Nessun apparentamento a Gravina
Al secondo turno come al primo. Confronto a distanza tra Valente e Vendola
lunedì 14 maggio 2012
10.15
Alla fine, come da previsioni, il mezzogiorno è passato senza che nessuno si presentasse in Comune a sottoscrivere richieste ed accettazioni di apparentamenti.
Dunque, dopo la domenica del sole e del vento, la campagna elettorale riparte verso un'altra domenica, quella delle scelte. Ed a contendersi la vittoria saranno, a duello, il segretario del Pd Alesio Valente, che riparte dal 49,79%, ed il già sindaco Rino Vendola, che insegue col 42,11%.
Al voto s'arriverà con gli schieramenti immutati: nessun accordo formale è stato sottoscritto, anche se su ambedue i fronti si segnalano contatti con altre forze, in primis con Rifondazione comunista. Sul punto, mentre dalle parti del Pd ci si limita a confermare genericamente l'esistenza di "un confronto in corso", sul versante opposto ci si spinge oltre e si lascia intendere che il dialogo sarebbe a buon punto. Lo conferma Lino Viola, ormai portavoce in pectore del raggruppamento vendoliano: "Vogliamo allargare la coalizione non sulla base di un accordo su poltrone e incarichi, bensì su idee e programmi. Tutti i partiti sono convinti della necessità di un passo indietro, se necessario, pur di favorire l'innesto di personalità del mondo cattolico e della società civile. Con Laura Marchetti e Rc, in particolare, abbiamo avviato un percorso che possa condurre alla definizione di una chiara intesa politica e programmatica".
Nelle prossime ore, a quanto par di capire, la soluzione del rebus. Intanto, a tener banco è anche l'altra domenica. Quella degli incontri e dei comizi. Con Rino Vendola impegnato a portare avanti il suo tour nei quartieri e nelle piazze, ed Alesio Valente che in serata ha riempito piazza della Repubblica. "Sul palco sono stati usati toni ed argomenti che denotano nervosismo e, di sicuro, una grave caduta di stile", attacca Viola. Di diverso avviso, naturalmente, Valente. Che a comizio finito, affidava alla sua pagina facebook la propria opinione: "La piazza stasera mi ha emozionato. Mi fido della città che non farà passi indietro ma continuerà a sostenermi. Fare un passo indietro ora significa far morire quella speranza di cambiamento che in molti già respirano".
La sfida, insomma, continua. Per il momento a distanza.
Dunque, dopo la domenica del sole e del vento, la campagna elettorale riparte verso un'altra domenica, quella delle scelte. Ed a contendersi la vittoria saranno, a duello, il segretario del Pd Alesio Valente, che riparte dal 49,79%, ed il già sindaco Rino Vendola, che insegue col 42,11%.
Al voto s'arriverà con gli schieramenti immutati: nessun accordo formale è stato sottoscritto, anche se su ambedue i fronti si segnalano contatti con altre forze, in primis con Rifondazione comunista. Sul punto, mentre dalle parti del Pd ci si limita a confermare genericamente l'esistenza di "un confronto in corso", sul versante opposto ci si spinge oltre e si lascia intendere che il dialogo sarebbe a buon punto. Lo conferma Lino Viola, ormai portavoce in pectore del raggruppamento vendoliano: "Vogliamo allargare la coalizione non sulla base di un accordo su poltrone e incarichi, bensì su idee e programmi. Tutti i partiti sono convinti della necessità di un passo indietro, se necessario, pur di favorire l'innesto di personalità del mondo cattolico e della società civile. Con Laura Marchetti e Rc, in particolare, abbiamo avviato un percorso che possa condurre alla definizione di una chiara intesa politica e programmatica".
Nelle prossime ore, a quanto par di capire, la soluzione del rebus. Intanto, a tener banco è anche l'altra domenica. Quella degli incontri e dei comizi. Con Rino Vendola impegnato a portare avanti il suo tour nei quartieri e nelle piazze, ed Alesio Valente che in serata ha riempito piazza della Repubblica. "Sul palco sono stati usati toni ed argomenti che denotano nervosismo e, di sicuro, una grave caduta di stile", attacca Viola. Di diverso avviso, naturalmente, Valente. Che a comizio finito, affidava alla sua pagina facebook la propria opinione: "La piazza stasera mi ha emozionato. Mi fido della città che non farà passi indietro ma continuerà a sostenermi. Fare un passo indietro ora significa far morire quella speranza di cambiamento che in molti già respirano".
La sfida, insomma, continua. Per il momento a distanza.