Omicidio Capone: notte di interrogatori
Si scava tra le denunce presentate dalla vittima. Indagini affidate al commissariato di polizia di Gravina.
martedì 11 marzo 2014
11.12
E' stata una notte di interrogatori e indagini per gli agenti della Polizia di Stato che indagano sull'omicidio di Pietro Capone, 49 anni, freddato lunedì sera in via La Spezia a pochi passi da casa.
Capone, che alle 22 stava rientrando solo a casa, è stato freddato con due colpi di pistola calibro 7.65 alla testa. Secondo le prime indiscrezioni, l'uomo sarebbe stato avvicinato dal suo assassino che lo avrebbe prima colpito con una lama e poi, una volta per terra, gli avrebbe sparato a distanza ravvicinata. A dare l'allarme sarebbero stati un gruppo di ragazzi la cui attenzione è stata richiamata da alcuni "botti" e, subito dopo, avrebbero visto il corpo dell'uomo riverso per terra.
Immediato l'intervento sul posto dell'ambulanza e delle forze dell'ordine. Le indagini sono affidate agli agenti della Polizia sotto la direzione del vice questore Pietro Battipede e coordinati dal magistrato Michele Buquicchio, giunto ieri sera a Gravina.
Per tutta la notte gli agenti della scientifica hanno effettuato numerosi rilievi lungo la strada che da via Casale porta all'abitazione in cui l'uomo viveva solo. E proprio dalla sua abitazione sono stati prelevati il personal computer e numerose chiavette usb, oltre ad alcuni fascicoli di documenti tra cui atti amministrativi e denunce legali che Capone nel corso degli anni aveva depositato contro la Pubblica Amministrazione ma anche contro alcuni privati cittadini.
E proprio tra i destinatari delle numerose denunce presentate dall'uomo alle forze dell'ordine, con le quali segnalava irregolarità amministrative e abusi edilizi, che si sta stringendo il cerchio delle indagini. Già nella nottata, a poche ore dall'omicidio, numerose persone sono state convocate presso il Commissariato di Gravina. Persone che per via delle segnalazioni di Capone avrebbero potuto maturare dei risentimenti nei confronti della vittima.
E' finita così, nel buio di una stradina semi sconosciuta, la vita di un uomo, rispettato e temuto ma soprattutto inviso a molti. Amante della legalità, era stato autore di numerose denunce, precise, ricche di dettagli e sempre corredate di nomi e cognomi.
Non si è mai lasciato intimorire e forse per questo, lo hanno colpito alle spalle.
Capone, che alle 22 stava rientrando solo a casa, è stato freddato con due colpi di pistola calibro 7.65 alla testa. Secondo le prime indiscrezioni, l'uomo sarebbe stato avvicinato dal suo assassino che lo avrebbe prima colpito con una lama e poi, una volta per terra, gli avrebbe sparato a distanza ravvicinata. A dare l'allarme sarebbero stati un gruppo di ragazzi la cui attenzione è stata richiamata da alcuni "botti" e, subito dopo, avrebbero visto il corpo dell'uomo riverso per terra.
Immediato l'intervento sul posto dell'ambulanza e delle forze dell'ordine. Le indagini sono affidate agli agenti della Polizia sotto la direzione del vice questore Pietro Battipede e coordinati dal magistrato Michele Buquicchio, giunto ieri sera a Gravina.
Per tutta la notte gli agenti della scientifica hanno effettuato numerosi rilievi lungo la strada che da via Casale porta all'abitazione in cui l'uomo viveva solo. E proprio dalla sua abitazione sono stati prelevati il personal computer e numerose chiavette usb, oltre ad alcuni fascicoli di documenti tra cui atti amministrativi e denunce legali che Capone nel corso degli anni aveva depositato contro la Pubblica Amministrazione ma anche contro alcuni privati cittadini.
E proprio tra i destinatari delle numerose denunce presentate dall'uomo alle forze dell'ordine, con le quali segnalava irregolarità amministrative e abusi edilizi, che si sta stringendo il cerchio delle indagini. Già nella nottata, a poche ore dall'omicidio, numerose persone sono state convocate presso il Commissariato di Gravina. Persone che per via delle segnalazioni di Capone avrebbero potuto maturare dei risentimenti nei confronti della vittima.
E' finita così, nel buio di una stradina semi sconosciuta, la vita di un uomo, rispettato e temuto ma soprattutto inviso a molti. Amante della legalità, era stato autore di numerose denunce, precise, ricche di dettagli e sempre corredate di nomi e cognomi.
Non si è mai lasciato intimorire e forse per questo, lo hanno colpito alle spalle.