No alla città metropolitana di Bari
Il consiglio provinciale in disaccordo col governo Monti. Ai comuni la possibilità di scegliere.
domenica 7 ottobre 2012
16.09
Il consiglio provinciale dice no all'area metropolitana di Bari e rivendica "la sua non soppressione tenuto conto, altresì, della sua rilevanza nel panorama nazionale delle Province sia per indice demografico e territoriale sia per importanza strategica".
Nell'ultima adunanza consiliare con 14 voti a favore, 4 contrari e 1 astenuto è stato approvato l'ordine del giorno con cui la Provincia di Bari chiede al governo Monti di verificare la reale "fattibilità di una Città Metropolitana di Bari circoscritta al Comune capoluogo e ai Comuni ad esso strettamente legati per contiguità territoriale, per unicità socio-economica e per tradizione culturale, la non soppressione della restante parte dell'attuale Provincia di Bari, che, coesistendo con siffatta città metropolitana, andrebbe ad assumere altra denominazione".
In pratica, secondo il consiglio di via Nazario Sauro, una città metropolitana che abbia lo stesso perimetro dell'attuale Provincia non è una soluzione praticabile viste innanzitutto le distanze che separano il capoluogo dalle città dell'entroterra e soprattutto verificata la "discontinuità territoriale fra la città di Bari e i diversi comuni della intera Provincia nelle sue variegate connotazioni geo-economiche, da Molfetta, a nord, a Gravina, a ovest, a Monopoli a sud, a Locorotondo a sud-est".
Inoltre nell'ultimo consiglio, assente per impegni istituzionali il presidente Francesco Schittulli, è stato anche chiesto a tutti i comuni della provincia di manifestare, nero su bianco, la propria diponibilità o contrarietà a aderire alla città metropolitana.
Il dibattito è aperto. Intanto il tempo stringe.
Nell'ultima adunanza consiliare con 14 voti a favore, 4 contrari e 1 astenuto è stato approvato l'ordine del giorno con cui la Provincia di Bari chiede al governo Monti di verificare la reale "fattibilità di una Città Metropolitana di Bari circoscritta al Comune capoluogo e ai Comuni ad esso strettamente legati per contiguità territoriale, per unicità socio-economica e per tradizione culturale, la non soppressione della restante parte dell'attuale Provincia di Bari, che, coesistendo con siffatta città metropolitana, andrebbe ad assumere altra denominazione".
In pratica, secondo il consiglio di via Nazario Sauro, una città metropolitana che abbia lo stesso perimetro dell'attuale Provincia non è una soluzione praticabile viste innanzitutto le distanze che separano il capoluogo dalle città dell'entroterra e soprattutto verificata la "discontinuità territoriale fra la città di Bari e i diversi comuni della intera Provincia nelle sue variegate connotazioni geo-economiche, da Molfetta, a nord, a Gravina, a ovest, a Monopoli a sud, a Locorotondo a sud-est".
Inoltre nell'ultimo consiglio, assente per impegni istituzionali il presidente Francesco Schittulli, è stato anche chiesto a tutti i comuni della provincia di manifestare, nero su bianco, la propria diponibilità o contrarietà a aderire alla città metropolitana.
Il dibattito è aperto. Intanto il tempo stringe.