Piano Casa, la Corte Costituzionale boccia la proroga
Il tribunale dichiara l’illegittimità costituzionale. La sentenza non riguarda il piano Ecocasa
lunedì 13 febbraio 2023
La Corte Costituzionale, con sentenza pubblicata in data 10 febbraio 2023, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale degli articoli 1, 2 e 3 della legge regionale 30 novembre 2021, n. 38 "Modifiche alla legge regionale 30 luglio 2009, n. 14 e alla legge regionale 15 novembre 2007, n. 33." riguardante la proroga del cosiddetto Piano Casa a tutto il 2022 nonché la proroga dei termini previsti per il recupero volumetrico dei sottotetti.
Quanto alla parte relativa alla proroga delle misure straordinarie concesse dal Piano Casa, di cui agli articoli uno e due della legge regionale 38/2021, la Corte Costituzionale ha chiarito che le reiterate proroghe delle misure derogatorie hanno di fatto reso stabile una disciplina eccezionale e transitoria, favorendo la realizzabilità di interventi parcellizzati sul territorio e mettendo così a repentaglio l'interesse all'ordinato sviluppo edilizio, proprio della pianificazione urbanistica.
Anche in materia di sottotetti, la Corte ha stabilito che l'indefinito succedersi delle proroghe, che ha proiettato l'efficacia temporale delle misure derogatorie per oltre 13 anni, ha oltremodo dilatato la portata dell'originaria disciplina, aumentando in materia esponenziale il numero degli interventi assentibili, di fatto incentivando interventi difformi dai piani urbanistici e in contrasto con le specifiche finalità originarie di contenimento del consumo di suolo e dei consumi energetici.
La sentenza in esame non interviene sulla recente Legge Regionale 20/2022, meglio nota come Legge Ecocasa, anch'essa al vaglio della Suprema Corte; quindi, gli effetti della pronuncia della Corte Costituzionale riguardano esclusivamente il periodo di applicazione della proroga del vecchio Piano Casa.
Quanto alla parte relativa alla proroga delle misure straordinarie concesse dal Piano Casa, di cui agli articoli uno e due della legge regionale 38/2021, la Corte Costituzionale ha chiarito che le reiterate proroghe delle misure derogatorie hanno di fatto reso stabile una disciplina eccezionale e transitoria, favorendo la realizzabilità di interventi parcellizzati sul territorio e mettendo così a repentaglio l'interesse all'ordinato sviluppo edilizio, proprio della pianificazione urbanistica.
Anche in materia di sottotetti, la Corte ha stabilito che l'indefinito succedersi delle proroghe, che ha proiettato l'efficacia temporale delle misure derogatorie per oltre 13 anni, ha oltremodo dilatato la portata dell'originaria disciplina, aumentando in materia esponenziale il numero degli interventi assentibili, di fatto incentivando interventi difformi dai piani urbanistici e in contrasto con le specifiche finalità originarie di contenimento del consumo di suolo e dei consumi energetici.
La sentenza in esame non interviene sulla recente Legge Regionale 20/2022, meglio nota come Legge Ecocasa, anch'essa al vaglio della Suprema Corte; quindi, gli effetti della pronuncia della Corte Costituzionale riguardano esclusivamente il periodo di applicazione della proroga del vecchio Piano Casa.