Nuovo dirigente per il Commissariato di Gravina
E' il barese Pietro Battipede. Segni particolari: romanziere.
mercoledì 9 gennaio 2013
12.30
Chissà quanto di lui c'è nel commissario Amedeo Zanchi, il giovane investigatore che muovendosi tra suggestioni letterarie e sfumature psicologiche riesce a venire a capo di una serie di delitti consumati sullo sfondo di un'immaginaria (ma non troppo) Bari.
I gravinesi lo scopriranno presto, perchè la penna dalla quale la figura di Zanchi è nata è quella di Pietro Battipede (nella foto), barese doc che da qualche giorno ha assunto la guida del Commissariato di Polizia di Gravina prendendo il testimone cedutogli da Laura Bruno, destinata al comando della Polstrada di Matera.
Cinquantasette anni ancora da compiere, vicequestore aggiunto, Battipede arriva dalla Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Bari ed ha al suo attivo una serie di brillanti successi investigativi ma anche una consolidata fama di scrittore, negli ultimi tempi cresciuta sul crinale dei romanzi: autore di testi giuridici, nel campo della prosa inizialmente s'è cimentato nella narrativa per ragazzi, dando vita a Mark, un piccolo detective protagonista di una collana in cui il gusto per l'inchiesta si sposa con l'educazione alla legalità (coltivata anche attraverso la collaborazione a tema con diversi istituti scolastici della Terra di Bari). Poi l'approdo al mondo dei romanzi noir, frequentato nell'anno appena passato con "Guardie giurate" e "Il calore nero del limone" e ancor prima con "In-giustizia sotto pelle" e con il commissario Zanchi di "L'ultima risonanza", che quasi come premonizione si sposta per le sue indagini tra Bari e le città dell'entroterra. Quell'entroterra che ha preso ora forma anche nella realtà, assumendo la fisionomia e i contorni di Gravina.
La città capoluogo con le sue luci che si riflettono nell'Adriatico spumeggiante è lontana, ma pure tra gli altipiani della Murgia per il commissario Battipede ci sarà molto da indagare e, probabilmente, da scrivere.
I gravinesi lo scopriranno presto, perchè la penna dalla quale la figura di Zanchi è nata è quella di Pietro Battipede (nella foto), barese doc che da qualche giorno ha assunto la guida del Commissariato di Polizia di Gravina prendendo il testimone cedutogli da Laura Bruno, destinata al comando della Polstrada di Matera.
Cinquantasette anni ancora da compiere, vicequestore aggiunto, Battipede arriva dalla Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Bari ed ha al suo attivo una serie di brillanti successi investigativi ma anche una consolidata fama di scrittore, negli ultimi tempi cresciuta sul crinale dei romanzi: autore di testi giuridici, nel campo della prosa inizialmente s'è cimentato nella narrativa per ragazzi, dando vita a Mark, un piccolo detective protagonista di una collana in cui il gusto per l'inchiesta si sposa con l'educazione alla legalità (coltivata anche attraverso la collaborazione a tema con diversi istituti scolastici della Terra di Bari). Poi l'approdo al mondo dei romanzi noir, frequentato nell'anno appena passato con "Guardie giurate" e "Il calore nero del limone" e ancor prima con "In-giustizia sotto pelle" e con il commissario Zanchi di "L'ultima risonanza", che quasi come premonizione si sposta per le sue indagini tra Bari e le città dell'entroterra. Quell'entroterra che ha preso ora forma anche nella realtà, assumendo la fisionomia e i contorni di Gravina.
La città capoluogo con le sue luci che si riflettono nell'Adriatico spumeggiante è lontana, ma pure tra gli altipiani della Murgia per il commissario Battipede ci sarà molto da indagare e, probabilmente, da scrivere.