Matrimoni in pandemia, tanta voglia di sposarsi
La testimonianza di tre coppie gravinesi che sognano il Sì
mercoledì 12 maggio 2021
10.58
Emozioni soffocate e quasi annientate, entusiasmo ai minimi storici, speranze vicine allo zero. Questo il sentire comune di molti futuri sposi, di un'annata a scelta tra 2021 e 2020. La data fatidica fissata da tempo, in un momento lontano da qualsiasi minaccia di un'impensabile pandemia mondiale. Non è chiaro quello che si potrà fare quest'estate, quel che è certo è che le precauzioni note a tutti (mascherina-distanziamento-igiene mani) resteranno e ci accompagneranno ancora per molto. Il piano delle vaccinazioni prosegue, seppure con qualche rallentamento, e fa ben sperare in un ritorno alla normalità piena almeno per il prossimo anno.
Il giorno del sì è il momento della promessa di una vita insieme da festeggiare con le persone più care, tra ricevimenti in pompa magna o meno dipende dai gusti. Il settore del wedding è tra i più colpiti dalla crisi pandemica e quello che sta subendo lo scotto maggiore, con una ripresa che non arriva e due anni di fermo forzato che pesano come un macigno. L'indotto economico dei matrimoni è importante, ci sono diverse figure coinvolte, un mondo che raccoglie oltre 90mila imprese e partite Iva, almeno 30 figure professionali, un milione di lavoratori. Con l'ultimo decreto l'esecutivo Draghi ha fissato il calendario delle riaperture, lasciando fuori gli eventi privati. Le soluzioni adottate dagli sposi sono diverse, i più stanno optando per un rinvio al prossimo anno nella ottimistica visione di un superamento totale dell'emergenza. Altri stanno scegliendo soluzioni alternative e più intime. Alcuni hanno deciso di convivere e di procrastinare la data senza ansie, tanti, va detto, hanno nel frattempo posto fine al rapporto d'amore. Che non si dia la colpa al Covid 19 però!
Nicoletta e Michele, due giovani genitori, convivono da prima della pandemia e avrebbero coronato il loro sogno nel maggio 2020. Hanno rinviato, non senza difficoltà, prima a dicembre dello scorso anno, poi a giugno 2021 e infine ad aprile 2022. Ammettono di aver perso quell'entusiasmo iniziale, di provare ad essere ottimisti anche se è tutto difficile e incerto. Poi in due anni cambiano tante cose, compreso il loro piccolo ometto che cresce e sarà un paggetto più consapevole.
Poi ci sono Anna e Nicola, professionisti appena trentenni, con il mutuo della casa e la speranza di sugellare presto la loro unione. Il matrimonio per loro è un giorno da ricordare per tutta la vita, un giorno unico da vivere in piena emozione e senza limiti o paure di contagi. La data fissata dal 2019 per quest'estate, il sabato tanto ambito, molti dettagli già stabiliti e contratti firmati ma l'incertezza sul da farsi. Al 90% vorrebbero rinviarlo, non si sentono tranquilli in questa situazione, ma non è tutto semplice e non si sposta a cuor leggero: bisogna scegliere una nuova data ma la sala è piena in tutti i fine settimana del prossimo anno, incastrare band, chiesa e il fotografo che si dimostra poco collaborativo. Tutti dispensano consigli e l'aria si carica di ansie. L'unica data disponibile troppo lontana ma con una speranza maggiore di ritorno alla vita di sempre.
In controtendenza Saverio e Silvia (nella foto), fidanzati da 15 anni, da poco convivono e da appena una settimana hanno deciso di sposarsi e lo faranno nella prima data utile, il 22 di questo mese con rito civile. L'annuncio emozionato ad amici e familiari affidato ai social, come un fulmine a ciel sereno. Rito religioso e festa rinviati, sono molto felici della scelta e per niente pentiti. La voglia di sposarsi ha superato ogni limite e protocollo, a condividere il momento solo pochi intimi con cui scambiare almeno un brindisi a distanza e con mascherina annessa. La macchina organizzativa dei matrimoni è ferma, molta rabbia e delusione negli sposi e negli addetti ai lavori, zero certezze. Pochissimi hanno deciso di sposarsi nonostante tutto, nel rispetto delle regole ma rinunciando per il momento a banchetti e festeggiamenti per evitare una nuova impennata dei contagi e come il nuovo decreto delle riaperture in sicurezza impone.
Ognuno vive la sua "favola" in modo diverso, l'augurio è che ci sia un trionfo dei sentimenti e un rilancio importante di un comparto in ginocchio che rischia di fallire.
Il giorno del sì è il momento della promessa di una vita insieme da festeggiare con le persone più care, tra ricevimenti in pompa magna o meno dipende dai gusti. Il settore del wedding è tra i più colpiti dalla crisi pandemica e quello che sta subendo lo scotto maggiore, con una ripresa che non arriva e due anni di fermo forzato che pesano come un macigno. L'indotto economico dei matrimoni è importante, ci sono diverse figure coinvolte, un mondo che raccoglie oltre 90mila imprese e partite Iva, almeno 30 figure professionali, un milione di lavoratori. Con l'ultimo decreto l'esecutivo Draghi ha fissato il calendario delle riaperture, lasciando fuori gli eventi privati. Le soluzioni adottate dagli sposi sono diverse, i più stanno optando per un rinvio al prossimo anno nella ottimistica visione di un superamento totale dell'emergenza. Altri stanno scegliendo soluzioni alternative e più intime. Alcuni hanno deciso di convivere e di procrastinare la data senza ansie, tanti, va detto, hanno nel frattempo posto fine al rapporto d'amore. Che non si dia la colpa al Covid 19 però!
Nicoletta e Michele, due giovani genitori, convivono da prima della pandemia e avrebbero coronato il loro sogno nel maggio 2020. Hanno rinviato, non senza difficoltà, prima a dicembre dello scorso anno, poi a giugno 2021 e infine ad aprile 2022. Ammettono di aver perso quell'entusiasmo iniziale, di provare ad essere ottimisti anche se è tutto difficile e incerto. Poi in due anni cambiano tante cose, compreso il loro piccolo ometto che cresce e sarà un paggetto più consapevole.
Poi ci sono Anna e Nicola, professionisti appena trentenni, con il mutuo della casa e la speranza di sugellare presto la loro unione. Il matrimonio per loro è un giorno da ricordare per tutta la vita, un giorno unico da vivere in piena emozione e senza limiti o paure di contagi. La data fissata dal 2019 per quest'estate, il sabato tanto ambito, molti dettagli già stabiliti e contratti firmati ma l'incertezza sul da farsi. Al 90% vorrebbero rinviarlo, non si sentono tranquilli in questa situazione, ma non è tutto semplice e non si sposta a cuor leggero: bisogna scegliere una nuova data ma la sala è piena in tutti i fine settimana del prossimo anno, incastrare band, chiesa e il fotografo che si dimostra poco collaborativo. Tutti dispensano consigli e l'aria si carica di ansie. L'unica data disponibile troppo lontana ma con una speranza maggiore di ritorno alla vita di sempre.
In controtendenza Saverio e Silvia (nella foto), fidanzati da 15 anni, da poco convivono e da appena una settimana hanno deciso di sposarsi e lo faranno nella prima data utile, il 22 di questo mese con rito civile. L'annuncio emozionato ad amici e familiari affidato ai social, come un fulmine a ciel sereno. Rito religioso e festa rinviati, sono molto felici della scelta e per niente pentiti. La voglia di sposarsi ha superato ogni limite e protocollo, a condividere il momento solo pochi intimi con cui scambiare almeno un brindisi a distanza e con mascherina annessa. La macchina organizzativa dei matrimoni è ferma, molta rabbia e delusione negli sposi e negli addetti ai lavori, zero certezze. Pochissimi hanno deciso di sposarsi nonostante tutto, nel rispetto delle regole ma rinunciando per il momento a banchetti e festeggiamenti per evitare una nuova impennata dei contagi e come il nuovo decreto delle riaperture in sicurezza impone.
Ognuno vive la sua "favola" in modo diverso, l'augurio è che ci sia un trionfo dei sentimenti e un rilancio importante di un comparto in ginocchio che rischia di fallire.