Museo civico, si attende l’aggiudicazione per la gestione

La Regione incalza per l’apertura

domenica 7 luglio 2019
Due le proposte progettuali candidate alla gestione del museo civico di Gravina. La notizia è stata confermata nel corso dell'incontro svoltosi presso l'assessorato regionale alla cultura dove sono stati convocati il primo cittadino e il responsabile del procedimento Onofrio Tragni.

La convocazione, decisa dalla dirigente regionale del servizio cultura, era finalizzata a conoscere lo stato dell'arte in merito alla riapertura e gestione del museo civico, parte fondamentale del Sistema dei musei finanziato dalla Regione Puglia. Come si ricorderà a marzo 2017 l'amministrazione comunale aveva inaugurato la sede di piazza Benedetto XIII assicurando l'allestimento delle sale e il ritorno dei reperti archeologici entro le settimane successive al taglio del nastro.

Da allora tanti i mesi trascorsi con la struttura affidata per ben due volte alla Fondazione Santomasi prima di trasferire anche l'ufficio informazione turistica. Dei reperti, a distanza di due anni, nemmeno l'ombra.

La questione è tornata di attualità dopo le sollecitazioni del consigliere regionale Mario Conca che hanno convinto gli uffici regionali a riaccendere i riflettori valutano al possibilità di ritirare il finanziamento concesso nel 2007.

Rischio almeno per il momento scongiurato grazie alle giustificazioni del responsabile del procedimento che ha rassicurato in merito all'imminente conclusione della gara per l'allestimento e la gestione del museo civico alla quale hanno partecipato due società.

Come si ricorderà il bando diffuso dal Comune mira alla individuazione di un soggetto a cui affidare l'allestimento del museo civico previa la "repertoriazione, catalogazione ed eventuale restauro ai fini del trasporto e della esposizione degli oltre 700 reperti archeologici" oltre alla gestione integrata del "Museo Civico Archeologico" con l'area archeologica del "Padre Eterno".

In pratica il vincitore del servizio dovrà occuparsi in prima battuta della pulitura, schedatura, trasporto, e eventuale restauro dei reperti per poi procedere all'allestimento museale. Finita questa prima fase resta sotto la responsabilità dell'aggiudicatario anche i servizi di apertura e chiusura dei locali, le attività di custodia e controllo, biglietteria e prenotazione visite ed eventi, l'accoglienza del pubblico, l'organizzazione di corsi post universitari, attività didattiche e laboratoriali.

Nel pacchetto figurano anche iniziative di comunicazione e la gestione, manutenzione e allestimento finalizzato alla fruizione del parco archeologico del Padre Eterno. Un progetto che per diventare realtà, data la natura dei molteplici servizi, ha ancora bisogno di molto tempo per concretizzarsi.

Tuttavia, almeno per il momento Palazzo di città ha scongiurato un altro debito fuori bilancio.