Mastropietro sfida Valente

L’attuale sindaco di Gravina bocciato su tutti i fronti e il Psi avanza la propria candidatura

martedì 29 novembre 2016
Lanciato il guanto della sfida ecco il primo pretendente pronto a raccoglierlo.

E' Donato Mastropietro, attuale segretario della sezione cittadina del Partito socialista che dopo l'investitura dell'attuale sindaco di Gravina a prossimo leader della coalizione di governo in vista delle Amministrative 2017, ha risposto con una bocciatura secca sui quattro anni di amministrazione Valente.
"Un'amministrazione che passerà alla storia – scrivono dal Psi - come esempio di negatività sul versante politico per aver nominato 7 giunte, nel corso di soli 3 anni e mezzo e aver soffocato la democrazia, non essendo in grado di convocare e tenere, assiduamente, il consiglio comunale, nonostante la larghissima maggioranza, capace solo di alimentare una politica assistenziale e clientelare".

E dalla politica all'attività amministrativa cambia ben poco visto che "tante sono le lacune, le inadempienze, i ritardi" a cominciare dalla "mancanza di un progetto per un turismo strutturale".
"Si deve prendere coscienza che, nonostante Gravina possieda oltre 400 ettari di area archeologica (5 volte più di Pompei che ne possiede 85 ettari), dobbiamo registrare la mancanza di una progettualità, anche per questa consiliatura" attaccano dal Psi ricordando che l'area in questione nonostante abbia contribuito al ritrovamento di oltre tremila reperti, giace nell'abbandono totale mostrando a visitatori e turisti tombe ridotte in discariche.
E intanto : "il riavvio della politica archeologica, oltre a far decollare davvero il turismo garantisce occupazione stabile" incalza Mastropietro accusando l'amministrazione anche di "non ha consentito ad un'associazione di volontari di accedere ad una piccola area archeologica al fine di garantirne gratuitamente la pulizia e la fruizione pubblica".

Ora che la consiliatura volge al termine, Mastropietro non salva nulla del lavoro svolto dall'attuale primo cittadino e dall'intera squadra di governo accusati di "scarsa capacità contrattuale e capaci di perdere finanziamenti preziosi tra cui il ristoro del parco eolico, la messa in sicurezza della collina di via Deledda, il rifacimento del mercato ortofrutticolo di via Genova". E ancora: " Si evidenzia che a causa dell'abbandono, il bosco comunale assieme alla pineta comunale ed al parco Robinson, sono moribondi".

E non va meglio ne sul fronte urbanistico, per cui si chiede di avviare politiche di edilizia abitativa, scolastica e cimiteriale, e di riqualificare le periferie e mettere in sicurezza le strade di campagna, né sul fronte economico e produttivo registrando "la mancanza di politica attrattiva di investimenti per offrire opportunità di lavoro" secondo logiche e dinamiche che possano dare sollievo alle famiglie che stanno maggiormente subendo la crisi economia e occupazionale.
Queste solo le carenze più evidenti messe in luce dal Partito socialista i cui massimi esponenti si dicono "convinti che sia necessario rimboccarsi le maniche, per permettere che la città si riappropri della politica e si doti di uno strumento progettuale".
Pertanto "decisi a rompere gli indugi e dopo lunghe ed attente analisi, valutazioni, approfondimenti strategici e politici" dal Psi hanno calato il proprio asso.
A Mastropietro il compito di tener testa ad Alesio Valente facendo appello "alle forze migliori della comunità, affinché la città si riappropri della politica al fine di elaborare un progetto comune e condiviso che dia la speranza e la risposta alle esigenze dei cittadini ed alle generazioni future, che ricostruisca le condizioni per il rilancio e lo sviluppo economico, culturale e sociale di questo paese".

Valente è avvisato.