Nidi da 54 milioni per i giovani disoccupati
Nuovo bando regionale per chi vuole avviare un'impresa
sabato 15 febbraio 2014
11.00
Arriva "Nidi, Nuove iniziative d'impresa" a ridare speranza a tanti giovani e disoccupati pugliesi.
L'avviso pubblico, presentato giovedì mattina dal governatore pugliese Nichi Vendola e dall'assessore regionale allo sviluppo economico Loredana Capone, si rivolge a quanti hanno voglia di mettersi in gioco avviando un'attività in proprio. La Regione mette a disposizione 54 milioni di euro da dividere fra quanti hanno voglia di avviare una propria attività. Si tratta di finanziamenti in parte a fondo perduto, in parte prestiti rimborsabili a tassi molto bassi ( a febbraio sarebbe dello 0,5 %) e non erogati dalle banche ma direttamente da Puglia Sviluppo.
"Si tratta di una misura particolarmente innovativa - spiega Vendola - suggestiva anche nel suo titolo. Abbiamo presentato già un bando per la tutela di chi non ha più tutele né sussidi, come chi è uscito dalla mobilità e dalle casse integrazioni. Ma con 'Nidi' proviamo ad immaginare che in un periodo di crisi non bisogna solo alleviare la sofferenza ma anche occuparci di reagire attivamente, 'nidificando' sistemi di nuove imprese. Nei 'nidi' - aggiunge - si custodiscono le uova, che in questo caso valgono 54 milioni di euro di finanziamenti, in modo da aiutare il mondo dei più giovani, delle donne a sviluppare capacità reattiva. E' un'idea che aiuta i soggetti che non possono avere aiuto dalle banche, per i giovani, le donne".
"Questo bando così atteso dai pugliesi - aggiunge l'assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone - è una sfida nuova e innovativa che lanciamo a chi ha idee e coraggio, ma poche risorse per affrontare l'investimento. Ci permette di aiutare l'artigiano, il ristoratore, l'affittacamere, ma anche le agenzie di viaggio, i consulenti, i giornalisti, gli asili, le imprese di costruzioni, gli studi professionali. A questa platea di giovani, donne, disoccupati - conclude - vogliamo dire che è arrivato il tempo di uscire dall'inerzia di un'attesa, spesso inutile, del posto fisso. Fantasia, coraggio, voglia di mettersi in gioco sono qualità che possono aiutare davvero il nostro territorio ad uscire dalla crisi".
In definitiva al bando possono partecipare chi intende aprire una nuova impresa o ne ha già una da meno di 6 mesi, ma inattiva. Si tratta di un mix tra fondo perduto, mutuo e risorse proprie nel quale è favorito il passaggio generazionale: può essere agevolata infatti anche un'attività che passa dal padre al figlio senza che sia necessaria la chiusura della prima. Inoltre, anche gli iscritti agli ordini professionali possono accedere all'aiuto.
L'azienda dovrà avere meno di 10 addetti ed essere partecipata per almeno la metà da persone appartenenti ad una di queste categorie: giovani con età tra i 18 e i 35 anni; donne di età superiore a 18 anni; disoccupati che non abbiano avuto rapporti di lavoro subordinato (negli ultimi 3 mesi; persone che stanno per perdere in posto di lavoro (lavoratori in mobilità, in cassa integrazione o dipendenti di imprese in liquidazione); lavoratori precari con partita Iva con meno di 30mila euro di fatturato e massimo 2 clienti.
La nuova impresa deve operare nelle attività manifatturiere; costruzioni ed edilizia; riparazione di autoveicoli e motocicli; affittacamere e bed & breakfast; ristorazione con cucina; servizi di informazione e comunicazione; attività professionali, scientifiche e tecniche; agenzie di viaggio; servizi di supporto alle imprese; istruzione; sanità e assistenza sociale non residenziale; attività artistiche sportive, di intrattenimento e divertimento; attività di servizi per la persona. Per investimenti fino a 50mila euro l'agevolazione è pari al 100%, metà a fondo perduto e metà come prestito rimborsabile; se l'investimento è invece compreso tra i 50mila e i 100mila euro, l'aiuto è del 90%, metà a fondo perduto e metà prestito; per avviare un'impresa con investimenti compresi tra 100mila e 150mila euro, l'agevolazione è dell'80%, sempre divisa a metà tra fondo perduto e prestito rimborsabile.
Per verificare se si possiedono i requisiti richiesti, ma anche per calcolare l'agevolazione, basta consultare il sito della regione Puglia dedicato al bando dove sarà anche possibile compilare la domanda preliminare. Le imprese che rispettano i requisiti saranno poi convocate da Puglia Sviluppo per un colloquio di tutoraggio al quale segue la valutazione della domanda. Se l'esito è positivo il candidato sarà invitato ad un secondo incontro durante il quale firmerà il contratto di agevolazione.
La procedura on line è attiva da giovedì, 13 febbraio 2014, e non ha scadenza in quanto il bando resterà aperto finché ci sono risorse disponibili.
L'avviso pubblico, presentato giovedì mattina dal governatore pugliese Nichi Vendola e dall'assessore regionale allo sviluppo economico Loredana Capone, si rivolge a quanti hanno voglia di mettersi in gioco avviando un'attività in proprio. La Regione mette a disposizione 54 milioni di euro da dividere fra quanti hanno voglia di avviare una propria attività. Si tratta di finanziamenti in parte a fondo perduto, in parte prestiti rimborsabili a tassi molto bassi ( a febbraio sarebbe dello 0,5 %) e non erogati dalle banche ma direttamente da Puglia Sviluppo.
"Si tratta di una misura particolarmente innovativa - spiega Vendola - suggestiva anche nel suo titolo. Abbiamo presentato già un bando per la tutela di chi non ha più tutele né sussidi, come chi è uscito dalla mobilità e dalle casse integrazioni. Ma con 'Nidi' proviamo ad immaginare che in un periodo di crisi non bisogna solo alleviare la sofferenza ma anche occuparci di reagire attivamente, 'nidificando' sistemi di nuove imprese. Nei 'nidi' - aggiunge - si custodiscono le uova, che in questo caso valgono 54 milioni di euro di finanziamenti, in modo da aiutare il mondo dei più giovani, delle donne a sviluppare capacità reattiva. E' un'idea che aiuta i soggetti che non possono avere aiuto dalle banche, per i giovani, le donne".
"Questo bando così atteso dai pugliesi - aggiunge l'assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone - è una sfida nuova e innovativa che lanciamo a chi ha idee e coraggio, ma poche risorse per affrontare l'investimento. Ci permette di aiutare l'artigiano, il ristoratore, l'affittacamere, ma anche le agenzie di viaggio, i consulenti, i giornalisti, gli asili, le imprese di costruzioni, gli studi professionali. A questa platea di giovani, donne, disoccupati - conclude - vogliamo dire che è arrivato il tempo di uscire dall'inerzia di un'attesa, spesso inutile, del posto fisso. Fantasia, coraggio, voglia di mettersi in gioco sono qualità che possono aiutare davvero il nostro territorio ad uscire dalla crisi".
In definitiva al bando possono partecipare chi intende aprire una nuova impresa o ne ha già una da meno di 6 mesi, ma inattiva. Si tratta di un mix tra fondo perduto, mutuo e risorse proprie nel quale è favorito il passaggio generazionale: può essere agevolata infatti anche un'attività che passa dal padre al figlio senza che sia necessaria la chiusura della prima. Inoltre, anche gli iscritti agli ordini professionali possono accedere all'aiuto.
L'azienda dovrà avere meno di 10 addetti ed essere partecipata per almeno la metà da persone appartenenti ad una di queste categorie: giovani con età tra i 18 e i 35 anni; donne di età superiore a 18 anni; disoccupati che non abbiano avuto rapporti di lavoro subordinato (negli ultimi 3 mesi; persone che stanno per perdere in posto di lavoro (lavoratori in mobilità, in cassa integrazione o dipendenti di imprese in liquidazione); lavoratori precari con partita Iva con meno di 30mila euro di fatturato e massimo 2 clienti.
La nuova impresa deve operare nelle attività manifatturiere; costruzioni ed edilizia; riparazione di autoveicoli e motocicli; affittacamere e bed & breakfast; ristorazione con cucina; servizi di informazione e comunicazione; attività professionali, scientifiche e tecniche; agenzie di viaggio; servizi di supporto alle imprese; istruzione; sanità e assistenza sociale non residenziale; attività artistiche sportive, di intrattenimento e divertimento; attività di servizi per la persona. Per investimenti fino a 50mila euro l'agevolazione è pari al 100%, metà a fondo perduto e metà come prestito rimborsabile; se l'investimento è invece compreso tra i 50mila e i 100mila euro, l'aiuto è del 90%, metà a fondo perduto e metà prestito; per avviare un'impresa con investimenti compresi tra 100mila e 150mila euro, l'agevolazione è dell'80%, sempre divisa a metà tra fondo perduto e prestito rimborsabile.
Per verificare se si possiedono i requisiti richiesti, ma anche per calcolare l'agevolazione, basta consultare il sito della regione Puglia dedicato al bando dove sarà anche possibile compilare la domanda preliminare. Le imprese che rispettano i requisiti saranno poi convocate da Puglia Sviluppo per un colloquio di tutoraggio al quale segue la valutazione della domanda. Se l'esito è positivo il candidato sarà invitato ad un secondo incontro durante il quale firmerà il contratto di agevolazione.
La procedura on line è attiva da giovedì, 13 febbraio 2014, e non ha scadenza in quanto il bando resterà aperto finché ci sono risorse disponibili.