Parcheggi pubblici a pagamento: il Comune ricorre ai privati
Indetta una gara per l'appalto del servizio. L'ente incasserà 65.000 euro l'anno
mercoledì 4 luglio 2012
09.00
Risale allo scorso 26 giugno la pubblicazione del bando per la gara d'appalto riguardante l'affidamento della gestione dei parcheggi a pagamento comunale, quelli con le strisce blu, tanto per intenderci. Tali posti auto, si legge nell'atto adottato dalla giunta guidata dal sindaco Alesio Valente, generano introiti annuali mediamente stimati in 65.000 euro.
Mica male, penserete leggendo questa cifra. Considerando che l'affidamento del servizio avrà durata di tre anni, la somma lievita fino a 195.000 euro. Ma quanti sono i parcheggi a pagamento dislocati nelle nelle vie del territorio comunale? Per svelare l'arcano basta continuare la lettura del bando.
Si tratta di ben cinquecento spazi di sosta. Armati di calcolatrice scopriamo che ogni posto auto a pagamento frutterebbe annualmente, secondo le stime comunali, la considerevole cifra di, udite udite, 130 euro. Nuovamente muniti della nostra fedele calcolatrice, rileviamo che ogni posto auto genera entrate pari a circa cinquanta centesimi al giorno, naturalmente escludendo dal calcolo i giorni festivi, giornate in cui la sosta è gratuita.
Altra considerazione. La tariffa oraria ammonta a sessanta centesimi; questo significa che, in media, stando alle previsioni del Comune, ogni posto auto verrà utilizzato per meno di un'ora al giorno.
La gara, inoltre, prevede un importo base a favore della stazione appaltante (ovvero il Comune di Gravina) corrispondente ad una percentuale (al rialzo) del 30 % degli incassi realizzati, delle cui stime abbiamo precedentemente disquisito. Il che significa introiti per 19.500 euro annui, se le ipotesi formulate dall'ente si riveleranno corrette. Non molta roba, insomma.
A questo punto, all'amministrazione non converrebbe considerare, anche solo lontanamente, la possibilità di gestire in proprio il servizio, come avviene in altre realtà? L'in house providing (così si chiama in gergo tecnico) non potrebbe rimpinguare le disperate casse comunali ed essere sinonimo di maggiore efficienza nella gestione del servizio?
Mica male, penserete leggendo questa cifra. Considerando che l'affidamento del servizio avrà durata di tre anni, la somma lievita fino a 195.000 euro. Ma quanti sono i parcheggi a pagamento dislocati nelle nelle vie del territorio comunale? Per svelare l'arcano basta continuare la lettura del bando.
Si tratta di ben cinquecento spazi di sosta. Armati di calcolatrice scopriamo che ogni posto auto a pagamento frutterebbe annualmente, secondo le stime comunali, la considerevole cifra di, udite udite, 130 euro. Nuovamente muniti della nostra fedele calcolatrice, rileviamo che ogni posto auto genera entrate pari a circa cinquanta centesimi al giorno, naturalmente escludendo dal calcolo i giorni festivi, giornate in cui la sosta è gratuita.
Altra considerazione. La tariffa oraria ammonta a sessanta centesimi; questo significa che, in media, stando alle previsioni del Comune, ogni posto auto verrà utilizzato per meno di un'ora al giorno.
La gara, inoltre, prevede un importo base a favore della stazione appaltante (ovvero il Comune di Gravina) corrispondente ad una percentuale (al rialzo) del 30 % degli incassi realizzati, delle cui stime abbiamo precedentemente disquisito. Il che significa introiti per 19.500 euro annui, se le ipotesi formulate dall'ente si riveleranno corrette. Non molta roba, insomma.
A questo punto, all'amministrazione non converrebbe considerare, anche solo lontanamente, la possibilità di gestire in proprio il servizio, come avviene in altre realtà? L'in house providing (così si chiama in gergo tecnico) non potrebbe rimpinguare le disperate casse comunali ed essere sinonimo di maggiore efficienza nella gestione del servizio?