Memoria ai caduti della Grande Guerra
La Fondazione "Santomasi" ricorda le vittime del 1915-18
lunedì 5 ottobre 2015
10.38
Un secolo di storia, di ricordi, di dolore ma anche di vittorie. Un secolo per ricordare le vittime e le battaglie di una guerra che, tra l'altro, non si ancora bene perché sia scoppiata. Il 2015 ricorre il centenario della Prima guerra mondiale iniziata il 1914, ma che vide l'Italia parteciparvi dal 1915. Una guerra che si concluse nel 1918 con l'Italia vincitrice ma con un numero di vittime esagerato. Come tanti furono i caduti gravinesi. Sono almeno 350, i concittadini che hanno perso la vita al fronte per difendere la Patria.
Nella sala convegni della Fondazione "Ettore Pomarici Santomasi", in occasione della 12esima "Giornata nazionale degli amici dei musei", non si è voluto solamente commemorare le vittime gravinesi della Grande Guerra, ma attraverso le fonti, le storie e i ricordi dei protagonisti è andato in scena il film in bianco e nero di una delle pagine più tragiche della storia mondiale che lo storico monumento ai caduti, realizzato dallo scultore Angelo Galli nella Villa comunale, ricorda a tutti.
Ad animare l'evento, i momenti musicali interpretati dalla violinista Anna Dibattista e dalla pianista Anna Taffarel. Le due musiciste hanno riproposto alcune suonate e marce storiche del primo conflitto mondiale, tra cui la "Sonata in si minore" del compositore Ottorino Respighi, e la "Leggenda del Piave" di E. A. Mario (pseudonimo di Giovanni Ermete Gaeta).
La professoressa Marisa D'Agostino, presidente dell'Associazione Amici della Fondazione, ha ripercorso i cinque anni (1921-1926) di costruzione del "Monumento dei martiri ed eroi gravinesi" che erge nel centro della Villa. Cinque anni di duro lavoro da parte dell'allora comitato, creatosi proprio per la realizzazione della scultura, dell'amministrazione comunale, ma anche del maestro Angelo Galli, autore materiale dell'opera.
Dopo tanti problemi economici e burocratici, il monumento fu inaugurato nel 1926 alla presenza di centinaia di persone, come testimoniano le foto dell'epoca. Un monumento che innanzitutto rende celebre le 350 vittime gravinesi ma che simboleggia anche la forza degli italiani di andare avanti dopo tre anni bui e di sofferenza.
Durante il convegno con estremo rispetto e commozione è stato letto l'elenco dei nomi dei caduti gravinesi, mentre altrettanta emozione è stata offerta dai poeti Graziella Versetto e Nicola Colonna quando hanno interpretato i versi scritti proprio per l'occasione.
Unico inconveniente della serata è stata la mancata inaugurazione della mostra "Combattere tu devi, o soldato d'Italia" rinviata a data da destinarsi.
Nella sala convegni della Fondazione "Ettore Pomarici Santomasi", in occasione della 12esima "Giornata nazionale degli amici dei musei", non si è voluto solamente commemorare le vittime gravinesi della Grande Guerra, ma attraverso le fonti, le storie e i ricordi dei protagonisti è andato in scena il film in bianco e nero di una delle pagine più tragiche della storia mondiale che lo storico monumento ai caduti, realizzato dallo scultore Angelo Galli nella Villa comunale, ricorda a tutti.
Ad animare l'evento, i momenti musicali interpretati dalla violinista Anna Dibattista e dalla pianista Anna Taffarel. Le due musiciste hanno riproposto alcune suonate e marce storiche del primo conflitto mondiale, tra cui la "Sonata in si minore" del compositore Ottorino Respighi, e la "Leggenda del Piave" di E. A. Mario (pseudonimo di Giovanni Ermete Gaeta).
La professoressa Marisa D'Agostino, presidente dell'Associazione Amici della Fondazione, ha ripercorso i cinque anni (1921-1926) di costruzione del "Monumento dei martiri ed eroi gravinesi" che erge nel centro della Villa. Cinque anni di duro lavoro da parte dell'allora comitato, creatosi proprio per la realizzazione della scultura, dell'amministrazione comunale, ma anche del maestro Angelo Galli, autore materiale dell'opera.
Dopo tanti problemi economici e burocratici, il monumento fu inaugurato nel 1926 alla presenza di centinaia di persone, come testimoniano le foto dell'epoca. Un monumento che innanzitutto rende celebre le 350 vittime gravinesi ma che simboleggia anche la forza degli italiani di andare avanti dopo tre anni bui e di sofferenza.
Durante il convegno con estremo rispetto e commozione è stato letto l'elenco dei nomi dei caduti gravinesi, mentre altrettanta emozione è stata offerta dai poeti Graziella Versetto e Nicola Colonna quando hanno interpretato i versi scritti proprio per l'occasione.
Unico inconveniente della serata è stata la mancata inaugurazione della mostra "Combattere tu devi, o soldato d'Italia" rinviata a data da destinarsi.