Piazza Plebiscito, la fontana e le polemiche social
I bambini ci sguazzano, i grandi pure. E propongono la recinzione.
mercoledì 12 agosto 2015
8.46
Recentemente riaperta al pubblico, piazza Plebiscito continua ad attirare su di sé l'attenzione di bambini ed adulti. E, mentre i primi non perdono occasione per sguazzare tra gli sgargianti giochi d'acqua, i secondi lo fanno nelle conseguenti polemiche che, in epoca social, corrono e si alimentano sul web.
Premessa. Come volevasi dimostrare, come predetto dai critici delle opere realizzate nella piazza prima dell'apertura della stessa, capita infatti che puntualmente la fontana attiri le brame dei piccoli gravinesi, ne allieti i pomeriggi e le serate con i propri spruzzi e ne causi, immaginiamo, qualche schiaffo di genitoriale provenienza. Questo il casus belli. Perché a serata terminata, davanti ai propri pc, i cittadini gravinesi continuano ad interrogarsi sull'opportunità di aver installato la fontana, sulla sua bellezza estetica e funzionalità, sulla sua coerenza con l'ambiente circostante. Ma, accolta ormai la fontana come un dato di fatto, è sopratutto il binomio bambini-fontana a farla da padrone.
Facebook ma non solo. Tante sono state negli ultimi giorni le segnalazioni pervenute in redazione dagli utenti di Gravinalife, finanche corredate da foto. Il soggetto è sempre lo stesso: il fradicio bambino di turno. Il flusso di commenti e mi piace ci porta a delineare fondamentalmente due estreme scuole di pensiero. Ci sono quelli che "bambini maleducati, genitori incivili, fontana bidet" e quelli che "immagine pittoresca, la fontana piace anche ai più piccoli, facciamoli divertire". Solitamente, poi, i primi accusano i secondi di non essere dotati di gusto, mentre questi ultimi insinuano che forse i primi preferiscono la "piazza-con-macchine" alla "piazza-con-fontana". Ogni tanto ci scappa pure qualche punto esclamativo intervallato da qualche 1, ma questa è un'altra storia.
Tra i due opposti, qualche proposta. C'è chi, ad esempio, ha cercato di conciliare i due estremi suggerendo all'amministrazione di recintare la fontana in modo tale da evitarne l'utilizzo improprio da parte di bambini ed animali, o di invitare con un cartello i bambini a non calpestare ed otturarne i bocchettoni. Interventi che probabilmente renderebbero l'opera più invasiva ma che sicuramente la libererebbero dai giochi dei bambini. Sempre che questo sia il problema.
Premessa. Come volevasi dimostrare, come predetto dai critici delle opere realizzate nella piazza prima dell'apertura della stessa, capita infatti che puntualmente la fontana attiri le brame dei piccoli gravinesi, ne allieti i pomeriggi e le serate con i propri spruzzi e ne causi, immaginiamo, qualche schiaffo di genitoriale provenienza. Questo il casus belli. Perché a serata terminata, davanti ai propri pc, i cittadini gravinesi continuano ad interrogarsi sull'opportunità di aver installato la fontana, sulla sua bellezza estetica e funzionalità, sulla sua coerenza con l'ambiente circostante. Ma, accolta ormai la fontana come un dato di fatto, è sopratutto il binomio bambini-fontana a farla da padrone.
Facebook ma non solo. Tante sono state negli ultimi giorni le segnalazioni pervenute in redazione dagli utenti di Gravinalife, finanche corredate da foto. Il soggetto è sempre lo stesso: il fradicio bambino di turno. Il flusso di commenti e mi piace ci porta a delineare fondamentalmente due estreme scuole di pensiero. Ci sono quelli che "bambini maleducati, genitori incivili, fontana bidet" e quelli che "immagine pittoresca, la fontana piace anche ai più piccoli, facciamoli divertire". Solitamente, poi, i primi accusano i secondi di non essere dotati di gusto, mentre questi ultimi insinuano che forse i primi preferiscono la "piazza-con-macchine" alla "piazza-con-fontana". Ogni tanto ci scappa pure qualche punto esclamativo intervallato da qualche 1, ma questa è un'altra storia.
Tra i due opposti, qualche proposta. C'è chi, ad esempio, ha cercato di conciliare i due estremi suggerendo all'amministrazione di recintare la fontana in modo tale da evitarne l'utilizzo improprio da parte di bambini ed animali, o di invitare con un cartello i bambini a non calpestare ed otturarne i bocchettoni. Interventi che probabilmente renderebbero l'opera più invasiva ma che sicuramente la libererebbero dai giochi dei bambini. Sempre che questo sia il problema.