Ordigno in piazza, s'indaga sulla natura dell'episodio
Atto vandalico o intimidazione criminale? Opinioni diverse dalla politica
venerdì 3 gennaio 2020
18.35
"Mi auguro davvero che vengano subito presi gli autori di questo vile gesto. Carabinieri e Polizia Locale sono al lavoro e di certo acquisiranno anche le immagini delle telecamere della zona. Ma chi ha visto qualcosa o sa, ci dia una mano. Questa città non diverrà mai un campo di guerra. Tutti dobbiamo essere esempio di correttezza. Dobbiamo isolare sempre più questi farabutti". Sono parole durissime quelle espresse dal primo cittadino Alesio Valente per commentare l'episodio di cronaca della notte scorsa che ha provocato danni alla piazza Scacchi oltre che ai palazzi vicini.
Punta, invece, il dito contro il degrado sociale il consigliere Michele Lorusso convinto che si tratti di un gesto perpetrato da vandali.
"Un boato in piena notte, un gesto vile e pieno zeppo del nulla assoluto. Gravina non merita questo scempio culturale, questa brutta attenzione mediatica. L'episodio non va condannato solo a parole" scrive Lorusso auspicando da parte dei cittadini " piena collaborazione con le forze dell'ordine per far luce sull'accaduto. Personalmente e unitamente all'intero centro destra Gravinese riteniamo che sia utile "spendersi" affinché il rispetto per la cosa pubblica, l'amore per la propria città, diventi amor proprio" conclude Lorusso.
Avanzano ipotesi, invece, da Italia viva: "Che si tratti di un grosso atto vandalico o di un vero e proprio atto intimidatorio nei confronti di chissà chi, resta comunque lo sconcerto per una simile azione fatta in pieno centro cittadino. Oltre ai danni provocati alle cose, la forte esplosione avrebbe potuto causare conseguenze serie anche alle persone. Qualcuno ha alzato l'asticella del crimine per lanciare un segnale?".
Duro il commento delle consigliere cinque stelle per cui " non può trovare comprensione o giustificazione un tale inappellabile gesto e speriamo che, per quanto sia un atto vandalico gravissimo, resti un gesto isolato e riconducibile a pochi soggetti inqualificabili.
Confidiamo nel sempre attento lavoro delle forze dell' ordine perché possano essere puniti i fautori di questo grave attacco alle nostre tradizioni e ripristinato lo stato dei luoghi a loro esclusive spese.
Speriamo, inoltre, in una punizione esemplare cosicché possa servire da lezione ad eventuali e futuri emulazioni da parte di altri imbecilli".
E mentre il consigliere metropolitano Mimmo Cardascia auspica una risoluzione del caso sperando che le forze dell'ordine facciano presto chiarezza, per il consigliere regionale Mario Conca non ci sono dubbi " questa è mafia".
Dice Conca: "Una bomba carta capace di frantumare vetri a distanza e messa sotto un albero che proiettava pubblicità luminosa, oltre che consentire ai bimbi di farsi la foto sull'annessa slitta, è paragonabile a un attentato ad un'attivita commerciale. Che differenza passa tra l'accaduto gravinese e la bomba carta fatta esplodere davanti alla saracinesca del bar di Taranto qualche settimana fa? A chi dava fastidio quel piccolo business luminoso ideato da giovani che si ingegnano per non emigrare? Chiamiamo le cose con il loro nome, tentare di sminuirle ci rende complici. Spero che una piazza cosi centrale fosse schermata da telecamere pubbliche, quelle private puntano sull'uscio e sono poco utili in questo caso, al fine di consentire alle forze dell'ordine di assicurare alla giustizia i malviventi, sempre che non fossero incappucciati e a piedi, motivo in più per non declassare il fattaccio a ragazzata".
I Carabinieri intanto stanno acquisendo nuovi elementi e non è escluso che il caso possa essere chiuso già nelle prossime ore.
Punta, invece, il dito contro il degrado sociale il consigliere Michele Lorusso convinto che si tratti di un gesto perpetrato da vandali.
"Un boato in piena notte, un gesto vile e pieno zeppo del nulla assoluto. Gravina non merita questo scempio culturale, questa brutta attenzione mediatica. L'episodio non va condannato solo a parole" scrive Lorusso auspicando da parte dei cittadini " piena collaborazione con le forze dell'ordine per far luce sull'accaduto. Personalmente e unitamente all'intero centro destra Gravinese riteniamo che sia utile "spendersi" affinché il rispetto per la cosa pubblica, l'amore per la propria città, diventi amor proprio" conclude Lorusso.
Avanzano ipotesi, invece, da Italia viva: "Che si tratti di un grosso atto vandalico o di un vero e proprio atto intimidatorio nei confronti di chissà chi, resta comunque lo sconcerto per una simile azione fatta in pieno centro cittadino. Oltre ai danni provocati alle cose, la forte esplosione avrebbe potuto causare conseguenze serie anche alle persone. Qualcuno ha alzato l'asticella del crimine per lanciare un segnale?".
Duro il commento delle consigliere cinque stelle per cui " non può trovare comprensione o giustificazione un tale inappellabile gesto e speriamo che, per quanto sia un atto vandalico gravissimo, resti un gesto isolato e riconducibile a pochi soggetti inqualificabili.
Confidiamo nel sempre attento lavoro delle forze dell' ordine perché possano essere puniti i fautori di questo grave attacco alle nostre tradizioni e ripristinato lo stato dei luoghi a loro esclusive spese.
Speriamo, inoltre, in una punizione esemplare cosicché possa servire da lezione ad eventuali e futuri emulazioni da parte di altri imbecilli".
E mentre il consigliere metropolitano Mimmo Cardascia auspica una risoluzione del caso sperando che le forze dell'ordine facciano presto chiarezza, per il consigliere regionale Mario Conca non ci sono dubbi " questa è mafia".
Dice Conca: "Una bomba carta capace di frantumare vetri a distanza e messa sotto un albero che proiettava pubblicità luminosa, oltre che consentire ai bimbi di farsi la foto sull'annessa slitta, è paragonabile a un attentato ad un'attivita commerciale. Che differenza passa tra l'accaduto gravinese e la bomba carta fatta esplodere davanti alla saracinesca del bar di Taranto qualche settimana fa? A chi dava fastidio quel piccolo business luminoso ideato da giovani che si ingegnano per non emigrare? Chiamiamo le cose con il loro nome, tentare di sminuirle ci rende complici. Spero che una piazza cosi centrale fosse schermata da telecamere pubbliche, quelle private puntano sull'uscio e sono poco utili in questo caso, al fine di consentire alle forze dell'ordine di assicurare alla giustizia i malviventi, sempre che non fossero incappucciati e a piedi, motivo in più per non declassare il fattaccio a ragazzata".
I Carabinieri intanto stanno acquisendo nuovi elementi e non è escluso che il caso possa essere chiuso già nelle prossime ore.