Opposizione in piazza contro Divella

“Mandate a casa questa amministrazione. Valente "Dobbiamo lavorare insieme per una nuova cultura della moralità"

lunedì 4 luglio 2011
Erano un fiume in piena, ieri sera, Alesio Valente e Lello Moretti durante il comizio organizzato dalle opposizioni per denunciare l'operato di quella che Moretti definisce "un'accozzaglia di individui che a definire di centro-destra si rischia di nobilitarli". Il consigliere di Sel apre il comizio e parte subito all'attacco cominciando dalla fiera di San Giorgio "diventata grazie al centro sinistra una fiera regionale e ora lasciata nell'abbandono" per continuare su temi più caldi quali il piano casa e il randagismo per cui dice di essere ancora in attesa di una risposta ufficiale da parte del sindaco. Nel suo intervento continua con i soliti cavalli di battaglia: tassa sui loculi cimiteriali, aumento della Tarsu mentre "siamo ancora in attesa del nuovo bando per l'affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani" promesso entro i primi 100 giorni dell'amministrazione Divella e che, a distanza di due anni, non ha ancora visto la luce.

Moretti però, non risparmia nemmeno la gente presente in piazza che, complice la tradizionale passeggiata domenicale di ritorno dal mare, si è fermata ad ascoltare: "la notte dovreste avere i sensi di colpa perché avete mandato a Palazzo di città gente che non sa leggere e scrivere" tuona dal palco denunciando l'approvazione del Piano casa oltre i limiti stabiliti dalla legge regionale. Continua a definire "questi ragazzi" i membri della maggioranza che "si è appropriata del nostro progetto della piscina aumentando la polizza fideiussoria a carico del comune" e intanto si chiede "quale follia umana può aver consentito la costruzione di un mega negozio sul costone della gravina in un area sottoposta a vincolo archeologico?"

Tra lo sbigottimento di alcuni e l'entusiasmo di altri, però, sono tanti i cittadini che continuano il loro incessante passeggiare con l'aria di chi non si sorprende più dinanzi a nulla.
Intanto il consigliere di Sel si avvia a concludere il suo discorso, non prima però di aver mandato un'ultima frecciatina all'assessore Tremamunno reo di aver presentato un piano di rigenerazione urbana che favorirebbe alcuni privati: " Ettari di città, dalla circonvallazione alla salsa, di cui nessuno sa nulla. Abbiamo chiesto i documenti all'ufficio tecnico ma sembrano essere spariti nel nulla".

A Valente invece, il compito di presentare la politica delle opposizioni e di denunciare "il malcostume di questa amministrazione" troppo impegnata, a parere suo, con le solite spartizioni di poltrone e poco interessata a discutere sui problemi reali della città. E' chiaro che l'intervento del giovane segretario serve a proporre una nuova fase politica delle opposizioni che, dopo mesi di indifferenza e di reciproca sopportazione, sono tornate a confrontarsi.
La sensazione è che in casa Pd si stia già respirando aria di elezioni per cui è già cominciata la riorganizzazione delle forze.
Ed è forse per questo che Valente torna sul consiglio comunale del 29 giugno scorso celebrato con la presenza di 15 consiglieri, compreso il sindaco, che hanno accolto in aula l'ing. Schinco ben prima che l'assise votasse la sua surroga." Un consiglio comunale che se sarà invalidato, rischia di farci perdere i finanziamenti per il bando di rigenerazione urbana" sottolinea Valente.

Subito dopo lancia il guanto di sfida alla maggioranza: "Entro i prossimi mesi questa maggioranza dovrà approvare alcuni provvedimenti che ridiano ossigeno all'economia cittadina e soprattutto ai tanti giovani che non vedono speranza nel loro futuro. Se non ne sono capaci vadano a casa"
E per non farsi mancare nulla conclude con un assaggio di campagna elettorale:" In questa città vengono saccheggiati i nostri diritti. Fermiamo questa cultura secondo cui vincono i furbi che hanno le conoscenze politiche. Se lavoriamo tutti insieme possiamo dare vita ad una nuova rivoluzione culturale"

Parole forti, per alcuni parole scontate. Forse sono concetti e pregiudizi dettati dal ruolo istituzionale che il centro sinistra ha mal digerito all'indomani delle consultazioni elettorali del 2009. Una cosa è certa: senza una platea disposta ad ascoltare sono certamente parole che cadono nel vuoto. Da qualsiasi parte le si voglia intendere.