Non solo Rigenerazione Urbana: arriva il Piano nazionale per le città

Stanziati 2 miliardi per la riqualificazione delle aree degradate. Palazzo di città: "Pronti a partecipare".

lunedì 10 settembre 2012 20.02
A cura di Francesco Mastromatteo
224 milioni di euro messi a disposizione dal ministero delle infrastrutture, a cui potrebbero sommarsi gran parte dei 100 milioni del programma di risanamento energetico delle scuole (cogestito dal Mit e dal Miur) ed un miliardo e mezzo per il social housing affidato al Fondo investimenti per l'abitare (Fia) della Cassa depositi e prestiti.

Una cifra rilevante quella che il governo Monti intende destinare al decreto sul Piano nazionale per le città, dedicato alla riqualificazione delle aree urbane degradate. Un tema sempre più in voga nel dibattito politico, e che vede già la nostra città inserita nel progetto regionale di Rigenerazione Urbana. Il decreto – oggetto di una recente interrogazione del consigliere d'opposizione Vincenzo Varrese (Sel) - stimola i Comuni a predisporre in tempi brevi (entro il 5 ottobre) tutta la documentazione necessaria, compresa la strada – preventiva - del confronto e del dialogo con soggetti pubblici e privati al fine di predisporre un cosiddetto Contratto di valorizzazione urbana (CVU) che poi è lo strumento urbanistico principale. Le proposte, corredate anche della delibera di Giunta Comunale di approvazione della proposta del Cvu, contenente, tra l'altro, l'impegno del Comune ad approvare tutti gli atti o le varianti urbanistiche necessarie ad attuare il programma, nonché una dichiarazione dei privati coinvolti di avere la disponibilità delle aree e di impegno a investire e attuare gli interventi previsti, devono riguardare circoscritte aree urbane e prevedere un insieme coordinato di interventi di riqualificazione.

Questi i criteri richiesti per candidarsi al bando: immediata cantierabilita' degli interventi; capacità di coinvolgere, oltre al Comune promotore, altri soggetti e finanziamenti pubblici e privati; riduzione di fenomeni di tensione abitativa, di marginalizzazione e degrado sociale; miglioramento della dotazione infrastrutturale (anche dei sistemi di trasporto urbano).

Nel chiedere all'amministrazione quali iniziative abbia assunto o intenda assumere il Comune di Gravina per la presentazione di una propria proposta da inserire nel Piano nazionale per le Città, il consigliere Varrese scrive nella sua interrogazione che "serve velocità di risposta (un mese per progetti e documenti), servono tempi ridotti per le garanzie urbanistiche, con varianti praticamente blindate, serve una seria analisi costi-benefici e persino una sincera autovalutazione dei punti di forza e di debolezza del proprio progetto".

Da Palazzo di Città la replica è all'insegna di un riscontro positivo: "Stiamo vagliando i progetti – fanno sapere dallo staff del sindaco – secondo i criteri stabiliti: c'è la piena volontà di partecipare al bando entro la scadenza stabilita".