Nell’occhio del ciclone Via Elsa Morante, via Grazia Deledda e zona Pip
Il MCG denuncia pericoli e degrado. Si chiede l'intervento dell'amministrazione
martedì 5 aprile 2011
11.37
Ancora segnalazioni di eventi infausti arrivano dal Movimento Civico Gravinese. Questa volta due sono le denunce: prima in ordine cronologico, riguarda il rischio idrogeologico a cui Gravina ha confermato di essere a rischio, a seguito delle ultime piogge torrenziali "Il potenziale grave pericolo per la incolumità e la sicurezza dei residenti in Via Elsa Morante e Grazia Deledda. Alcune civili abitazioni ed un istituto scolastico, insistenti nei pressi delle vie Elsa Morante e Grazia Deledda risultano minacciati da una frana che ha abbattuto il muro di contenimento realizzato in tufo, oltre che deformare il muro in cemento realizzato a protezione di una civile abitazione".
Ma oltre al danno la beffa, perché a quanto pare, "il pericolo in oggetto è stato già segnalato numerosissime volte agli organi competenti. Sino ad oggi tutte le promesse fatte si sono rivelate solo bugie. L'ultima promessa, in ordine di tempo, risale a circa un anno fa quando, l'assessore alle opere pubbliche dell'epoca, rag. Prezzano, in un comizio improvvisato tra i residenti ed i mezzi di informazione, opportunamente convocati, dichiarava pubblicamente che i lavori di messa in sicurezza della frana sarebbero iniziati il 1° ottobre 2010".
La seconda segnalazione riguarda la zona PIP di Gravina: per molti anni la zona in questione è stata "il fiore all'occhiello della nostra città. Infatti la stessa ci è stata invidiata dai paesi limitrofi in quanto moderna, ampia, ben collocata strategicamente, ecc.. Con il passare degli anni l'incuria, l'abbandono il disinteresse da parte delle amministrazioni che si sono succedute hanno fatto appassire il nostro bel fiore all'occhiello. Oggi, al di là di una crisi strutturale che sta coinvolgendo l'intero tessuto lavorativo nazionale ed internazionale, la zona PIP di Gravina presenta problematiche aggiuntive ed ulteriori che stanno facendo chiudere o traslocare le poche aziende ancora in vita. Lo scenario che si presenta agli utenti della zona PIP, tra cui molti forestieri, così come testimoniato dalle foto allegate, è il seguente.
• Rifiuti di ogni genere tra cui pneumatici, plastica e quant' altro disseminati ovunque
• La viabilità dissestata con enormi buche che costringono gli automobilisti a fare gli slalom
• L'assenza di manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade
• Cassonetti della spezzatura quasi sempre strapieni, rotti e mal funzionanti
• Assenza di campane per la raccolta della differenziata
• Le erbacce incolte lungo i marciapiedi e nelle aree di competenza del comune
• I tantissimi cani randagi che stazionano perennemente nella zona creando non pochi problemi agli impiegati ed operai che ci lavorano
• L'assenza di aree commerciali come più volte promesso
• La chiusura delle aree verdi e di intrattenimento esistenti
• L'eccessiva pressione fiscale (quale tarsu ed ici) che sta erodendo i profitti delle aziende, già bassissimi".
Alla luce dei fatti, e in entrambi le denunce, una è la richiesta del MCG: il pronto intervento da parte dall'amministrazione comunale.
Nel caso della prima emergenza, l'obiettivo dell'intervento è quello di garantire la sicurezza e l'incolumità pubblica, al fine di ridare serenità e tranquillità a decine di nuclei familiari che vivono in uno stato di ansia, paura e disagio; nel secondo caso si auspica il "decoro e la pulizia alla zona PIP e contestualmente andare incontro alle esigenze degli imprenditori mettendo in atto quelle poche iniziative finalizzate a dare impulso e maggior vigore alle poche aziende che con tantissimi sacrifici stanno evitando la imminente capitolazione".
Ma oltre al danno la beffa, perché a quanto pare, "il pericolo in oggetto è stato già segnalato numerosissime volte agli organi competenti. Sino ad oggi tutte le promesse fatte si sono rivelate solo bugie. L'ultima promessa, in ordine di tempo, risale a circa un anno fa quando, l'assessore alle opere pubbliche dell'epoca, rag. Prezzano, in un comizio improvvisato tra i residenti ed i mezzi di informazione, opportunamente convocati, dichiarava pubblicamente che i lavori di messa in sicurezza della frana sarebbero iniziati il 1° ottobre 2010".
La seconda segnalazione riguarda la zona PIP di Gravina: per molti anni la zona in questione è stata "il fiore all'occhiello della nostra città. Infatti la stessa ci è stata invidiata dai paesi limitrofi in quanto moderna, ampia, ben collocata strategicamente, ecc.. Con il passare degli anni l'incuria, l'abbandono il disinteresse da parte delle amministrazioni che si sono succedute hanno fatto appassire il nostro bel fiore all'occhiello. Oggi, al di là di una crisi strutturale che sta coinvolgendo l'intero tessuto lavorativo nazionale ed internazionale, la zona PIP di Gravina presenta problematiche aggiuntive ed ulteriori che stanno facendo chiudere o traslocare le poche aziende ancora in vita. Lo scenario che si presenta agli utenti della zona PIP, tra cui molti forestieri, così come testimoniato dalle foto allegate, è il seguente.
• Rifiuti di ogni genere tra cui pneumatici, plastica e quant' altro disseminati ovunque
• La viabilità dissestata con enormi buche che costringono gli automobilisti a fare gli slalom
• L'assenza di manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade
• Cassonetti della spezzatura quasi sempre strapieni, rotti e mal funzionanti
• Assenza di campane per la raccolta della differenziata
• Le erbacce incolte lungo i marciapiedi e nelle aree di competenza del comune
• I tantissimi cani randagi che stazionano perennemente nella zona creando non pochi problemi agli impiegati ed operai che ci lavorano
• L'assenza di aree commerciali come più volte promesso
• La chiusura delle aree verdi e di intrattenimento esistenti
• L'eccessiva pressione fiscale (quale tarsu ed ici) che sta erodendo i profitti delle aziende, già bassissimi".
Alla luce dei fatti, e in entrambi le denunce, una è la richiesta del MCG: il pronto intervento da parte dall'amministrazione comunale.
Nel caso della prima emergenza, l'obiettivo dell'intervento è quello di garantire la sicurezza e l'incolumità pubblica, al fine di ridare serenità e tranquillità a decine di nuclei familiari che vivono in uno stato di ansia, paura e disagio; nel secondo caso si auspica il "decoro e la pulizia alla zona PIP e contestualmente andare incontro alle esigenze degli imprenditori mettendo in atto quelle poche iniziative finalizzate a dare impulso e maggior vigore alle poche aziende che con tantissimi sacrifici stanno evitando la imminente capitolazione".