Nessun pericolo concreto per la scuola Montemurro
Archiviate le accuse contro Valente e Stasi
venerdì 17 aprile 2015
Archiviato il procedimento penale a carico del primo cittadino e dell'ex dirigente dell'ufficio tecnico.
La notizia arriva da palazzo di città dopo che il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Bari, Giovanni Abbattista, ha sancito l'infondatezza delle accuse mosse a carico di Alesio Valente, in qualità di primo cittadino, e Michele Stasi quale dirigente dell'ufficio tecnico, accusati entrambi di omissione di lavori in edifici che minacciano rovina per la presunta, mancata adozione dei provvedimenti necessari a garantire la sicurezza dell'istituto scolastico "Don Eustachio Montemurro", dove l'ala della struttura edificata nel 2006 presenta preoccupanti spaccature nelle strutture portanti.
L'inchiesta era stata aperta a seguito di denuncia presentata dall'avvocato Sergio Casareale e dal presidente del consiglio d'istituto della scuola media "Montemurro", Nicola D'Ecclesiis, ma già lo scorso settembre, si legge nel provvedimento a firma del giudice Abbattista, il pm titolare del fascicolo, Baldo Pisani, aveva presentato richiesta di archiviazione «per infondatezza della notitia criminis, atteso che le iniziative intraprese dall'amministrazione comunale e l'ordinanza di sgombero emessa dal sindaco Valente venivano ritenute idonee».
I denuncianti, tuttavia, di diverso avviso, avevano presentato opposizione sulla quale, da ultimo, si è pronunciato il Gip.
Nella sua ordinanza il giudice Abbatista, alla luce dei rapporti di servizio e delle note dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Bari, rileva come da esse non emerga «in alcun modo una situazione di imminente pericolo, o comunque di pericolo concreto», riconoscendo avere la Pubblica Amministrazione attivato procedure che pur non avendo consentito ancora di giungere ad interventi strutturali si sono comunque tuttavia concretizzate «nell'adozione di alcuni provvedimenti tampone a tutela della sicurezza scolastica».
A margine della nota stampa giunge un commento del sindaco Valente: «Il pronunciamento della magistratura penale è utile perché consente di fare chiarezza: anzitutto, viene certificata la correttezza dell'operato dell'amministrazione comunale e degli uffici dell'ente. Poi, soprattutto, viene acclarato che il Municipio ha adottato i provvedimenti necessari a scongiurare rischi per gli studenti, come sottolineato dallo stesso giudice». Aggiunge il primo cittadino: «Eravamo e restiamo ben consapevoli della necessità di interventi strutturali che vadano a riparare errori risalenti, secondo il Gip, ad un periodo antecedente al 2006. Per questo abbiamo già reperito in bilancio 165.000 euro, approvando la progettazione esecutiva per il consolidamento statico del plesso: per dare il via alla gara d'appalto siamo in attesa che venga ultimata la perizia tecnica disposta dal Tribunale nell'ambito della procedura di accertamento di eventuali responsabilità legate ai malesseri strutturali dell'istituto: una volta concluso il lavoro dei periti, si potrà dare il via alle procedure di gara, per come già concordato con le famiglie, gli studenti e la dirigenza scolastica».
La notizia arriva da palazzo di città dopo che il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Bari, Giovanni Abbattista, ha sancito l'infondatezza delle accuse mosse a carico di Alesio Valente, in qualità di primo cittadino, e Michele Stasi quale dirigente dell'ufficio tecnico, accusati entrambi di omissione di lavori in edifici che minacciano rovina per la presunta, mancata adozione dei provvedimenti necessari a garantire la sicurezza dell'istituto scolastico "Don Eustachio Montemurro", dove l'ala della struttura edificata nel 2006 presenta preoccupanti spaccature nelle strutture portanti.
L'inchiesta era stata aperta a seguito di denuncia presentata dall'avvocato Sergio Casareale e dal presidente del consiglio d'istituto della scuola media "Montemurro", Nicola D'Ecclesiis, ma già lo scorso settembre, si legge nel provvedimento a firma del giudice Abbattista, il pm titolare del fascicolo, Baldo Pisani, aveva presentato richiesta di archiviazione «per infondatezza della notitia criminis, atteso che le iniziative intraprese dall'amministrazione comunale e l'ordinanza di sgombero emessa dal sindaco Valente venivano ritenute idonee».
I denuncianti, tuttavia, di diverso avviso, avevano presentato opposizione sulla quale, da ultimo, si è pronunciato il Gip.
Nella sua ordinanza il giudice Abbatista, alla luce dei rapporti di servizio e delle note dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Bari, rileva come da esse non emerga «in alcun modo una situazione di imminente pericolo, o comunque di pericolo concreto», riconoscendo avere la Pubblica Amministrazione attivato procedure che pur non avendo consentito ancora di giungere ad interventi strutturali si sono comunque tuttavia concretizzate «nell'adozione di alcuni provvedimenti tampone a tutela della sicurezza scolastica».
A margine della nota stampa giunge un commento del sindaco Valente: «Il pronunciamento della magistratura penale è utile perché consente di fare chiarezza: anzitutto, viene certificata la correttezza dell'operato dell'amministrazione comunale e degli uffici dell'ente. Poi, soprattutto, viene acclarato che il Municipio ha adottato i provvedimenti necessari a scongiurare rischi per gli studenti, come sottolineato dallo stesso giudice». Aggiunge il primo cittadino: «Eravamo e restiamo ben consapevoli della necessità di interventi strutturali che vadano a riparare errori risalenti, secondo il Gip, ad un periodo antecedente al 2006. Per questo abbiamo già reperito in bilancio 165.000 euro, approvando la progettazione esecutiva per il consolidamento statico del plesso: per dare il via alla gara d'appalto siamo in attesa che venga ultimata la perizia tecnica disposta dal Tribunale nell'ambito della procedura di accertamento di eventuali responsabilità legate ai malesseri strutturali dell'istituto: una volta concluso il lavoro dei periti, si potrà dare il via alle procedure di gara, per come già concordato con le famiglie, gli studenti e la dirigenza scolastica».