Picchia la moglie davanti ai figli e la chiude in casa
E poi va a vendere gli ori di famiglia. Ma la donna trova il coraggio di denunciarlo e lui finisce in manette.
martedì 7 maggio 2013
08.35
Davanti ai figli, maltratta la moglie, la picchia, la minaccia. Poi, un bel giorno, la chiude anche in casa, le strappa la fede e va a venderla insieme agli ori di famiglia. Ma al ritorno trova i Carabinieri, chiamati dalla donna stanca di subire così tanti soprusi in silenzio.
La violenza domestica irrompe drammaticamente nella cronaca nera gravinese. Con una storia triste, che ha per protagonista un trentaduenne residente in città e la sua famiglia.
Le generalità dell'uomo non sono state rese note: l'esigenza di tutelare i minori e la donna coinvolti nella vicenda spinge a tenerle riservate. Però c'è il racconto. Nudo e crudo, che si innesta su un matrimonio iniziato nel 2001. In principio tutto sembra andar bene. Poi, però, la strada si fa tutta in salita e diventa un calvario. L'uomo manifesta un comportamento violento, anche in presenza dei figli, nel frattempo giunti a dare gioia ad un nucleo familiare che tuttavia, col passare del tempo, vive sempre più l'inquietudine e l'amarezza. La giovane moglie non s'arrende alla realtà: spera e confida che le cose possano migliorare, che quel suo marito possa ravvedersi. E invece s'arriva al giorno in cui l'uomo finisce in manette: poco prima, in coda agli ennesimi maltrattamenti tra le mura domestiche, aveva chiuso la moglie in una stanza. L'aveva percossa. E dopo essere riuscito a farsi consegnare la fede, era andato a venderla ad un negozio di compro-oro, insieme agli ori di famiglia. Ma la goccia ha fatto traboccare il vaso della pazienza e dei silenzi. E la donna, temendo per sè e soprattutto per il presente e l'avvenire dei suoi due figli, ha trovato la forza ed il coraggio di chiamare i Carabinieri e denunciare tutto. Così, pochi minuti dopo, i militari dell'Arma sono intervenuti a darle man forte, arrestando il marito che, vistili arrivare, cercava di dileguarsi a bordo della sua auto.
Lui adesso è finito in carcere, accusato di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, sequestro di persona, ingiuria e minaccia grave. L'oro e la fede sono stati recuperati e riconsegnati alla giovane donna, che sottoposta a visita medica, s'è vista prescrivere 12 giorni di riposo assoluto per le lesioni riportate al capo ed al volto. A casa sua è tornata la quiete, ma la normalità è solo il sogno di qualcosa forse mai vissuto. E adesso, se questa città ha ancora un cuore, se chi la governa non ha perso l'anima, stia vicina a madre coraggio. Che nessuno la lasci sola: sarebbe come ferirla un'altra volta, una volta ancora.
La violenza domestica irrompe drammaticamente nella cronaca nera gravinese. Con una storia triste, che ha per protagonista un trentaduenne residente in città e la sua famiglia.
Le generalità dell'uomo non sono state rese note: l'esigenza di tutelare i minori e la donna coinvolti nella vicenda spinge a tenerle riservate. Però c'è il racconto. Nudo e crudo, che si innesta su un matrimonio iniziato nel 2001. In principio tutto sembra andar bene. Poi, però, la strada si fa tutta in salita e diventa un calvario. L'uomo manifesta un comportamento violento, anche in presenza dei figli, nel frattempo giunti a dare gioia ad un nucleo familiare che tuttavia, col passare del tempo, vive sempre più l'inquietudine e l'amarezza. La giovane moglie non s'arrende alla realtà: spera e confida che le cose possano migliorare, che quel suo marito possa ravvedersi. E invece s'arriva al giorno in cui l'uomo finisce in manette: poco prima, in coda agli ennesimi maltrattamenti tra le mura domestiche, aveva chiuso la moglie in una stanza. L'aveva percossa. E dopo essere riuscito a farsi consegnare la fede, era andato a venderla ad un negozio di compro-oro, insieme agli ori di famiglia. Ma la goccia ha fatto traboccare il vaso della pazienza e dei silenzi. E la donna, temendo per sè e soprattutto per il presente e l'avvenire dei suoi due figli, ha trovato la forza ed il coraggio di chiamare i Carabinieri e denunciare tutto. Così, pochi minuti dopo, i militari dell'Arma sono intervenuti a darle man forte, arrestando il marito che, vistili arrivare, cercava di dileguarsi a bordo della sua auto.
Lui adesso è finito in carcere, accusato di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, sequestro di persona, ingiuria e minaccia grave. L'oro e la fede sono stati recuperati e riconsegnati alla giovane donna, che sottoposta a visita medica, s'è vista prescrivere 12 giorni di riposo assoluto per le lesioni riportate al capo ed al volto. A casa sua è tornata la quiete, ma la normalità è solo il sogno di qualcosa forse mai vissuto. E adesso, se questa città ha ancora un cuore, se chi la governa non ha perso l'anima, stia vicina a madre coraggio. Che nessuno la lasci sola: sarebbe come ferirla un'altra volta, una volta ancora.