"Per non dargliela vinta", un incontro per riflettere contro la violenza

Una serata in cui letture e fotografia hanno testimoniato storie e simboli

lunedì 26 novembre 2018 16.59
Ieri si è svolto alle Officine Culturali l'incontro/dialogo sul libro "Per non dargliela vinta" di Giovanna Ferrari, nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

Un'apertura emozionante e commovente a luci spente con il monologo "Ero mia", che racconta la storia di una donna uccisa dal marito davanti ai suoi figli, ben interpretato da Annalisa Insardà attrice nota al pubblico presente per il ruolo da protagonista nel film "Lea" girato proprio a Gravina. Insardà ha posto l'attenzione sulla parola "Femminicidio", termine coniato appositamente per reati in cui le vittime sono le donne.

A moderare l'incontro nella sala piena delle Officine, il giornalista Gianpaolo Iacobini il quale ha introdotto l'assessore alle pari opportunità Claudia Stimola che ha ringraziato le associazioni I Presìdi del Libro e Sezioneaurea promotrici dell'iniziativa, gli ospiti, il contributo di alcune classi degli istituti superiori cittadini e sottolineato l'importanza della sensibilizzazione sul tema della violenza partendo dai ragazzi.

Intervento poi di Raffaella Iannetti che ha spiegato come l'associazione Sezioneaurea, di cui è presidente, da tempo sia impegnata in iniziative di questo tipo contro la violenza sulle donne utilizzando varie forme artistiche e diversi linguaggi come la fotografia e la poesia. Con l'iniziativa "La Rosa Nera-Il lato oscuro dell'amore", e la mostra aperta al pubblico per tutta la giornata di alle Officine Culturali con le foto di Lorenzo Ciaccia, Iannetti ha spiegato come l'associazione voglia denunciare utilizzando simboli e metafore (la luce, la panchina vuota o le scarpe) e contribuire, anche se minimamente, al cambiamento culturale, poiché la lotta contro la violenza è soprattutto mentale e morale. A seguire l'intervento del sindaco Alesio Valente che ha parlato dei tanti casi di cronaca e familiari taciuti e dell'importanza della denuncia.

L'autrice del libro "Per non dargliela vinta" (divenuto poi base di una puntata della trasmissione Rai "Amore criminale") Giovanna Ferrari ha poi raccontato ai presenti il caso giudiziario della figlia Giulia Galiotto uccisa a colpi di pietra dal marito l'11 febbraio 2009 che ne rinchiuse poi il corpo in un sacco gettandolo in un fiume, per farlo sparire per sempre e provare così a giustificare la tesi di un suicidio. Ferrari ha commentato le indagini e le motivazioni della sentenza che hanno condannato il marito di Giulia a 19 anni di carcere, ha poi spiegato di aver sentito la necessità come madre di essere l'eco della figlia Giulia e di raccontare la sua storia in un libro dopo i risultati della perizia psichiatrica sul colpevole.

Il microfono è poi passato al secondo ospite Francesco Saverio Abruzzese, psicoterapeuta e criminologo, che ha comunicato il suo sconcerto dopo la lettura del libro della Ferrari affermando che alla base c'è un problema culturale derivante da anni di maschilismo. Si sono alternate al dibattito le letture di Angela Angellotti, Patrizia Occhiato, Marina Delvecchio e Raffaella Iannetti tratte dal libro della Ferrari.

L'assessore Stimola, a conclusione, si è detta soddisfatta dai tanti commenti positivi sulla serata e ha promesso d'intensificare attività di questo tipo.

Angela Mazzotta
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