Fondi europei, i sindacati chiedono incontro a Valente
Per Cgil, Cisl e Uil serve confronto su Pnrr
martedì 9 novembre 2021
20.00
La sottoscrizione del Piano strategico della Città metropolitana di Bari, alla luce delle ingenti risorse destinato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza alle regioni e ai Comuni, ha spinto le organizzazioni sindacali della città di Gravina a chiedere un incontro al sindaco Alesio Valente.
Anche perché- sottolineano Cgil, Cisl e Uil -il documento dell'ente sovracomunale prevede nei "10 punti un ruolo di attivazione e confronto con le parti sociali, per condividere un'idea di sviluppo del territorio, evitando frammentazione e progetti a pioggia". Un ruolo di primo piano in questo contesto spetta ai Comuni che potranno, in coalizione tra loro oppure singolarmente, partecipare ai bandi per la realizzazione di opere pubbliche. Una serie di interventi possibili che vanno dalla realizzazione di nuovi impianti per la gestione dei rifiuti ai progetti "faro" di economia circolare agli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico e le alluvioni alla protezione e valorizzazione delle aree verdi urbane; dall'edilizia residenziale e case alloggio degli studenti alle attività culturali dei borghi. Non solo, ma ci sarà spazio per finanziamenti che interesseranno la rigenerazione urbana; i Piani Urbani Integrati; la piantumazione di alberi per la valorizzazione del verde urbano ed extraurbano; l'installazione di infrastrutture e stazioni di ricarica per auto elettriche nelle aree urbane. E ancora ci saranno fondi per la realizzazione di ciclovie; acquisto autobus ecologici per il trasporto urbano; interventi di piccola e media portata per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l'efficientamento energetico dei comuni; si potranno realizzare interventi sui beni confiscati alla criminalità e azioni per il miglioramento dei servizi e delle infrastrutture sociali nuove per i comuni delle aree interne; oltre all'adeguamento o costruzione di nuovi edifici scolastici in sostituzione di quelli vecchi per il risparmio energetico.
Se si aggiunge anche che insieme al Pnnr si avvierà contestualmente anche il Programma Operativo Regionale FESR-FSE che ha una dotazione di 7,5 miliardi e che ha proprio i comuni tra i principali destinatari, allora si capisce l'urgenza della richiesta delle organizzazioni sindacali gravinesi. "Date le modalità di accesso ai finanziamenti e i vincoli temporali che le determineranno riteniamo importante individuare sin da subito una strategia e un insieme di progetti da candidare da parte del comune di Gravina" - scrivono per la Cgil Peppino Deleonardis, per la Cisl Giuseppe Boccuzzi e Enzo Mastromarco per la Uil.
Anche perché- si legge nella nota congiunta delle tre sigle sindacali- "è anche importante per la partecipazione attiva delle popolazioni alle strategie di sviluppo urbano e territoriale". Ragioni che portano alla richiesta di un confronto con l'amministrazione comunale, finalizzato alla predisposizione di tutte quelle misure necessarie per le progettazioni che si intende mettere in campo "evitando come sulla rigenerazione urbana scaduta a Giugno, di non candidare il nostro Comune, carente di progettazione e restio al confronto formalmente richiesto dalle parti sociali" -concludono i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil.
Anche perché- sottolineano Cgil, Cisl e Uil -il documento dell'ente sovracomunale prevede nei "10 punti un ruolo di attivazione e confronto con le parti sociali, per condividere un'idea di sviluppo del territorio, evitando frammentazione e progetti a pioggia". Un ruolo di primo piano in questo contesto spetta ai Comuni che potranno, in coalizione tra loro oppure singolarmente, partecipare ai bandi per la realizzazione di opere pubbliche. Una serie di interventi possibili che vanno dalla realizzazione di nuovi impianti per la gestione dei rifiuti ai progetti "faro" di economia circolare agli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico e le alluvioni alla protezione e valorizzazione delle aree verdi urbane; dall'edilizia residenziale e case alloggio degli studenti alle attività culturali dei borghi. Non solo, ma ci sarà spazio per finanziamenti che interesseranno la rigenerazione urbana; i Piani Urbani Integrati; la piantumazione di alberi per la valorizzazione del verde urbano ed extraurbano; l'installazione di infrastrutture e stazioni di ricarica per auto elettriche nelle aree urbane. E ancora ci saranno fondi per la realizzazione di ciclovie; acquisto autobus ecologici per il trasporto urbano; interventi di piccola e media portata per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l'efficientamento energetico dei comuni; si potranno realizzare interventi sui beni confiscati alla criminalità e azioni per il miglioramento dei servizi e delle infrastrutture sociali nuove per i comuni delle aree interne; oltre all'adeguamento o costruzione di nuovi edifici scolastici in sostituzione di quelli vecchi per il risparmio energetico.
Se si aggiunge anche che insieme al Pnnr si avvierà contestualmente anche il Programma Operativo Regionale FESR-FSE che ha una dotazione di 7,5 miliardi e che ha proprio i comuni tra i principali destinatari, allora si capisce l'urgenza della richiesta delle organizzazioni sindacali gravinesi. "Date le modalità di accesso ai finanziamenti e i vincoli temporali che le determineranno riteniamo importante individuare sin da subito una strategia e un insieme di progetti da candidare da parte del comune di Gravina" - scrivono per la Cgil Peppino Deleonardis, per la Cisl Giuseppe Boccuzzi e Enzo Mastromarco per la Uil.
Anche perché- si legge nella nota congiunta delle tre sigle sindacali- "è anche importante per la partecipazione attiva delle popolazioni alle strategie di sviluppo urbano e territoriale". Ragioni che portano alla richiesta di un confronto con l'amministrazione comunale, finalizzato alla predisposizione di tutte quelle misure necessarie per le progettazioni che si intende mettere in campo "evitando come sulla rigenerazione urbana scaduta a Giugno, di non candidare il nostro Comune, carente di progettazione e restio al confronto formalmente richiesto dalle parti sociali" -concludono i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil.