Non ci sono risorse, lo Iat Chiude
Il consorzio preannuncia il licenziamento dei dipendenti e rimette tutto nelle mani dell’amministrazione. Ass. Festa: “lo Iat non chiederà”
domenica 2 luglio 2023
8.47
Da un lato il Comune che decide di far ritornare lo Iat nella vecchia sede di via Matteotti; dall'altra parte il consorzio GravinainMurgia preannuncia la chiusura del Punto di Informazione Turistica, dando il preavviso di licenziamento per i 3 dipendenti assunti dallo Iat. Una situazione preoccupante per una città che sta puntando molto sul turismo e sulla fruizione del patrimonio culturale di Gravina. "Allo stato attuale delle cose non ci sono le condizioni per proseguire" -queste le parole del Presidente del consorzio GravinainMurgia Michele Laddaga, il quale per sgomberare il campo da equivoci racconta i passaggi che hanno portato al precipitare della situazione.
La questione è semplice. Il forte calo del numero di visitatori, con l'uscita del Capitolo Cattedrale dal biglietto unico, avvenuta nel 2020; il mancato riconoscimento del contributo per le spese logistiche da parte dell'amministrazione comunale per gli anni 2022 e 2023 sono -a detta di Laddaga- le cause scatenanti che hanno determinato questa situazione. A tutto questo si aggiunga poi la mancanza di un nuovo bando di affidamento del servizio, visto che il vecchio è scaduto nel 2019 e si è andato, come è costume per molte altre realtà cittadine, di proroga in proroga, fino ai giorni nostri.
"Oggi- afferma il presidente di GravinainMurgia- alcun sito turistico comunale è usufruibile". Ecco perché "l'uscita del capitolo Cattedrale dal biglietto unico con l'avvio di un percorso autonomo, ha prodotto un notevole decremento negli introiti di circa il 70%". Introiti- continua Laddaga- "che la precedente amministrazione ha parzialmente coperto con l'affidamento al consorzio di organizzazione di eventi comunali".
Una situazione aggravata dalla diminuzione dei turisti. "Dal 2020 – sottolinea il presidente del consorzio- anche a causa Covid, stiamo registrando un continuo decremento di flusso turistico: basta guardare i dati dei primi 5 mesi 2023 che sono stati da noi raccolti e trasmessi a Bari. il bilancio 2022 ha registrato una perdita di 22mila euro da ripartire tra 11 soci. Il consorzio non ha scopo di lucro, ma certamente non è un istituto di beneficenza".
Insomma, ci si aspettava una mossa dall'amministrazione comunale, messa al corrente della situazione: mossa che non c'è stata. Eppure in data 8 giugno, il consorzio aveva inviato una missiva al governo cittadino, spiegando la situazione di estrema difficoltà nella quale si trovava e rimettendo "nelle mani dell'Ente comunale la gestione dell'ufficio IAT, per assenza di condizioni per la sostenibilità del servizio ed il conseguente licenziamento del personale". Adesso ci sono pochi giorni per trovare la quadratura del cerchio e scongiurare la chiusura di un fondamentale servizio per la città, oltre- fatto non secondario- a dover evitare la perdita di tre unità lavorative.
Intanto da palazzo di città arriva la replica dell'assessore al Turismo Giusy Festa.
"Lo Iat non chiuderà- afferma l'assessore- stiamo valutando un affidamento temporaneo in attesa del bando con possibilità di salvaguardare i posti di lavoro" e poi aggiunge: "L' amministrazione non potrà non considerare l'impegno, la professionalità e il lavoro svolto dagli stessi".
La questione è semplice. Il forte calo del numero di visitatori, con l'uscita del Capitolo Cattedrale dal biglietto unico, avvenuta nel 2020; il mancato riconoscimento del contributo per le spese logistiche da parte dell'amministrazione comunale per gli anni 2022 e 2023 sono -a detta di Laddaga- le cause scatenanti che hanno determinato questa situazione. A tutto questo si aggiunga poi la mancanza di un nuovo bando di affidamento del servizio, visto che il vecchio è scaduto nel 2019 e si è andato, come è costume per molte altre realtà cittadine, di proroga in proroga, fino ai giorni nostri.
"Oggi- afferma il presidente di GravinainMurgia- alcun sito turistico comunale è usufruibile". Ecco perché "l'uscita del capitolo Cattedrale dal biglietto unico con l'avvio di un percorso autonomo, ha prodotto un notevole decremento negli introiti di circa il 70%". Introiti- continua Laddaga- "che la precedente amministrazione ha parzialmente coperto con l'affidamento al consorzio di organizzazione di eventi comunali".
Una situazione aggravata dalla diminuzione dei turisti. "Dal 2020 – sottolinea il presidente del consorzio- anche a causa Covid, stiamo registrando un continuo decremento di flusso turistico: basta guardare i dati dei primi 5 mesi 2023 che sono stati da noi raccolti e trasmessi a Bari. il bilancio 2022 ha registrato una perdita di 22mila euro da ripartire tra 11 soci. Il consorzio non ha scopo di lucro, ma certamente non è un istituto di beneficenza".
Insomma, ci si aspettava una mossa dall'amministrazione comunale, messa al corrente della situazione: mossa che non c'è stata. Eppure in data 8 giugno, il consorzio aveva inviato una missiva al governo cittadino, spiegando la situazione di estrema difficoltà nella quale si trovava e rimettendo "nelle mani dell'Ente comunale la gestione dell'ufficio IAT, per assenza di condizioni per la sostenibilità del servizio ed il conseguente licenziamento del personale". Adesso ci sono pochi giorni per trovare la quadratura del cerchio e scongiurare la chiusura di un fondamentale servizio per la città, oltre- fatto non secondario- a dover evitare la perdita di tre unità lavorative.
Intanto da palazzo di città arriva la replica dell'assessore al Turismo Giusy Festa.
"Lo Iat non chiuderà- afferma l'assessore- stiamo valutando un affidamento temporaneo in attesa del bando con possibilità di salvaguardare i posti di lavoro" e poi aggiunge: "L' amministrazione non potrà non considerare l'impegno, la professionalità e il lavoro svolto dagli stessi".