Mensa scolastica negata ai bambini meno fortunati
Pesanti critiche dal Consigliere Conca
mercoledì 26 ottobre 2016
12.03
Ennesima denuncia del consigliere regionale Mario Conca che ancora una volta ha richiamato l'attenzione delle istituzioni locali per salvaguardare i diritti dei bambini e degli alunni meno fortunati.
Dopo l'annosa vicenda dell'assistenza specialistica e del trasporto locale per cui la Città metropolitana ha assicurato una immediata soluzione, all'attenzione del consigliere sono arrivate le segnalazioni dei genitori di diversi alunni che per problemi economici non possono usufruire del servizio mensa scolastica.
"La scuola è cominciata da un mese e mezzo - denuncia il pentastellato - la mensa è partita tre settimane fa, ma a Gravina non sono ancora in grado di garantire un pasto ai meno abbienti, che ancora oggi sono costretti a tornarsene a casa all'ora di pranzo, salvo poi tornare nel pomeriggio, perché non possono permettersi di acquistare i buoni. È assurdo che per questioni cicliche, si sa che ogni anno a settembre si andrà a scuola, non si riesca ad organizzarsi per tempo evitando di provocare disagi alle famiglie e discriminare gli ignari bambini. Ma cosa ci vuole ad inviare un fax con la lista degli aventi diritto alle scuole, tralasciamo la privacy che avrebbe invece garantito il buono elettronico, e poi prendersi il tempo necessario per verificare la veridicità delle attestazioni reddituali di ciascuno? Perché per qualche furbo si deve negare un sacrosanto diritto a tutti?".
La legge, infatti, impone al Municipio di stilare apposito bando pubblico a cui possono accedere solo le famiglie con comprovate difficoltà economiche a cui lo stesso Comune garantirà il servizio mensa, i libri e altri servizi per assicurare a tutti il diritto allo studio. Bando che a detta del consigliere non sarebbe ancora stato emesso costringendo molte famiglie a ritirare i propri figli all'ora di pranzo con tutto ciò che ne consegue per famiglie e bambini.
"Forse dobbiamo risparmiare qualche migliaio di euro per poter accontentare gli amici con creme abbronzanti e autan che tutto sono tranne che farmaci salvavita - attacca il consigliere che aggiunge - Adesso qualcuno del Partito democratico dirà che scrivo perché ho interessi particolari? Vorrei tranquillizzarli, per i miei 4 figli me li sono sempre potuti permettere fortunatamente, ma non posso non preoccuparmi di chi non ha la forza di farsi ascoltare".
Parole pesanti che pretendono un chiarimento.
E infatti il chiarimento è arrivato poche ore dopo ad opera dell'assessore alla pubblica istruzione Lucrezia Gramegna che ha difeso l'operato del comune: "Non è vero che per il 3 ottobre non vi erano ticket a sufficienza. Tanto che sono rimasti invenduti alcuni blocchetti, Ad ogni buon conto, al fine di agevolare le famiglie che non avevano provveduto all'acquisto dei buoni per la prima settimana, questo assessorato ha comunicato ai dirigenti di far fruire tutti della mensa scolastica".
Relativamente ai bisogni degli alunni le cui famiglie per problemi economici non possono far fronte ai costi dle servizio mensa l'assessore ha ricordato che la giunta comunale con delibera 208/2016 "ha provveduto affinchè fosse prevista l'esenzione dal ticket per i bambini appartenenti a famiglie con ISEE non superiore a 3.000,00 euro" ad indire apposito bando. "Pertanto - incalza l'assessore - le tue affermazioni risultano del tutto apodittiche e pretestuose volte esclusivamente a denigrare".
Serafica la ribattuta del consigliere: "Nessuno ha detto che viene negato il pasto ai meno abbienti nel lungo periodo, c'è semplicemente scritto che la mensa è cominciata e le liste degli aventi diritto non sono ancora state trasmesse alle scuole".
Un botta e risposta a mezzo social che ci si augura porti ad una soluzione per il bene dei più piccoli.
Dopo l'annosa vicenda dell'assistenza specialistica e del trasporto locale per cui la Città metropolitana ha assicurato una immediata soluzione, all'attenzione del consigliere sono arrivate le segnalazioni dei genitori di diversi alunni che per problemi economici non possono usufruire del servizio mensa scolastica.
"La scuola è cominciata da un mese e mezzo - denuncia il pentastellato - la mensa è partita tre settimane fa, ma a Gravina non sono ancora in grado di garantire un pasto ai meno abbienti, che ancora oggi sono costretti a tornarsene a casa all'ora di pranzo, salvo poi tornare nel pomeriggio, perché non possono permettersi di acquistare i buoni. È assurdo che per questioni cicliche, si sa che ogni anno a settembre si andrà a scuola, non si riesca ad organizzarsi per tempo evitando di provocare disagi alle famiglie e discriminare gli ignari bambini. Ma cosa ci vuole ad inviare un fax con la lista degli aventi diritto alle scuole, tralasciamo la privacy che avrebbe invece garantito il buono elettronico, e poi prendersi il tempo necessario per verificare la veridicità delle attestazioni reddituali di ciascuno? Perché per qualche furbo si deve negare un sacrosanto diritto a tutti?".
La legge, infatti, impone al Municipio di stilare apposito bando pubblico a cui possono accedere solo le famiglie con comprovate difficoltà economiche a cui lo stesso Comune garantirà il servizio mensa, i libri e altri servizi per assicurare a tutti il diritto allo studio. Bando che a detta del consigliere non sarebbe ancora stato emesso costringendo molte famiglie a ritirare i propri figli all'ora di pranzo con tutto ciò che ne consegue per famiglie e bambini.
"Forse dobbiamo risparmiare qualche migliaio di euro per poter accontentare gli amici con creme abbronzanti e autan che tutto sono tranne che farmaci salvavita - attacca il consigliere che aggiunge - Adesso qualcuno del Partito democratico dirà che scrivo perché ho interessi particolari? Vorrei tranquillizzarli, per i miei 4 figli me li sono sempre potuti permettere fortunatamente, ma non posso non preoccuparmi di chi non ha la forza di farsi ascoltare".
Parole pesanti che pretendono un chiarimento.
E infatti il chiarimento è arrivato poche ore dopo ad opera dell'assessore alla pubblica istruzione Lucrezia Gramegna che ha difeso l'operato del comune: "Non è vero che per il 3 ottobre non vi erano ticket a sufficienza. Tanto che sono rimasti invenduti alcuni blocchetti, Ad ogni buon conto, al fine di agevolare le famiglie che non avevano provveduto all'acquisto dei buoni per la prima settimana, questo assessorato ha comunicato ai dirigenti di far fruire tutti della mensa scolastica".
Relativamente ai bisogni degli alunni le cui famiglie per problemi economici non possono far fronte ai costi dle servizio mensa l'assessore ha ricordato che la giunta comunale con delibera 208/2016 "ha provveduto affinchè fosse prevista l'esenzione dal ticket per i bambini appartenenti a famiglie con ISEE non superiore a 3.000,00 euro" ad indire apposito bando. "Pertanto - incalza l'assessore - le tue affermazioni risultano del tutto apodittiche e pretestuose volte esclusivamente a denigrare".
Serafica la ribattuta del consigliere: "Nessuno ha detto che viene negato il pasto ai meno abbienti nel lungo periodo, c'è semplicemente scritto che la mensa è cominciata e le liste degli aventi diritto non sono ancora state trasmesse alle scuole".
Un botta e risposta a mezzo social che ci si augura porti ad una soluzione per il bene dei più piccoli.