Marco Tullio Giordana incontra la città

Dibattito e proiezione al Sidion de “I cento passi”

domenica 8 febbraio 2015 14.05
A cura di Giovanna Lorusso
Una sala gremita ha accolto con un caloroso applauso, nella serata di sabato, Marco Tullio Giordana, regista di "Se ti diranno di me", film tv che sta trasformando in questi giorni Gravina in un set cinematografico.

Una ricca chiacchierata tra il regista, il sindaco, Alesio Valente, ed il viceministro all'interno Filippo Bubbico, moderata dal giornalista Gianpaolo Iacobini, ha preceduto la proiezione del film capolavoro di Giordana "I cento passi". In apertura le motivazioni che hanno spinto il cineasta a scegliere Gravina come set del suo ultimo film: "Oltre alla versatilità del luogo e alle affermate competenze della Apulia Film Commission, abbiamo voluto lavorare ancora una volta con la cortesia e la collaborazione dei pugliesi", spiega il regista, "agli aspetti tecnici si aggiunge l'elemento più importante, quello umano, caratteristica che vi prego di non perdere mai". Sguardo affascinato ma disincantato quello di Giordana sulla città: "Vedo le difficoltà, le case abbandonate, ma anche caratteristiche ed energie positive che possono portare il paese a riemergere dalle sue macerie. Immagino una Gravina risorta, piena di ragazzi ai quali dobbiamo dare speranze, non solo messaggi negativi".

A prendere la parola è poi il sindaco, Alesio Valente, che punta proprio a metter su una comunità "capace di lottare unita contro la crisi". L'impegno del primo cittadino è inoltre rivolto a "porre il paese all'attenzione nazionale ed internazionale per la bellezza del suo territorio, anche attraverso la candidatura all'Unesco". "Abbiamo bisogno - afferma - di uscire dalle mura ristrette che fanno di Gravina una città periferica, e questo dobbiamo volerlo tutti".

Suggerimenti concreti, affinché la città vada in questa direzione, arrivano dal noto regista: "Penso che il rilancio debba puntare sulle tradizioni, prima che queste vadano perse, ristabilendo il contatto tra vecchi maestri e giovani generazioni. Fondamentale - aggiunge - è attrarre il visitatore colto facendo cultura, così che possa far conoscere fuori la città". Ed entusiasta conclude: "Gravina è di una bellezza sconvolgente. E' unica, non c'è niente di simile in Italia. Ed un posto unico è senza prezzo, un valore inestimabile. C'è da costruite su qualcosa che c'è già, per questo secondo me non è impossibile".

Il viceministro Bubbico, come uomo di governo, sottolinea la volontà di voler sostenere le realtà locali, purchè si agisca seguendo i principi costituzionali, "solo così si potranno restituire alla collettività risultati più che positivi". Parole dure le sue contro la criminalità: "I danni più devastanti che essa provoca non sono solo di natura economica, ma sono quelli che incidono sulla vita delle persone attraverso il non riconoscimento della dignità umana". Questo ciò che emergerà dal racconto della storia di Lea Garofalo. "Un film non può certo risarcire una vita", precisa in chiusura il regista, "ma può creare il sostegno dell'opinione pubblica e può aiutare a rompere il muro di omertà che spesso le donne, custodi silenziose, si ritrovano davanti".
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