla Biblioteca Capitolare, mentre Don Giacomo ci fa sapere che il testo, ora in esposizione nella biblioteca, sarà a breve in stampa tra i quaderni della stessa.