Olive da tavola in cattivo stato di conservazione
Maxi sequestro della Forestale
giovedì 21 gennaio 2016
12.53
500.000 Kg di olive da tavola sequestrati nel territorio dell'Alta Murgia.
E' questo il bilancio di un'operazione condotta dal personale della Comando Forestale per la Puglia e del Coordinamento Territoriale per l'Ambiente di Altamura e dai tecnici dell'Asl competente per il territorio, in una azienda nel barese, nel corso di un'attività di controllo per la sicurezza e tutela dei prodotti agroalimentari.
Il provvedimento si è reso necessario dopo aver appurato che all'interno dell'azienda, in aperta campagna, erano in atto operazioni di lavorazione di olive ed in particolare di lavaggio, di snocciolatura e trattamento in salamoia di olive da tavola nonostante il provvedimento di cessazione delle attività e degli atti autorizzativi disposto, da più di un anno dall'ASL, per le precarie condizioni igieniche sanitarie (ambienti, impianti ed attrezzature) dell'intero opificio.
L'azienda utilizzava acqua non potabile per la lavorazione dei prodotti alimentari e a servizio dell'intera struttura.
I prodotti alimentari detenuti nell'opificio (all'interno dell'immobile e sul piazzale circostante) si presentavano in cattivo stato di conservazione (all'interno di alcuni fusti di olive è stata riscontrata la presenza di muffa diffusa, prodotto decomposto ed insetti) e senza alcuna etichettatura e documentazione di tracciabilità
Il titolare dell'azienda è stato denunciato all'Autorità Giudiziaria sia per la violazione delle disposizioni dell'Autorità Sanitaria, sia per la detenzione in cattivo stato di conservazione di prodotti alimentari ed è stato sottoposto a sequestro l'intero opificio.
E' questo il bilancio di un'operazione condotta dal personale della Comando Forestale per la Puglia e del Coordinamento Territoriale per l'Ambiente di Altamura e dai tecnici dell'Asl competente per il territorio, in una azienda nel barese, nel corso di un'attività di controllo per la sicurezza e tutela dei prodotti agroalimentari.
Il provvedimento si è reso necessario dopo aver appurato che all'interno dell'azienda, in aperta campagna, erano in atto operazioni di lavorazione di olive ed in particolare di lavaggio, di snocciolatura e trattamento in salamoia di olive da tavola nonostante il provvedimento di cessazione delle attività e degli atti autorizzativi disposto, da più di un anno dall'ASL, per le precarie condizioni igieniche sanitarie (ambienti, impianti ed attrezzature) dell'intero opificio.
L'azienda utilizzava acqua non potabile per la lavorazione dei prodotti alimentari e a servizio dell'intera struttura.
I prodotti alimentari detenuti nell'opificio (all'interno dell'immobile e sul piazzale circostante) si presentavano in cattivo stato di conservazione (all'interno di alcuni fusti di olive è stata riscontrata la presenza di muffa diffusa, prodotto decomposto ed insetti) e senza alcuna etichettatura e documentazione di tracciabilità
Il titolare dell'azienda è stato denunciato all'Autorità Giudiziaria sia per la violazione delle disposizioni dell'Autorità Sanitaria, sia per la detenzione in cattivo stato di conservazione di prodotti alimentari ed è stato sottoposto a sequestro l'intero opificio.