Otello: in scena la compagnia "Dautore" di Modugno

Autore: William Shakespeare. Regia: Roberto Petruzzelli

venerdì 7 settembre 2012 18.20
L'Otello, può considerarsi una delle più classiche opere di Shakespeare, conosciuta come la tragedia della gelosia. Tuttavia, a nostro parere, questa interpretazione restringe il significato dell'opera. Siamo più d'accordo con Middleton Murry, per il quale OTELLO è la "suprema tragedia dell'amore umano, che ricerca fra due creature umane, una completa fusione di identità, cioè qualcosa di praticamente irraggiungibile. Dove Iago anziché una forza del male a se stante, sarebbe la materializzazione della fatale crisi del rapporto ideale fra Otello e Desdemona, fra uomo e donna".
Il nostro spettacolo è una rielaborazione volutamente "ridotta" della celebre tragedia shakespeariana. Per mettere bene in scena un'opera di Shakespeare – scriveva Jan Kott, uno dei suoi più autorevoli studiosi- occorre necessariamente tradirlo, e noi lo abbiamo "tradito", con il massimo rispetto, eliminando tempo, luogo, ma non l'azione.
Lo spettacolo proposto, parte infatti da una originale rilettura della tragedia che si presenta spoglia di tutti i ruoli di secondo piano per concentrarsi sui pochi personaggi fondamentali, rendendoli attori-marionette di una tragedia architettata dal fato e in cui gli stessi protagonisti sono esecutori e vittime prescelte: OTELLO, ingenuo quanto impulsivo generale, IAGO diabolico e astuto consigliere, DESDEMONA che non reagisce anzi si offre, pur se innocente, come vittima sacrificale, CASSIO inconsapevole fulcro della tragedia, EMILIA complice senza volerlo del marito. Questa scelta coraggiosa e drastica se sacrifica da un lato tutta la componente politica del testo shakespeariano, permette di condurre la vicenda verso il nucleo fondamentale della tragedia mettendo in evidenza il tema dell'incomunicabilità del genere umano e quello della diversità delle razze.
Ed è in quest'ottica che si propone una messa in scena scarna, spoglia di ogni decorazione superflua ed inutile. Rielaborando in chiave contemporanea il concetto di "spazio a più livelli del teatro Elisabettiano", questo spettacolo contamina i generi in una mescolanza di stili, affinchè l'impatto dello spettatore sia principalmente emotivo: con un sapiente uso di luce, video e musica, emergerà la dimensione atemporale e, di conseguenza UNIVERSALE della condizione di Otello, superando così la difficoltà di rivolgersi anche ad un pubblico giovane.

Comunque, si può recitare Otello in abiti moderni ma non si potrebbe mai riscriverlo in chiave moderna dal momento che il "Moderno" è già tutto presente.