Ospedale della Murgia: nel 2013 il taglio del nastro
Nuovo sopralluogo con Ventricelli e Colasanto. Ma sono ancora tante le incertezze.
giovedì 8 novembre 2012
17.48
Sono tutti convinti: "L'ospedale della Murgia aprirà i primi mesi del 2013".
A dire il vero, un anno fa erano tutti convinti che il nuovo nosocomio avrebbe aperto i battenti entro il dicembre del 2012. E forse per questo, e per altre precedenti esperienze similari, che all'indomani dell'ennesimo sopralluogo nei cantieri del costruendo ospedale nessuno pare aver voglia di avviare il countdown: "Tanto il dottor Colasanto quanto la direzione lavori hanno assicurato che entro i primissimi mesi del 2013 taglieremo il nastro al nuovo ospedale", si limita a rassicurare il consigliere regionale Michele Ventricelli, precisando: "Ma se succede un cataclisma tra Gravina e Altamura nei prossimi mesi, non sarà certo colpa nostra se ritarderemo l'apertura".
Così, dalla nuova ispezione, a cui hanno partecipato autorità comunali e regionali, tra le quali il sindaco di Gravina Alesio Valente insieme al direttore generale della Asl Domenico Colasanto, l'unica certezza è che a breve l'eterna incompiuta della Murgia aprirà le porte ai suoi ammalati.
Dopo la verifica dello stato dei lavori antisismici, appaltati solo nel 2010, ossia 20 anni dopo la posa della prima pietra, e il completamento delle procedure anti-incendio, si è appurato che nei prossimi giorni saranno aggiudicate le forniture per le attrezzature e gli arredi, che inoltre sono stati risolti i problemi relativi agli allacci tra cui quelli per la fornitura del gas per cui pochi giorni fa il comune di Altamura ha rilasciato l'autorizzazione. Poi non resta che aspettare che la Provincia di Bari dia il via alla costruzione di un rondò nei pressi dell'ingresso principale. "Altrimenti metteremo un semaforo", taglia corto Ventricelli, improvvisandosi dirigente Anas.
Sulle modalità di apertura e di messa in funzione di quello che aspira ad essere un grande polo sanitario d'eccellenza, come diceva l'originario progetto del 1990, è però ancora buio fitto. I medici in servizio presso l'ospedale di Gravina, infatti, sostengono di non avere nessuna certezza sul loro futuro: "In via informale sappiamo che saremo trasferiti tutti presso la nuova struttura, ma ad oggi non abbiamo visto ancora nessun documento", dice Franco Amendolara uno dei medici presenti all'incontro. Più fiducioso Ventricelli: " Tutti i reparti, compreso ovviamente il personale, saranno trasferiti nel nuovo ospedale". E per i nuovi e non meglio definiti reparti? "Colasanto ha assicurato che appena possibile saranno avviate le procedure concorsuali per assumere medici e infermieri".
Secondo il Regolamento regionale parzialmente modificato nell'estate del 2012, il nuovo ospedale dovrebbe ospitare 207 posti letto tra cui i 15 di neurologia, 25 di urologia, i 6 di neonatologia ed i 4 di recupero e riabilitazione funzionale, perdendo però l'Unità di terapia intensiva cardiologica ed i 4 posti letto dedicati ai malati oncologici.
Al momento solo ipotesi, che sebbene radicate nei provvedimenti normativi regionali, sembrano ancora lontane dall'essere messe in pratica.
Non resta che aspettare, dunque, come del resto si fa ormai da 22 anni a questa parte.
A dire il vero, un anno fa erano tutti convinti che il nuovo nosocomio avrebbe aperto i battenti entro il dicembre del 2012. E forse per questo, e per altre precedenti esperienze similari, che all'indomani dell'ennesimo sopralluogo nei cantieri del costruendo ospedale nessuno pare aver voglia di avviare il countdown: "Tanto il dottor Colasanto quanto la direzione lavori hanno assicurato che entro i primissimi mesi del 2013 taglieremo il nastro al nuovo ospedale", si limita a rassicurare il consigliere regionale Michele Ventricelli, precisando: "Ma se succede un cataclisma tra Gravina e Altamura nei prossimi mesi, non sarà certo colpa nostra se ritarderemo l'apertura".
Così, dalla nuova ispezione, a cui hanno partecipato autorità comunali e regionali, tra le quali il sindaco di Gravina Alesio Valente insieme al direttore generale della Asl Domenico Colasanto, l'unica certezza è che a breve l'eterna incompiuta della Murgia aprirà le porte ai suoi ammalati.
Dopo la verifica dello stato dei lavori antisismici, appaltati solo nel 2010, ossia 20 anni dopo la posa della prima pietra, e il completamento delle procedure anti-incendio, si è appurato che nei prossimi giorni saranno aggiudicate le forniture per le attrezzature e gli arredi, che inoltre sono stati risolti i problemi relativi agli allacci tra cui quelli per la fornitura del gas per cui pochi giorni fa il comune di Altamura ha rilasciato l'autorizzazione. Poi non resta che aspettare che la Provincia di Bari dia il via alla costruzione di un rondò nei pressi dell'ingresso principale. "Altrimenti metteremo un semaforo", taglia corto Ventricelli, improvvisandosi dirigente Anas.
Sulle modalità di apertura e di messa in funzione di quello che aspira ad essere un grande polo sanitario d'eccellenza, come diceva l'originario progetto del 1990, è però ancora buio fitto. I medici in servizio presso l'ospedale di Gravina, infatti, sostengono di non avere nessuna certezza sul loro futuro: "In via informale sappiamo che saremo trasferiti tutti presso la nuova struttura, ma ad oggi non abbiamo visto ancora nessun documento", dice Franco Amendolara uno dei medici presenti all'incontro. Più fiducioso Ventricelli: " Tutti i reparti, compreso ovviamente il personale, saranno trasferiti nel nuovo ospedale". E per i nuovi e non meglio definiti reparti? "Colasanto ha assicurato che appena possibile saranno avviate le procedure concorsuali per assumere medici e infermieri".
Secondo il Regolamento regionale parzialmente modificato nell'estate del 2012, il nuovo ospedale dovrebbe ospitare 207 posti letto tra cui i 15 di neurologia, 25 di urologia, i 6 di neonatologia ed i 4 di recupero e riabilitazione funzionale, perdendo però l'Unità di terapia intensiva cardiologica ed i 4 posti letto dedicati ai malati oncologici.
Al momento solo ipotesi, che sebbene radicate nei provvedimenti normativi regionali, sembrano ancora lontane dall'essere messe in pratica.
Non resta che aspettare, dunque, come del resto si fa ormai da 22 anni a questa parte.