Ordinanza anti-alcol: Confesercenti all'attacco
"Un provvedimento inutile e incomprensibile". Rifino: "Bisogna intensificare i controlli, non colpire gli esercenti".
mercoledì 27 marzo 2013
14.45
Tanto nella sostanza quanto nelle forma utilizzate dall'amministrazione comunale, le due ordinanze anti-alcol non sono piaciute alla Confesercenti.
"Le ordinanze emanate dal sindaco il 7 marzo scorso stanno provocando incomprensione e allarme tra i titolari di pubblici esercizi", afferma Oronzo Rifino, presidente cittadino dell'organizzazione di categoria, denunciando che "Confesercenti già l'8 gennaio, durante un incontro con l'amministrazione comunale, aveva dichiarato di essere contraria a questo modo di contrastare il fenomeno dell'alcolismo". Affermazioni che Rifino ribadisce anche oggi sostenendo che "in nome della quiete pubblica e del rispetto del bene comune non si possono colpire gli esercenti imponendo la chiusura a mezzanotte e vietando la vendita di alcolici da asporto dopo le 23. Ignorando non solo ciò che accade prima delle 23, ma soprattutto ciò che succede nei supermercati dove le bevande, alcoliche o meno, costano decisamente meno e sono economicamente alla portata dei ragazzini".
Già nei giorni scorsi la Confesercenti ha ripresentato una richiesta di incontro con il sindaco per discutere tutti i punti oscuri dell'ordinanza. Richiesta a cui almeno sino ad ora nessuno ha risposto. "Avevamo suggerito di rivedere le ordinanze per accompagnarle con campagne di sensibilizzazione e di concertare un sistema di vigilanza e controllo", continua Rifino, che in questi giorni sta incontrando esercenti furiosi e decisi a ricorrere al Tar se le ordinanze non saranno modificate. Del resto con le liberalizzazioni degli orari varate nel decreto "Salva Italia", aggiunge, "risulta difficile capire come un'amministrazione comunale possa imporre apertura e chiusura dei locali di intrattenimento". Dubbi a cui si aggiungono altre perplessità riguardanti "il piano acustico e la verifica che eventuali locali di intrattenimento siano muniti di sistema di insonorizzazione: che succede in quel caso? Se un locale è regolarmente insonorizzato e quindi può svolgere la sua attività tranquillamente sapendo di non infastidire nessuno, perché per evitare gli schiamazzi notturni deve subire l'ordinanza di chiusura entro mezzanotte. Cosa c'entrano gli esercenti con i vandali?"
Tutte domande che saranno poste al primo cittadino non appena l'incontro sarà convocato. "Non riusciamo a capire perché in questa città quando c'è un'emergenza - chiosa Rifino - si ricorra ai rimedi estremi e cioè alla limitazione delle vendite, degli orari di vendita, e così via. Possiamo, invece, aprire una discussione anche propositiva sul metodo dei controlli?"
"Le ordinanze emanate dal sindaco il 7 marzo scorso stanno provocando incomprensione e allarme tra i titolari di pubblici esercizi", afferma Oronzo Rifino, presidente cittadino dell'organizzazione di categoria, denunciando che "Confesercenti già l'8 gennaio, durante un incontro con l'amministrazione comunale, aveva dichiarato di essere contraria a questo modo di contrastare il fenomeno dell'alcolismo". Affermazioni che Rifino ribadisce anche oggi sostenendo che "in nome della quiete pubblica e del rispetto del bene comune non si possono colpire gli esercenti imponendo la chiusura a mezzanotte e vietando la vendita di alcolici da asporto dopo le 23. Ignorando non solo ciò che accade prima delle 23, ma soprattutto ciò che succede nei supermercati dove le bevande, alcoliche o meno, costano decisamente meno e sono economicamente alla portata dei ragazzini".
Già nei giorni scorsi la Confesercenti ha ripresentato una richiesta di incontro con il sindaco per discutere tutti i punti oscuri dell'ordinanza. Richiesta a cui almeno sino ad ora nessuno ha risposto. "Avevamo suggerito di rivedere le ordinanze per accompagnarle con campagne di sensibilizzazione e di concertare un sistema di vigilanza e controllo", continua Rifino, che in questi giorni sta incontrando esercenti furiosi e decisi a ricorrere al Tar se le ordinanze non saranno modificate. Del resto con le liberalizzazioni degli orari varate nel decreto "Salva Italia", aggiunge, "risulta difficile capire come un'amministrazione comunale possa imporre apertura e chiusura dei locali di intrattenimento". Dubbi a cui si aggiungono altre perplessità riguardanti "il piano acustico e la verifica che eventuali locali di intrattenimento siano muniti di sistema di insonorizzazione: che succede in quel caso? Se un locale è regolarmente insonorizzato e quindi può svolgere la sua attività tranquillamente sapendo di non infastidire nessuno, perché per evitare gli schiamazzi notturni deve subire l'ordinanza di chiusura entro mezzanotte. Cosa c'entrano gli esercenti con i vandali?"
Tutte domande che saranno poste al primo cittadino non appena l'incontro sarà convocato. "Non riusciamo a capire perché in questa città quando c'è un'emergenza - chiosa Rifino - si ricorra ai rimedi estremi e cioè alla limitazione delle vendite, degli orari di vendita, e così via. Possiamo, invece, aprire una discussione anche propositiva sul metodo dei controlli?"