No alla privatizzazione di acquedotto pugliese
Il Comitato Acqua Bene Comune chiede un confronto con Emiliano
domenica 8 gennaio 2017
Scongiurare la privatizzazione dell'Acquedotto Pugliese. E' questa la battaglia intrapresa dal Comitato Acqua Bene comune che ha chiesto "l'istituzione immediata del tavolo tecnico per la ripubblicizzazione dell'Acquedotto".
In una nota inviata al Governatore Emiliano, i referenti del comitato chiedono un passo indietro rispetto alle politiche sin qui adottate dall'Ente Regionale.
"E se è vero che le azioni di AQP SpA non sono state vendute a privati è anche vero che il governo Vendola non ha fatto l'unica cosa che avrebbe dovuto fare per mettere al riparo l'Acquedotto da una possibilità del genere, ovvero ripubblicizzarlo, cioè trasformarlo in Azienda speciale di Diritto Pubblico, sull'esempio dell'Azienda speciale "Acqua Bene Comune" di Napoli. A tale proposito – si legge in una nota inviata dal comitato - ricordiamo al Presidente che in data 3 agosto 2016, il Consiglio Regionale Pugliese ha votato una mozione presentata dal M5S che ha fatto propria la nostra richiesta di istituzione di un tavolo tecnico paritario fra Regione e Comitato pugliese "Acqua Bene Comune" per la ripubblicizzazione di Aqp SpA".
L'accusa per Emiliano è di voler procedere nella direzione opposta con la proposta di trasformazione dell'Acquedotto in una multiutility, per arrivare a trasformare Aqp SpA in una vera e propria holding.
"La storia dimostra che i manager (o i cosiddetti tecnici) non è detto che siano più onesti dei politici, ancor meno che siano interessati a indirizzare l'attività economica a fini sociali, come prescrivono gli art. 41 e 43 della Costituzione e la volontà espressa da 27 milioni di cittadini nel referendum del 12 e 13 Giugno 2011. Ancora una volta si cerca di sviare l'attenzione dal nodo della questione: il rispetto della volontà dei cittadini pugliesi e la ripubblicizzazione di AQP SpA".
Di qui la richiesta di un confronto urgente con i cittadini
In una nota inviata al Governatore Emiliano, i referenti del comitato chiedono un passo indietro rispetto alle politiche sin qui adottate dall'Ente Regionale.
"E se è vero che le azioni di AQP SpA non sono state vendute a privati è anche vero che il governo Vendola non ha fatto l'unica cosa che avrebbe dovuto fare per mettere al riparo l'Acquedotto da una possibilità del genere, ovvero ripubblicizzarlo, cioè trasformarlo in Azienda speciale di Diritto Pubblico, sull'esempio dell'Azienda speciale "Acqua Bene Comune" di Napoli. A tale proposito – si legge in una nota inviata dal comitato - ricordiamo al Presidente che in data 3 agosto 2016, il Consiglio Regionale Pugliese ha votato una mozione presentata dal M5S che ha fatto propria la nostra richiesta di istituzione di un tavolo tecnico paritario fra Regione e Comitato pugliese "Acqua Bene Comune" per la ripubblicizzazione di Aqp SpA".
L'accusa per Emiliano è di voler procedere nella direzione opposta con la proposta di trasformazione dell'Acquedotto in una multiutility, per arrivare a trasformare Aqp SpA in una vera e propria holding.
"La storia dimostra che i manager (o i cosiddetti tecnici) non è detto che siano più onesti dei politici, ancor meno che siano interessati a indirizzare l'attività economica a fini sociali, come prescrivono gli art. 41 e 43 della Costituzione e la volontà espressa da 27 milioni di cittadini nel referendum del 12 e 13 Giugno 2011. Ancora una volta si cerca di sviare l'attenzione dal nodo della questione: il rispetto della volontà dei cittadini pugliesi e la ripubblicizzazione di AQP SpA".
Di qui la richiesta di un confronto urgente con i cittadini