Piscina, i dubbi del centro destra
Un’ opera appaltata e dimenticata dall’amministrazione Valente
martedì 15 luglio 2014
15.30
Si torna a parlare di piscina comunale. A interrogare la giunta e in modo particolare il primo cittadino Alesio Valente e l'assessore ai lavori pubblici Francesco Santomasi, sono i rappresentanti del centro destra locale che in una nota chiedono "che fine ha fatto l'opera appaltata anni fa e ora scomparsa dal piano triennale delle opere pubbliche approvato nel 2013".
La costruzione della piscina comunale prevista in zona Pip è stata approvata e appaltata durante l'amministrazione guidata da Giovanni Divella ma, oramai da diversi anni il progetto è rimasto abbandonato in un cassetto al secondo piano del Palazzo di città, "senza una reale motivazione tecnica, se non per una chiara scelta politica" attacca il centro destra.
Una scelta politica che, secondo gli esponenti di Forza Italia, Nuovo Centrodestra, Fratelli d'Italia e Movimento Schittulli "rischia di rendere il Comune di Gravina inadempiente nei confronti dell'impresa aggiudicataria, aprendo la strada ad un "ipotetico" contenzioso milionario che potrebbe gravare sulle tasche di noi contribuenti, con il paradosso di ritrovarci senza piscina e con un enorme debito da pagare".
Scenari ipotetici e in realtà già paventati da tempo nonostante le rassicurazioni del governo cittadino che attraverso le parole del primo cittadino, in diverse occasioni e in mancanza di atti ufficiali, ha tranquillizzato la cittadinanza assicurando che "il progetto non è stato dimenticato" sebbene "tra Amministrazione e azienda c'è un dialogo continuo poiché ci sono dei contrasti riguardo le condizioni previste dal bando" spiegava Valente alla Redazione di Gravinalife ad ottobre 2013, proprio in occasione della pubblicazione del piano triennale delle opere pubbliche.
Nello specifico a frenare la costruzione dell'opera ci sarebbero le condizioni legate alla fideiussione bancaria a carico del Comune che ammonterebbe a 3.250.000 euro, pari a circa il 70% dell'intero investimento. Costi che metterebbero a rischio la stabilità finanziaria dello stesso Comune.
Infine, è di poche settimane fa la notizia di un nuovo incontro tra l'impresa e l'assessore ai lavori pubblici, alla ricerca di possibili soluzioni.
La costruzione della piscina comunale prevista in zona Pip è stata approvata e appaltata durante l'amministrazione guidata da Giovanni Divella ma, oramai da diversi anni il progetto è rimasto abbandonato in un cassetto al secondo piano del Palazzo di città, "senza una reale motivazione tecnica, se non per una chiara scelta politica" attacca il centro destra.
Una scelta politica che, secondo gli esponenti di Forza Italia, Nuovo Centrodestra, Fratelli d'Italia e Movimento Schittulli "rischia di rendere il Comune di Gravina inadempiente nei confronti dell'impresa aggiudicataria, aprendo la strada ad un "ipotetico" contenzioso milionario che potrebbe gravare sulle tasche di noi contribuenti, con il paradosso di ritrovarci senza piscina e con un enorme debito da pagare".
Scenari ipotetici e in realtà già paventati da tempo nonostante le rassicurazioni del governo cittadino che attraverso le parole del primo cittadino, in diverse occasioni e in mancanza di atti ufficiali, ha tranquillizzato la cittadinanza assicurando che "il progetto non è stato dimenticato" sebbene "tra Amministrazione e azienda c'è un dialogo continuo poiché ci sono dei contrasti riguardo le condizioni previste dal bando" spiegava Valente alla Redazione di Gravinalife ad ottobre 2013, proprio in occasione della pubblicazione del piano triennale delle opere pubbliche.
Nello specifico a frenare la costruzione dell'opera ci sarebbero le condizioni legate alla fideiussione bancaria a carico del Comune che ammonterebbe a 3.250.000 euro, pari a circa il 70% dell'intero investimento. Costi che metterebbero a rischio la stabilità finanziaria dello stesso Comune.
Infine, è di poche settimane fa la notizia di un nuovo incontro tra l'impresa e l'assessore ai lavori pubblici, alla ricerca di possibili soluzioni.