Omicidio Dambrosio: arrivano le sentenze
Due condanne per i mandanti del presunto boss altamurano. Ergastolo per Giovanni Loiudice. 16 anni al figlio Alberto.
sabato 4 maggio 2013
00.10
Ergastolo per Giovanni Loiudice e 16 anni di reclusione per suo figlio Alberto.
È la decisione dei giudici della Corte d'Assise di Bari. I due sono ritenuti mandanti dell'omicidio del presunto boss altamurano Bartolomeo Dambrosio.
Dambrosio fu freddato nelle campagne murgiane il 6 settembre 2010, mentre faceva jogging, con 30 colpi sparati da un fucile a pompa e da una pistola mitragliatrice modello Skorpion. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l'omicidio sarebbe maturato nell'alveo della guerra fra due clan rivali, Dambrosio e Loiudice, che nel corso degli anni si sarebbero contesi il controllo delle attività illecite di Altamura e della Murgia. Le indagini condotte dai Carabinieri portarono, pochi giorni dopo il delitto, il 20 settembre, all'arresto dei primi due esponenti del commando, Michele Loiudice, 25 anni, e Francesco Palmieri, 21. I militari fecero irruzione in un bed&breakfast di Taviano, nel Salento, dove il commando si era nascosto. E' probabile che, in quell'occasione, con loro ci fossero anche Alberto Loiudice, 20 anni, e Francesco Maino, ma, assenti al momento dell'irruzione, riuscirono a fuggire. I militari, coordinati dalla Dda, arrestarono Alberto Loiudice il 17 novembre 2011 insieme a Rocco Ciccimarra, 21 anni. Infine, il 24 dicembre 2011, l'arresto di Giovanni Loiudice.
Nel mese di giugno 2012, al termine del processo con rito abbreviato, erano stati già condannati Michele Loiudice e Francesco Palmieri (20 anni di reclusione) e Francesco Maino (12 anni e 8 mesi). La scorsa settimana, in coda alla fase dibattimentale, il pm Desirèe Digeronimo aveva avanzato la richiesta di due ergastoli per Giovanni e Alberto Loiudice. Ieri, infine, la sentenza.
È la decisione dei giudici della Corte d'Assise di Bari. I due sono ritenuti mandanti dell'omicidio del presunto boss altamurano Bartolomeo Dambrosio.
Dambrosio fu freddato nelle campagne murgiane il 6 settembre 2010, mentre faceva jogging, con 30 colpi sparati da un fucile a pompa e da una pistola mitragliatrice modello Skorpion. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l'omicidio sarebbe maturato nell'alveo della guerra fra due clan rivali, Dambrosio e Loiudice, che nel corso degli anni si sarebbero contesi il controllo delle attività illecite di Altamura e della Murgia. Le indagini condotte dai Carabinieri portarono, pochi giorni dopo il delitto, il 20 settembre, all'arresto dei primi due esponenti del commando, Michele Loiudice, 25 anni, e Francesco Palmieri, 21. I militari fecero irruzione in un bed&breakfast di Taviano, nel Salento, dove il commando si era nascosto. E' probabile che, in quell'occasione, con loro ci fossero anche Alberto Loiudice, 20 anni, e Francesco Maino, ma, assenti al momento dell'irruzione, riuscirono a fuggire. I militari, coordinati dalla Dda, arrestarono Alberto Loiudice il 17 novembre 2011 insieme a Rocco Ciccimarra, 21 anni. Infine, il 24 dicembre 2011, l'arresto di Giovanni Loiudice.
Nel mese di giugno 2012, al termine del processo con rito abbreviato, erano stati già condannati Michele Loiudice e Francesco Palmieri (20 anni di reclusione) e Francesco Maino (12 anni e 8 mesi). La scorsa settimana, in coda alla fase dibattimentale, il pm Desirèe Digeronimo aveva avanzato la richiesta di due ergastoli per Giovanni e Alberto Loiudice. Ieri, infine, la sentenza.