Mercato di via Genova: soldi a sorpresa
Dalla Regione per la riqualificazione 850.000 euro dai fondi Por. Il Comune aveva già deliberato l'accensione di un mutuo.
giovedì 22 novembre 2012
8.23
La riqualificazione dell'ex area mercatale di via Genova? La paga il Comune. E pure la Regione.
L'esecutivo guidato da Nichi Vendola, con delibera di giunta fresca di pubblicazione, ha inserito la rivitalizzazione della zona fino a qualche anno addietro adibita a mercato tra gli interventi da finanziare coi fondi europei recuperati attraverso la revoca degli stanziamenti concessi a progetti mai partiti. E lo ha deciso a fine ottobre, pochi giorni dopo che l'esecutivo municipale gravinese aveva stabilito di procedere da sè alla realizzazione dell'opera.
Una novità di non poco conto, che va ad aggiungersi al complicato mosaico di una vicenda che affonda le sue radici in un finanziamento da oltre 850.000 euro ritagliato, nell'ambito del Por Puglia, per piazza Pellicciari. Il tempo che passa invano, senza che vengano consumati atti idonei ad investire le somme disponibili per l'agorà su cui s'affaccia la chiesa di sant'Agostino, si porta via soldi e speranze. Ma ingenera pure confusione. "Il finanziamento - dice ai primi d'agosto il neo sindaco Alesio Valente, provando a far chiarezza - è andato perduto a causa di termini perentori non rispettati. Dopo la mia elezione, conoscendo bene i fatti, ho cercato di recuperare quella somma, che si presentava come libera, e di investirla pur sempre nella riqualificazione di una zona del paese. Considerando che peraltro su piazza Pellicciari bisognerebbe intervenire a livello strutturale e non solo decorativo ed estetico, ho fatto domanda alla Regione di poter utilizzare gli 800.000 euro per intervenire sul mercato di via Genova, una riqualificazione più impellente". Le opposizioni consiliari, però, non ci stanno. Gridano allo scippo. Ne nasce un caso politico, con la chiamata in causa dell'assessore regionale all'urbanistica, Angela Barbanente.
Torna la pace, ma dura poco. E' la metà di ottobre: il dirigente dell'ufficio comunale lavori pubblici, Michele Stasi, certifica in determina la scelta della giunta civica di dirottare su via Genova i fondi destinati a piazza Pellicciari. Le poche righe a sua firma sembrano ricalcare le dichiarazioni agostane del primo cittadino. Eppure l'assessore al ramo, Lorenzo Carbone, lo corregge l'indomani: "Non c'è nessuno spostamento di fondi perché il finanziamento di piazza Pellicciari è stato perso nel 2010". Stasi, però, tiene il punto: "Non c'è nessun errore né nell'interpretazione né tanto meno nella stesura della determina: al momento, non ci sono comunicazioni da parte della Regione in ordine al finanziamento di piazza Pellicciari". Ma ribadisce il 18 ottobre lo staff del sindaco: "Il finanziamento per piazza Pellicciari è stato ripartito su altre progettualità in fase di realizzazione sul territorio regionale".
Intanto, l'amministrazione comunale va avanti. Ed approva il progetto (redatto dallo stesso Stasi) che prevede la realizzazione in via Genova di una struttura in cui allocare, "oltre al mercato ortofrutticolo, una zona parcheggi e un'area destinata ad attività ludiche e turistiche". Fonte di finanziamento indicata, un mutuo da accendere ex novo e residui di mutui non utilizzati. Ma prima che ottobre finisca, ecco la delibera della giunta regionale, apparsa poi sul Bur Puglia il successivo 20 novembre. Con essa il governo Vendola ricorda che già nell'agosto del 2011 si era proceduto "alla ricognizione delle risorse liberate generate dalla certificazione dei progetti coerenti nell'ambito del Por Puglia 2000-2006, nonchè all'individuazione dei progetti di riutilizzo di tali risorse". In quella sede, "a fronte di un ammontare di risorse liberate pari ad euro 675.468.764", erano stati individuati "1.136 interventi di riutilizzo per pari importo". Tra questi, "23 interventi senza obbligazioni giuridicamente vincolanti, ma già selezionati". Ed è in quell'elenco che, "a valle dell'attività di monitoraggio posta in essere dal servizio attuazione del programma", viene trovato posto anche alla "riqualificazione urbanistico-funzionale della piazza antistante via Genova-ex area mercatale". Importo a valere sulle risorse liberate: 854.818,95 euro. Beneficiario: il Comune di Gravina in Puglia. "I servizi competenti", si legge ancora nella delibera di matrice regionale, sono stati autorizzati "ad adottare tutti gli atti di impegno di spesa e di liquidazione correlati".
Insomma, pare proprio che via Genova, alla fine, sia rientrata nell'ambito della programmazione dei fondi comunitari predisposta dalla Regione. Il che starebbe a significare che la riqualificazione dell'ex area mercatale gravinese la pagherà l'Europa. Ma se davvero è così, che fine farà il mutuo che il Comune voleva contrarre? E poi: possibile che Palazzo di città ignorasse gli intendimenti della Regione, e la Regione quelli del Comune? E ancora: considerata la sostanziale identità degli importi tra lo stanziamento destinato a piazza Pellicciari e quello di cui ora sulla carta gode via Genova, ques'ultimo è frutto di una mera casualità o piuttosto di un trasferimento di risorse figlio di una precisa scelta politica? Ed in questa ipotesi, quale?
Domandone finale: se via Genova adesso può contare su fondi europei, perchè non dirottare su piazza Pellicciari le somme che Palazzo di città aveva in mente di reperire attraverso il mutuo da contrarre con la Cassa depositi e prestiti?
L'esecutivo guidato da Nichi Vendola, con delibera di giunta fresca di pubblicazione, ha inserito la rivitalizzazione della zona fino a qualche anno addietro adibita a mercato tra gli interventi da finanziare coi fondi europei recuperati attraverso la revoca degli stanziamenti concessi a progetti mai partiti. E lo ha deciso a fine ottobre, pochi giorni dopo che l'esecutivo municipale gravinese aveva stabilito di procedere da sè alla realizzazione dell'opera.
Una novità di non poco conto, che va ad aggiungersi al complicato mosaico di una vicenda che affonda le sue radici in un finanziamento da oltre 850.000 euro ritagliato, nell'ambito del Por Puglia, per piazza Pellicciari. Il tempo che passa invano, senza che vengano consumati atti idonei ad investire le somme disponibili per l'agorà su cui s'affaccia la chiesa di sant'Agostino, si porta via soldi e speranze. Ma ingenera pure confusione. "Il finanziamento - dice ai primi d'agosto il neo sindaco Alesio Valente, provando a far chiarezza - è andato perduto a causa di termini perentori non rispettati. Dopo la mia elezione, conoscendo bene i fatti, ho cercato di recuperare quella somma, che si presentava come libera, e di investirla pur sempre nella riqualificazione di una zona del paese. Considerando che peraltro su piazza Pellicciari bisognerebbe intervenire a livello strutturale e non solo decorativo ed estetico, ho fatto domanda alla Regione di poter utilizzare gli 800.000 euro per intervenire sul mercato di via Genova, una riqualificazione più impellente". Le opposizioni consiliari, però, non ci stanno. Gridano allo scippo. Ne nasce un caso politico, con la chiamata in causa dell'assessore regionale all'urbanistica, Angela Barbanente.
Torna la pace, ma dura poco. E' la metà di ottobre: il dirigente dell'ufficio comunale lavori pubblici, Michele Stasi, certifica in determina la scelta della giunta civica di dirottare su via Genova i fondi destinati a piazza Pellicciari. Le poche righe a sua firma sembrano ricalcare le dichiarazioni agostane del primo cittadino. Eppure l'assessore al ramo, Lorenzo Carbone, lo corregge l'indomani: "Non c'è nessuno spostamento di fondi perché il finanziamento di piazza Pellicciari è stato perso nel 2010". Stasi, però, tiene il punto: "Non c'è nessun errore né nell'interpretazione né tanto meno nella stesura della determina: al momento, non ci sono comunicazioni da parte della Regione in ordine al finanziamento di piazza Pellicciari". Ma ribadisce il 18 ottobre lo staff del sindaco: "Il finanziamento per piazza Pellicciari è stato ripartito su altre progettualità in fase di realizzazione sul territorio regionale".
Intanto, l'amministrazione comunale va avanti. Ed approva il progetto (redatto dallo stesso Stasi) che prevede la realizzazione in via Genova di una struttura in cui allocare, "oltre al mercato ortofrutticolo, una zona parcheggi e un'area destinata ad attività ludiche e turistiche". Fonte di finanziamento indicata, un mutuo da accendere ex novo e residui di mutui non utilizzati. Ma prima che ottobre finisca, ecco la delibera della giunta regionale, apparsa poi sul Bur Puglia il successivo 20 novembre. Con essa il governo Vendola ricorda che già nell'agosto del 2011 si era proceduto "alla ricognizione delle risorse liberate generate dalla certificazione dei progetti coerenti nell'ambito del Por Puglia 2000-2006, nonchè all'individuazione dei progetti di riutilizzo di tali risorse". In quella sede, "a fronte di un ammontare di risorse liberate pari ad euro 675.468.764", erano stati individuati "1.136 interventi di riutilizzo per pari importo". Tra questi, "23 interventi senza obbligazioni giuridicamente vincolanti, ma già selezionati". Ed è in quell'elenco che, "a valle dell'attività di monitoraggio posta in essere dal servizio attuazione del programma", viene trovato posto anche alla "riqualificazione urbanistico-funzionale della piazza antistante via Genova-ex area mercatale". Importo a valere sulle risorse liberate: 854.818,95 euro. Beneficiario: il Comune di Gravina in Puglia. "I servizi competenti", si legge ancora nella delibera di matrice regionale, sono stati autorizzati "ad adottare tutti gli atti di impegno di spesa e di liquidazione correlati".
Insomma, pare proprio che via Genova, alla fine, sia rientrata nell'ambito della programmazione dei fondi comunitari predisposta dalla Regione. Il che starebbe a significare che la riqualificazione dell'ex area mercatale gravinese la pagherà l'Europa. Ma se davvero è così, che fine farà il mutuo che il Comune voleva contrarre? E poi: possibile che Palazzo di città ignorasse gli intendimenti della Regione, e la Regione quelli del Comune? E ancora: considerata la sostanziale identità degli importi tra lo stanziamento destinato a piazza Pellicciari e quello di cui ora sulla carta gode via Genova, ques'ultimo è frutto di una mera casualità o piuttosto di un trasferimento di risorse figlio di una precisa scelta politica? Ed in questa ipotesi, quale?
Domandone finale: se via Genova adesso può contare su fondi europei, perchè non dirottare su piazza Pellicciari le somme che Palazzo di città aveva in mente di reperire attraverso il mutuo da contrarre con la Cassa depositi e prestiti?