Passato il santo, passata la festa
Torna il degrado in Calata San Michele. A poco più di due mesi di tempo, l'area è nuovamente invasa dai rifiuti
giovedì 21 luglio 2011
"Passato il santo, passata la festa", un antico detto che calza a pennello nella situazione odierna di Calata San Michele.
In vista della festa di San Michele delle Grotte (8 maggio), l'area era stata messa a nuovo grazie all'intervento dell'associazione "Orgoglio gravinese" e dell'amministrazione comunale.
Era esattamente il 30 aprile 2011 quando la zona diventava fruibile ai turisti ed ai cittadini gravinesi grazie al primo appuntamento del progetto "Ripuliamo la nostra città" dell'associazione "Orgoglio gravinese". I soci si erano attivamente impegnati nel ripulire con appositi mezzi, le scritte del muro perimetrale che circoscriveva la piazzetta dell'area Calata San Michele per poi dedicarsi con pennelli alla mano ad imbiancare la cabina-impianto di risalita posta all'interno del giardino della piazzetta. Ed anche il Comune aveva contribuito incaricando la Gielle di ripulire il verde.
Encomiabile il lavoro svolto per l'occasione. Peccato, però, che lo scenario sia diventato nuovamente indecoroso a distanza di appena poco più di due mesi.
Immondizia, vetri, erbaccia alta, sterpaglia secca: questa l'accoglienza riservata ai turisti in visita alla chiesa-grotta dedicata all'Arcangelo Michele in Calata San Michele.
"Mi vergogno di portare i turisti in visita in questo scempio. Promuovere il territorio in queste condizioni è praticamente impossibile. L'erba è altissima e la sterpaglia secca potrebbe prender fuoco per non parlare dei vetri, serio pericolo di incolumità per i turisti e, dell'immondizia" - ha dichiarato Piero Amendolara, Presidente dell'associazione Benedetto XIII, autore delle foto che testimoniano la situazione di incuria dell'area in questione.
Purtroppo, i soli interventi di pulizia effettuati di tanto in tanto non bastano a mantenere curata una zona. Sono necessari lavori di manutenzione e gestione ad opera degli addetti ai lavori per un pieno rispetto dell'ambiente e di una maggior sensibilizzazione della cittadinanza alla cura del nostro patrimonio artistico e culturale.
Possibile che solo quando un'area deve essere messa in luce dai riflettori, l'amministrazione si accorga della sua esistenza?!
In vista della festa di San Michele delle Grotte (8 maggio), l'area era stata messa a nuovo grazie all'intervento dell'associazione "Orgoglio gravinese" e dell'amministrazione comunale.
Era esattamente il 30 aprile 2011 quando la zona diventava fruibile ai turisti ed ai cittadini gravinesi grazie al primo appuntamento del progetto "Ripuliamo la nostra città" dell'associazione "Orgoglio gravinese". I soci si erano attivamente impegnati nel ripulire con appositi mezzi, le scritte del muro perimetrale che circoscriveva la piazzetta dell'area Calata San Michele per poi dedicarsi con pennelli alla mano ad imbiancare la cabina-impianto di risalita posta all'interno del giardino della piazzetta. Ed anche il Comune aveva contribuito incaricando la Gielle di ripulire il verde.
Encomiabile il lavoro svolto per l'occasione. Peccato, però, che lo scenario sia diventato nuovamente indecoroso a distanza di appena poco più di due mesi.
Immondizia, vetri, erbaccia alta, sterpaglia secca: questa l'accoglienza riservata ai turisti in visita alla chiesa-grotta dedicata all'Arcangelo Michele in Calata San Michele.
"Mi vergogno di portare i turisti in visita in questo scempio. Promuovere il territorio in queste condizioni è praticamente impossibile. L'erba è altissima e la sterpaglia secca potrebbe prender fuoco per non parlare dei vetri, serio pericolo di incolumità per i turisti e, dell'immondizia" - ha dichiarato Piero Amendolara, Presidente dell'associazione Benedetto XIII, autore delle foto che testimoniano la situazione di incuria dell'area in questione.
Purtroppo, i soli interventi di pulizia effettuati di tanto in tanto non bastano a mantenere curata una zona. Sono necessari lavori di manutenzione e gestione ad opera degli addetti ai lavori per un pieno rispetto dell'ambiente e di una maggior sensibilizzazione della cittadinanza alla cura del nostro patrimonio artistico e culturale.
Possibile che solo quando un'area deve essere messa in luce dai riflettori, l'amministrazione si accorga della sua esistenza?!