Ordinanza anti-alcol? Gli esercenti non ci stanno
E provocano Palazzo di città: "Di questo passo costretti a chiudere". Tutti contro Valente e la stretta sugli alcolici dopo le 23.
lunedì 25 marzo 2013
10.05
La stretta sugli alcolici imposta dall'amministrazione comunale non convince gli esercenti gravinesi.
A distanza di poche settimane dall'adozione dell'ordinanza anti-alcol, infatti, gli esercenti bocciano impietosamente il provvedimento.
Il fronte del no è compatto e registra l'appoggio della maggioranza dei gestori di pub, bar e locali gravinesi. Francesco Capone, titolare in pieno centro storico della birreria "Gasoline", è pessimista. "Già in inverno le attività del centro storico sono penalizzate, adesso con questa ordinanza l'amministrazione ci impedisce di lavorare anche in estate. La mia attività si riempie in tarda serata e non dispongo di abbastanza coperti. Vietare la vendita d'asporto significa farmi chiudere. E non mi si venga a dire che si tratta di un'ordinanza contro il degrado urbano e la sporcizia. Tutti i locali presenti in zona provvedono puntualmente a pulire nelle vicinanze dei locali".
Sante Soldini, gestore del "King of Kings", nei pressi della chiesa San Francesco, punge il Comune. "Con questa ordinanza saranno penalizzati i titolari di pub e bar, mentre quei supermercati e negozietti che vendono tranquillamente alcolici ai minorenni non vengono toccati. Il sindaco avrebbe fatto meglio ad incontrare gli esercenti ed a discutere e concordare questa ordinanza, invece nessuno ha chiesto la nostra opinione in merito. Poi non lamentiamoci se la gente è costretta a spostarsi da Gravina per divertirsi".
Soldini non è l'unico a toccare quest'ultimo tasto. Sono in molti, infatti, a pensare che un provvedimento del genere provocherà una sempre maggiore emigrazione dei giovani gravinesi verso lidi più tolleranti nei confronti dell'alcol. Tra i tanti, Pasquale Aliano, titolare del bar "Last Angel". "Ordinanza ridicola. Noi vogliamo che i ragazzi gravinesi si divertano e spendano in città e l'amministrazione comunale dovrebbe tutelare le attività commerciali, non limitarle. Soprattutto in estate la serata del giovane-medio inizia oltre le 23 e rimanere all'interno del locale è praticamente impossibile. Come posso accertarmi che il cliente effettivamente consumientro il perimetro dei dehors? Sarei favorevole al divieto di vendita di bottiglie di vetro nelle ore serali ed a limitare la musica oltre una certa ora, ma non posso approvare una simile ordinanza. Siamo lavoratori, non ladri, assassini o truffatori".
"Siamo di fronte ad un folle proibizionismo che non porterà da nessuna parte. I giovani continueranno a consumare alcolici ma saranno costretti a nascondersi meglio ed a bere prodotti di qualità inferiore", chiosa un altro commerciante, che preferisce però rimanere anonimo. E chissà se le perplessità dei commercianti sfoceranno in atti di protesta vera e propria o resteranno virtuali. Di sicuro c'è che questa volta gli esercenti sono particolarmente arrabbiati, volendo usare un eufemismo. E se il fronte del no dovesse serrare le fila, chi di competenza sarebbe obbligato perlomeno ad ascoltarne le ragioni.
A distanza di poche settimane dall'adozione dell'ordinanza anti-alcol, infatti, gli esercenti bocciano impietosamente il provvedimento.
Il fronte del no è compatto e registra l'appoggio della maggioranza dei gestori di pub, bar e locali gravinesi. Francesco Capone, titolare in pieno centro storico della birreria "Gasoline", è pessimista. "Già in inverno le attività del centro storico sono penalizzate, adesso con questa ordinanza l'amministrazione ci impedisce di lavorare anche in estate. La mia attività si riempie in tarda serata e non dispongo di abbastanza coperti. Vietare la vendita d'asporto significa farmi chiudere. E non mi si venga a dire che si tratta di un'ordinanza contro il degrado urbano e la sporcizia. Tutti i locali presenti in zona provvedono puntualmente a pulire nelle vicinanze dei locali".
Sante Soldini, gestore del "King of Kings", nei pressi della chiesa San Francesco, punge il Comune. "Con questa ordinanza saranno penalizzati i titolari di pub e bar, mentre quei supermercati e negozietti che vendono tranquillamente alcolici ai minorenni non vengono toccati. Il sindaco avrebbe fatto meglio ad incontrare gli esercenti ed a discutere e concordare questa ordinanza, invece nessuno ha chiesto la nostra opinione in merito. Poi non lamentiamoci se la gente è costretta a spostarsi da Gravina per divertirsi".
Soldini non è l'unico a toccare quest'ultimo tasto. Sono in molti, infatti, a pensare che un provvedimento del genere provocherà una sempre maggiore emigrazione dei giovani gravinesi verso lidi più tolleranti nei confronti dell'alcol. Tra i tanti, Pasquale Aliano, titolare del bar "Last Angel". "Ordinanza ridicola. Noi vogliamo che i ragazzi gravinesi si divertano e spendano in città e l'amministrazione comunale dovrebbe tutelare le attività commerciali, non limitarle. Soprattutto in estate la serata del giovane-medio inizia oltre le 23 e rimanere all'interno del locale è praticamente impossibile. Come posso accertarmi che il cliente effettivamente consumientro il perimetro dei dehors? Sarei favorevole al divieto di vendita di bottiglie di vetro nelle ore serali ed a limitare la musica oltre una certa ora, ma non posso approvare una simile ordinanza. Siamo lavoratori, non ladri, assassini o truffatori".
"Siamo di fronte ad un folle proibizionismo che non porterà da nessuna parte. I giovani continueranno a consumare alcolici ma saranno costretti a nascondersi meglio ed a bere prodotti di qualità inferiore", chiosa un altro commerciante, che preferisce però rimanere anonimo. E chissà se le perplessità dei commercianti sfoceranno in atti di protesta vera e propria o resteranno virtuali. Di sicuro c'è che questa volta gli esercenti sono particolarmente arrabbiati, volendo usare un eufemismo. E se il fronte del no dovesse serrare le fila, chi di competenza sarebbe obbligato perlomeno ad ascoltarne le ragioni.