Parco regionale di Gravina, concluso positivamente l’iter procedurale
Adesso tocca al consiglio regionale promulgare la legge che istituisce l’area protetta
giovedì 21 novembre 2024
Disco verde degli uffici della Regione Puglia per l'istituzione del Parco naturale regionale di Gravina.
Si è, infatti, concluso positivamente l'iter procedurale per il riconoscimento di un'area protetta. Dopo tre conferenze di servizio, acquisito i pareri favorevoli degli enti coinvolti nel progetto e i contributi di istituzioni e associazioni, è stata accettata la proposta di perimetrazione dell'area e le linee guida del progetto dell'istituendo Parco Regionale Naturalistico, Rurale e Archeologico di Gravina in Puglia.
Un'area che parta dalla collina di Botromagno e abbraccia tutto il centro storico, le cave, i due versanti de La Gravina, il Ponte Acquedotto e tutto l'Habitat Rupestre. Un importante risultato che consentirà di valorizzare e proteggere il patrimonio fatto di Chiese rupestri, siti archeologici e antichi acquedotti, dirupi e sentieri fatti di acqua e di pietra e ancora ipogei, cave, muretti a secco e trulli: in poche parole il testamento storico e identitario del territorio.
Adesso la palla passa nelle mani del Consiglio regionale che dovrà occuparsi di promulgare la legge che renderà realtà il Parco Naturalistico, Rurale e Archeologico di Gravina in Puglia.
Si è, infatti, concluso positivamente l'iter procedurale per il riconoscimento di un'area protetta. Dopo tre conferenze di servizio, acquisito i pareri favorevoli degli enti coinvolti nel progetto e i contributi di istituzioni e associazioni, è stata accettata la proposta di perimetrazione dell'area e le linee guida del progetto dell'istituendo Parco Regionale Naturalistico, Rurale e Archeologico di Gravina in Puglia.
Un'area che parta dalla collina di Botromagno e abbraccia tutto il centro storico, le cave, i due versanti de La Gravina, il Ponte Acquedotto e tutto l'Habitat Rupestre. Un importante risultato che consentirà di valorizzare e proteggere il patrimonio fatto di Chiese rupestri, siti archeologici e antichi acquedotti, dirupi e sentieri fatti di acqua e di pietra e ancora ipogei, cave, muretti a secco e trulli: in poche parole il testamento storico e identitario del territorio.
Adesso la palla passa nelle mani del Consiglio regionale che dovrà occuparsi di promulgare la legge che renderà realtà il Parco Naturalistico, Rurale e Archeologico di Gravina in Puglia.