Mensa scolastica: gli altamurani ricorrono al Consiglio di Stato
"Tendenziose e diffamatorie le accuse de La Grotta"
lunedì 7 ottobre 2013
14.00
Si infiamma la polemica sulla vicenda della mensa scolastica.
All'indomani dell'ordinanza del Tar Puglia che ha sospeso tutti gli atti per l'aggiudicazione definitiva del servizio mensa in favore della "Marcas srl" e dopo le dichiarazioni dell'assessore all'istruzione Laura Marchetti e le polemiche sollevate dall'impresa gravinese "La Grotta", ora è la "Cds onlus" che ha deciso di raccontare la sua versione dei fatti.
"Più volte- si legge nella nota inviata alla redazione di Gravinlife- siamo stati tentati di inviare delle note in merito, ma abbiamo preferito restare in silenzio per non condizionare il
lavoro svolto dall'amministrazione e dalla commissione di gara che, aldilà delle vicende giudiziarie sulle legittimità degli atti e documenti presentati in sede di gara, ha premiato il nostro progetto con oltre 12 punti di distacco sul R.T.I. Lagrotta/Pastore, su un totale di 70 punti".
Il legale rappresentante della cooperativa altamurana, Domenico Clemente, dopo aver tacciato come "tendenziose e per certi versi diffamatorie" le dichiarazioni dei responsabili de "La grotta" secondo cui il servizio mensa non sarebbe partito nelle scuole a causa dei ritardi nei lavori di ammodernamento del centro cottura di Altamura, fornisce la sua versione dei fatti.
"La chiusura dei lavori di ristrutturazione del nostro centro cottura- si legge nel documento- è stata depositata il primo ottobre". Lavori commissionati ben prima dell'aggiudicazione definitiva della gara d'appalto "al solo fine di rispettare gli impegni progettuali assunti con il Comune di Gravina e con il nostro partner (Markas srl)".
Lavori che però "sono stati conclusi con successo in meno di 60 giorni".
Per essere ancora più chiari, Clemente riposta tutte le fasi che hanno portato dall'aggiudicazione definitiva del servizio sino alla sospensione dello stesso da parte del tar:
• In data 28/08/2013 viene aggiudicato definitivamente il servizio in oggetto con determina dirigenziale n.641/2913;
• In data 10/09/2013 viene consegnato in via urgente il servizio alla nostra RTI;
• In data 18/09/2013 viene notificato, presso i nostri uffici, il ricorso avverso l'aggiudicazione definitiva;
• In data 19/09/2013 il TAR di Bari a seguito del ricorso presentato da "Lagrotta/Pastore", emana un decreto ove non rilevando i motivi d'urgenza fissa per la trattazione collegiale, l'udienza del 03/10/2013.
Udienza che porterà alla sospensione di tutti gli atti e difatti alla paralisi delle aziende: "un decreto noto sia all'impresa "La grotta" che all'amministrazione comunale, di fatto sospende gli effetti dell'aggiudicazione definitiva n.641/2913 e, tale conseguenza, è stata persino evidenziata dalla dottoressa Desiante in qualità di responsabile dell'Ufficio Appalti del Comune di Gravina, ad un nostro collaboratore durante l'accesso agli atti di gara relativi al R.T.I. Lagrotta/Pastore".
Ragione per cui, conclude la nota, "vi comunichiamo, che è nostra intenzione impugnare, presso il Consiglio di Stato, l'ordinanza emessa dal TAR in data 04 ottobre e, che tuteleremo i nostri diritti con tutti i mezzi in nostro possesso presso le competenti sedi".
All'indomani dell'ordinanza del Tar Puglia che ha sospeso tutti gli atti per l'aggiudicazione definitiva del servizio mensa in favore della "Marcas srl" e dopo le dichiarazioni dell'assessore all'istruzione Laura Marchetti e le polemiche sollevate dall'impresa gravinese "La Grotta", ora è la "Cds onlus" che ha deciso di raccontare la sua versione dei fatti.
"Più volte- si legge nella nota inviata alla redazione di Gravinlife- siamo stati tentati di inviare delle note in merito, ma abbiamo preferito restare in silenzio per non condizionare il
lavoro svolto dall'amministrazione e dalla commissione di gara che, aldilà delle vicende giudiziarie sulle legittimità degli atti e documenti presentati in sede di gara, ha premiato il nostro progetto con oltre 12 punti di distacco sul R.T.I. Lagrotta/Pastore, su un totale di 70 punti".
Il legale rappresentante della cooperativa altamurana, Domenico Clemente, dopo aver tacciato come "tendenziose e per certi versi diffamatorie" le dichiarazioni dei responsabili de "La grotta" secondo cui il servizio mensa non sarebbe partito nelle scuole a causa dei ritardi nei lavori di ammodernamento del centro cottura di Altamura, fornisce la sua versione dei fatti.
"La chiusura dei lavori di ristrutturazione del nostro centro cottura- si legge nel documento- è stata depositata il primo ottobre". Lavori commissionati ben prima dell'aggiudicazione definitiva della gara d'appalto "al solo fine di rispettare gli impegni progettuali assunti con il Comune di Gravina e con il nostro partner (Markas srl)".
Lavori che però "sono stati conclusi con successo in meno di 60 giorni".
Per essere ancora più chiari, Clemente riposta tutte le fasi che hanno portato dall'aggiudicazione definitiva del servizio sino alla sospensione dello stesso da parte del tar:
• In data 28/08/2013 viene aggiudicato definitivamente il servizio in oggetto con determina dirigenziale n.641/2913;
• In data 10/09/2013 viene consegnato in via urgente il servizio alla nostra RTI;
• In data 18/09/2013 viene notificato, presso i nostri uffici, il ricorso avverso l'aggiudicazione definitiva;
• In data 19/09/2013 il TAR di Bari a seguito del ricorso presentato da "Lagrotta/Pastore", emana un decreto ove non rilevando i motivi d'urgenza fissa per la trattazione collegiale, l'udienza del 03/10/2013.
Udienza che porterà alla sospensione di tutti gli atti e difatti alla paralisi delle aziende: "un decreto noto sia all'impresa "La grotta" che all'amministrazione comunale, di fatto sospende gli effetti dell'aggiudicazione definitiva n.641/2913 e, tale conseguenza, è stata persino evidenziata dalla dottoressa Desiante in qualità di responsabile dell'Ufficio Appalti del Comune di Gravina, ad un nostro collaboratore durante l'accesso agli atti di gara relativi al R.T.I. Lagrotta/Pastore".
Ragione per cui, conclude la nota, "vi comunichiamo, che è nostra intenzione impugnare, presso il Consiglio di Stato, l'ordinanza emessa dal TAR in data 04 ottobre e, che tuteleremo i nostri diritti con tutti i mezzi in nostro possesso presso le competenti sedi".