Omicidio Turturo, interrogato in carcere il Marito

Giuseppe Lacarpia ha detto al Gip di aver cercato di rianimare la moglie

mercoledì 16 ottobre 2024 12.09
Ha cercato di salvare la moglie, rianimandola dopo l'incidente stradale in seguito al quale la sua Fiat Panda ha preso fuoco. Questa la linea difensiva di Giuseppe Lacarpia, il 65enne accusato dell'omicidio volontario di sua moglie Maria Arcangela Turturo, con l'aggravante della premeditazione. L'uomo ha ribadito questi concetti dinanzi al Giudice per le Indagini Preliminari Valeria Isabella Valenzi, nel suo interrogatorio di garanzia svoltosi due giorni orsono presso il carcere di Bari.

Secondo l'accusa Lacarpia avrebbe invece immobilizzato al donna, salendole sul corpo e procurandole fratture varie e un arresto cardiocircolatorio che ha causato il decesso, avvenuto in seguito nell'ospedale della Murgia.

L'uomo, nel rispondere a quanto chiestogli dal Gip, avrebbe ribadito la versione data ai primi soccorritori accorsi sul luogo. Una tesi che non convince l'accusa, con le affermazioni di Lacarpia che secondo gli inquirenti sarebbero smentite da un video di pochi secondi realizzato da una ragazza che passava di lì in auto nel quale si vedrebbe il 65enne bloccare a terra la moglie.