Petizione contro la Tasi, il centro destra in piazza
Pesanti critiche contro l'amministrazione Valente
martedì 2 dicembre 2014
16.30
Oltre 500 firme in poche ore per dire "No alla tasi".
È questo il primo risultato che il centro destra ha raccolto in piazza invitando i cittadini, a pochi giorni dalla scadenza della seconda rata tasi prevista per il 16 dicembre, a sostenere la battaglia per l'abolizione del nuovo balzello, nella convinzione che alle spese per i servizi indivisibili si possa far fronte attingendo direttamente dalle casse comunali o avviando con altri procedimenti e altri interventi, primo fra tutti la privatizzazione, per non gravare sulle tasche dei cittadini.
Interventi spiegati a turno da Leo Vicino di Ncd, Michele Lorusso di Fi e Mimmo Romita per il Movimento schittulli, che hanno incontrato i cittadini tornando a fare politica in piazza.
Informazioni ma anche bordate politiche contro l'amministrazione Valente e i consiglieri che sostengono il progetto del primo cittadino. Accuse riassunte in un documento distribuito ai cittadini dove gli esponenti del centro desta hanno riassunto tutte le loro perplessità sull'amministrazione in carica.
A cominciare dal primo cittadino protagonista a loro dire di una "farsa politica", nei confronti del quale esprimono "tutto il disgusto della comunità gravinese verso un modo di gestire la cosa pubblica in totale contrasto con gli interessi della Città, aggrappato com'è a quella poltrona che sembra rappresentare la sua unica ragione di vita, e per la quale è disposto ad ogni patto e compromesso".
Non da ultimo l'affondo contro i consiglieri che hanno sostenuto l'amministrazione Valente e permesso la fine della crisi amministrativa.
Primi fra tutti, Salvatore Debenedictis, Rino Angelllotti, Mimmo Calderoni e Nico Lagreca passati "come pecore nel periodo della transumanza, alla corte del giovane Valente" seguiti dai consiglieri del Gruppo misto, Giacinto Lupoli, Michele Tedesco, Vito Mazzarella e Giuseppe Mazzilli, "ieri fermi oppositori e oggi docili sostenitori in attesa che dall'albero cada qualche frutto anche per loro".
Tutti consiglieri firmatari della mozione di sfiducia contro il primo cittadino e che a breve, attaccano ancora i firmatari del documento, "vedremo abbinare a dei provvedimenti ad personam, unico vero motivo della loro transumanza".
È questo il primo risultato che il centro destra ha raccolto in piazza invitando i cittadini, a pochi giorni dalla scadenza della seconda rata tasi prevista per il 16 dicembre, a sostenere la battaglia per l'abolizione del nuovo balzello, nella convinzione che alle spese per i servizi indivisibili si possa far fronte attingendo direttamente dalle casse comunali o avviando con altri procedimenti e altri interventi, primo fra tutti la privatizzazione, per non gravare sulle tasche dei cittadini.
Interventi spiegati a turno da Leo Vicino di Ncd, Michele Lorusso di Fi e Mimmo Romita per il Movimento schittulli, che hanno incontrato i cittadini tornando a fare politica in piazza.
Informazioni ma anche bordate politiche contro l'amministrazione Valente e i consiglieri che sostengono il progetto del primo cittadino. Accuse riassunte in un documento distribuito ai cittadini dove gli esponenti del centro desta hanno riassunto tutte le loro perplessità sull'amministrazione in carica.
A cominciare dal primo cittadino protagonista a loro dire di una "farsa politica", nei confronti del quale esprimono "tutto il disgusto della comunità gravinese verso un modo di gestire la cosa pubblica in totale contrasto con gli interessi della Città, aggrappato com'è a quella poltrona che sembra rappresentare la sua unica ragione di vita, e per la quale è disposto ad ogni patto e compromesso".
Non da ultimo l'affondo contro i consiglieri che hanno sostenuto l'amministrazione Valente e permesso la fine della crisi amministrativa.
Primi fra tutti, Salvatore Debenedictis, Rino Angelllotti, Mimmo Calderoni e Nico Lagreca passati "come pecore nel periodo della transumanza, alla corte del giovane Valente" seguiti dai consiglieri del Gruppo misto, Giacinto Lupoli, Michele Tedesco, Vito Mazzarella e Giuseppe Mazzilli, "ieri fermi oppositori e oggi docili sostenitori in attesa che dall'albero cada qualche frutto anche per loro".
Tutti consiglieri firmatari della mozione di sfiducia contro il primo cittadino e che a breve, attaccano ancora i firmatari del documento, "vedremo abbinare a dei provvedimenti ad personam, unico vero motivo della loro transumanza".