Oltre 50 milioni di euro per fermare il dissesto idrogeologico in Puglia

Coldiretti: urge pulizia dei canali e reti di scolo

sabato 15 settembre 2018
La tropicalizzazione del clima sottopone ormai ciclicamente, denuncia Coldiretti Puglia, alla violenza di nubifragi e bombe d'acqua che si abbattono su un territorio fragile, dove l'incuria e la mancanza di opere di manutenzione ordinaria dei canali e delle reti di scolo aggravano la situazione. Saranno 50 i milioni del Patto per la Puglia, secondo quanto annunciato dall'Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Leo Di Gioia al convegno di Coldiretti Puglia alla Fiera del Levante, di cui 14 milioni al Consorzi di Bonifica del Centro - Sud per opere di manutenzione ordinaria e straordinaria.

Secondo il rapporto 2018 dell'ISPRA "sono 230 i comuni pugliesi a rischio frane e alluvioni e a pagarne i costi, oltre ai cittadini residenti soprattutto nelle aree rurali, sono proprio le 11.692 imprese che operano su quei territori", ha detto il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, aprendo i lavori dell'incontro in Fiera su bonifica e irrigazione. "Anche il consumo del suolo è avvenuto - ha continuato il Presidente Cantele - per il 67,5% in contesti prevalentemente agricoli o naturali, depauperando pezzi di territorio e deturpando il paesaggio, oltre ad impoverire il tessuto imprenditoriale agricolo pugliese. La pulizia di fossi e canali, la gestione di dighe e degli impianti irrigui è un'attività assolutamente indispensabile che va garantita, mettendo mani ad un'opera di bonifica e irrigazione svolta, oltre che dai due Consorzi di Bonifica del foggiano, da quello che oggi è il Consorzio del Centro - Sud, tirandolo fuori dalle sabbie mobili attraverso un piano organico pluriennale per gli interventi di manutenzione straordinaria della rete di scolo, al fine di non gravare di oneri impropri i consorziati, già colpiti sia patrimonialmente che nella formazione del reddito - ha concluso il Presidente Cantele - in considerazione dei ripetuti danni subiti, a causa della mancata manutenzione delle strutture di bonifica e che realizzi investimenti in infrastrutture irrigue e, soprattutto, avvii fattivamente interventi di manutenzione straordinaria degli impianti irrigui collettivi, pozzi compresi e delle reti di distribuzione di acqua potabile nelle aree rurali".

Il lungo commissariamento dei 4 Consorzi Arneo, Ugento Li Foggi, Stornara e Tara e Terre d'Apulia, iniziato nel 2011, ha aggravato - dice Coldiretti Puglia - la situazione dei Consorzi di Bonifica commissariati, oggi fusi nel Consorzio di Bonifica del Centro - Sud che, in grave crisi economico-finanziaria, non sono stati più in grado di garantire la vitale attività di manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio.
"La linea anticipata sia dall'Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari Di Gioia che dallo stesso Presidente Emiliano - ha incalzato il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - di riconsegnare i consorzi di bonifica della Puglia all'autogoverno del mondo agricolo entro la fine dell'anno va attuata senza perdere tempo, perché i bruschi cambiamenti climatici continuano a fare danni immensi, stanziando risorse per fronteggiare la debitoria pregressa per 5 anni, coprendo le spese di personale che andrà riorganizzato e meglio qualificato e riavviando così le manutenzioni. Il percorso sarà compiuto con l'esclusione della presenza della cabina di regia sull'acqua di AQP, attraverso una modifica alla Legge 1 del 2017 che presenterà il Presidente della IV Commissione consiliare, Donato Pentassuglia, per evitare un aggravio dei costi a causa dell'IVA e per riaffermare la necessità dell'autogoverno delle attività consortili, dalla bonifica alla gestione dell'acqua.

"La mancanza di una organica politica di bonifica e irrigazione - aggiunge Coldiretti Puglia - comporta che lo stesso costo dell'acqua sia stato e continui ad essere caratterizzato da profonde ingiustizie. Per questo vanno rivisti gli accordi intervenuti con la Regione Basilicata, in merito al "ristoro del danno ambientale", in considerazione dei riflessi negativi sui costi dell'irrigazione per l'utenza e sui bilanci degli stessi Consorzi, escludendo la presenza della cabina di regia sull'acqua di AQP, per evitare un aggravio dei costi a causa dell'IVA e per riaffermare la necessità dell'autogoverno delle attività consortili, dalla bonifica alla gestione dell'acqua.
In Puglia i consorzi di bonifica - conclude Coldiretti Puglia - rappresentano strumenti di utilità pubblica straordinaria, dato che nel settore irriguo gestiscono una superficie servita da opere di irrigazione di oltre 210mila ettari, 102 invasi e vasche di compenso, 24 impianti di sollevamento delle acque a uso irriguo, 560 chilometri di canali irrigui e circa 10.000 chilometri di condotte tubate.