Piano strategico: Comuni in ritardo, finanziamenti a rischio

Anche Gravina in affanno. Si chiede alla Regione di chiudere un occhio. E i cantieri stentano a partire.

lunedì 12 novembre 2012 08.05
A cura di Antonella Testini
Dopo mesi di silenzio, torna a riunirsi la cabina di regia della Area Vasta della qualità e del benessere per chiedere nuove deroghe e nuove eccezioni alla Regione.

Porta la data del 26 settembre scorso, sebbene sia stata pubblicata solo il 30 ottobre sull'albo pretorio, l'ultima determina approvata dai Comuni di Gravina (che in quanto città capofila vede il proprio sindaco investito del ruolo di presidente della commissione) Altamura, Santeramo e Poggiorsini e dal Parco nazionale dell'Alta Murgia.

All'incontro, a cui era assente il rappresentante della Provincia di Bari, tutti i Comuni hanno deciso di chiedere alle Regione innanzitutto "l'utilizzo delle economie rivenienti dai ribassi di gara nell'ambito delle stesse azioni di intervento" e, in secondo luogo, " la deroga sull'utilizzo delle economie rinvenienti dai ribassi di gara anche per i progetti appaltati oltre i limiti temporali" fissati dalla Regione.

In pratica nel 2009, quando la regione Puglia decise di approvare il Programma stralcio di Area Vasta e di investire circa 22 milioni di euro da dividere fra i Municipi coinvolti, stabilì, oltre ai tempi per la realizzazione delle opere, anche che le economie rivenienti dai ribassi d'asta, ossia i soldi che i Comuni avrebbero risparmiato nell'affidamento degli appalti, restassero nelle disponibilità degli stessi solo a determinate condizioni, ossi solo se questi ultimi avessero rispettato i tempi prestabiliti. E cioè se i progetti fossero stati cantierizzati entro il 15 luglio 2010, stabilendo per contro una decurtazione del 40% (che in questo caso sarebbe tornata nelle case della Regione Puglia) se invece i cantieri fossero stati aperti entro il 15 ottobre 2010.

Tagli progressivi, insomma, sino a chiudere definitivamente i rubinetti ed a stabilire "nessun utilizzo, in caso di mancato rispetto del termine del 15 ottobre: in questo caso le economie risparmiate rientreranno nella disponibilità delle gestione regionale".

Ora che i Comuni si sono accorti di non aver rispettato nessuno delle scadenze imposte, si sono presentati al cospetto della Regione per chiedere ulteriori favori e quindi la disponibilità dei soldi risparmiati "in virtù dei ritardi accumulati nell'ottenimento dei pareri obbligatori sovracomunale (Soprintendenza, autorità di bacino e altri)", da spendere comunque nell'ambito dei medesimi progetti.

In proposito, Michele Stasi, dirigente dell'ufficio tecnico comunale gravinese e responsabile della cabina di regia, ribadisce che la momento la Regione non si è ancora pronunciata in merito: "Siamo in attesa di determinazioni".

Intanto, i cantieri a che punto sono? L'ingegnere non entra nei dettagli, ma conferma che a Gravina sono partiti, al momento, solo i lavori per il potenziamento della viabilità nella zona artigianale. Per gli altri progetti, invece, si sta aspettando la nomina l'affidamento del bando di gara (così è per il completamento del convento di Santa Sofia), mentre per il sistema dei musei e per la caratterizzazione di via Deledda si sarebbe ancora in alto mare: attualmente, non sarebbe pronto neppure il bando.