Polveriera Partito Democratico
Prosegue la battaglia intestina tra maggioranza e minoranza interna
venerdì 13 maggio 2016
9.32
Non fanno più notizia le fibrillazioni interne al Partito Democratico nazionale, con l'ala maggioritaria dei renziani contrapposta a quella minoritaria cd "cuperliana".
Un partito, il Pd, in perenne agitazione con due correnti, che non perdono occasione di suonarsele di santa ragione, non solo nei dibattiti di partito, ma anche negli incontri pubblici e sui giornali.
E come spesso accade, le faide nazionali si riverberano nel locale, ed il nervosismo generalizzato ha colpito anche i democratici della nostra città, dove le due correnti, stanno portando avanti gli strascichi di un lunghissimo congresso.
Che l'aria nel Pd locale non fosse buona lo si era intuito già da tempo, niente mozione unitaria all'ultimo congresso; incontri pubblici rinviati e poi saltati; vicendevoli boicottaggi alle iniziative pubbliche organizzate da ambo le parti, senza dimenticare le piccole scaramucce in tempi di referendum sulle trivelle.
Ma se fino a qualche giorno fa, la guerra più o meno fredda si consumava nelle segrete stanze della sezione, nelle ultime ore qualcosa è cambiato e nel pomeriggio di ieri lo scontro si è materializzato pubblicamente, sulla pagina di un gruppo facebook riconducibile alla locale sezione del Pd gravinese.
Da una parte, come al solito, Adesso Gravina (l'area renziana minoranza a livello locale) promotrice del comitato per il Si al referendum confermativo sulle Riforme Costituzionali che si terrà ad ottobre e, dall'altra l'area cuperliana (a livello locale area maggioritaria).
I primi, rappresentati da Luigi Sette, colpevoli di aver indetto, presso la sede dei democrat, una riunione dei sostenitori del SI al referendum e i secondi, guidati dal consigliere metropolitano Mimmo Cardascia e Michela Costantiello, che denunciano pubblicamente il mancato coinvolgimento dell'intero partito, saltando i passaggi nelle sedi opportune per poter utilizzare la sede.
Il primo annuncia: "Mercoledì 18, ore 20:00, presso la sede del PD Gravina invitiamo tutti i sostenitori del SI al referendum confermativo sulle Riforme Costituzionali previsto per il prossimo Ottobre" mentre a stretto giro arrivano le cannonate del fuoco amico esplose prima da Cardascia: "Vorrei capire se qualcuno ha deciso di perdere il referendum escludendo il partito. Buon lavoro" e poi da Michela Costantiello "Se Adesso Gravina è parte del PD mi chiedo perché il PD non sa nulla di questo incontro per la costituzione del comitato referendario per il si. Io credo che l'immagine del partito verso l'esterno sia una cosa molto importante e, come tale, qualsiasi iniziativa credo debba essere discussa e concordata nelle sedi opportune: segreteria e coordinamento. Non è possibile che si venga messi dinanzi al fatto compiuto su temi così delicati. E poi critichiamo il Segretario per una semplice presa di posizione che, a volte, io credo rientri anche nelle prerogative di un segretario di partito. E poi, mi chiedo ancora, perché una semplice associazione utilizza il simbolo e la sede del PD per iniziative di cui il PD non sa nulla. Ho chiesto al nostro Segretario e lui non ne sa nulla".
Dialettica dura e senza esclusione di colpi che avrebbe fatto impallidire chi ha fatto la storia del glorioso Pci, dove notoriamente i confronti erano aspri, poteva anche accadere che i toni fossero più alti del consentito, ma quando si usciva all'esterno si era tutti uniti e compatti con una linea unitaria.
Altri tempi, altra politica ed altri uomini ormai consegnati alla storia.
Ed in tutto questo marasma, abbiamo omesso di fare menzione di un'altra pentola in ebollizione: il Laboratorio Democratico, altro movimento satellite del Pd, Partito Dilaniato.
Un partito, il Pd, in perenne agitazione con due correnti, che non perdono occasione di suonarsele di santa ragione, non solo nei dibattiti di partito, ma anche negli incontri pubblici e sui giornali.
E come spesso accade, le faide nazionali si riverberano nel locale, ed il nervosismo generalizzato ha colpito anche i democratici della nostra città, dove le due correnti, stanno portando avanti gli strascichi di un lunghissimo congresso.
Che l'aria nel Pd locale non fosse buona lo si era intuito già da tempo, niente mozione unitaria all'ultimo congresso; incontri pubblici rinviati e poi saltati; vicendevoli boicottaggi alle iniziative pubbliche organizzate da ambo le parti, senza dimenticare le piccole scaramucce in tempi di referendum sulle trivelle.
Ma se fino a qualche giorno fa, la guerra più o meno fredda si consumava nelle segrete stanze della sezione, nelle ultime ore qualcosa è cambiato e nel pomeriggio di ieri lo scontro si è materializzato pubblicamente, sulla pagina di un gruppo facebook riconducibile alla locale sezione del Pd gravinese.
Da una parte, come al solito, Adesso Gravina (l'area renziana minoranza a livello locale) promotrice del comitato per il Si al referendum confermativo sulle Riforme Costituzionali che si terrà ad ottobre e, dall'altra l'area cuperliana (a livello locale area maggioritaria).
I primi, rappresentati da Luigi Sette, colpevoli di aver indetto, presso la sede dei democrat, una riunione dei sostenitori del SI al referendum e i secondi, guidati dal consigliere metropolitano Mimmo Cardascia e Michela Costantiello, che denunciano pubblicamente il mancato coinvolgimento dell'intero partito, saltando i passaggi nelle sedi opportune per poter utilizzare la sede.
Il primo annuncia: "Mercoledì 18, ore 20:00, presso la sede del PD Gravina invitiamo tutti i sostenitori del SI al referendum confermativo sulle Riforme Costituzionali previsto per il prossimo Ottobre" mentre a stretto giro arrivano le cannonate del fuoco amico esplose prima da Cardascia: "Vorrei capire se qualcuno ha deciso di perdere il referendum escludendo il partito. Buon lavoro" e poi da Michela Costantiello "Se Adesso Gravina è parte del PD mi chiedo perché il PD non sa nulla di questo incontro per la costituzione del comitato referendario per il si. Io credo che l'immagine del partito verso l'esterno sia una cosa molto importante e, come tale, qualsiasi iniziativa credo debba essere discussa e concordata nelle sedi opportune: segreteria e coordinamento. Non è possibile che si venga messi dinanzi al fatto compiuto su temi così delicati. E poi critichiamo il Segretario per una semplice presa di posizione che, a volte, io credo rientri anche nelle prerogative di un segretario di partito. E poi, mi chiedo ancora, perché una semplice associazione utilizza il simbolo e la sede del PD per iniziative di cui il PD non sa nulla. Ho chiesto al nostro Segretario e lui non ne sa nulla".
Dialettica dura e senza esclusione di colpi che avrebbe fatto impallidire chi ha fatto la storia del glorioso Pci, dove notoriamente i confronti erano aspri, poteva anche accadere che i toni fossero più alti del consentito, ma quando si usciva all'esterno si era tutti uniti e compatti con una linea unitaria.
Altri tempi, altra politica ed altri uomini ormai consegnati alla storia.
Ed in tutto questo marasma, abbiamo omesso di fare menzione di un'altra pentola in ebollizione: il Laboratorio Democratico, altro movimento satellite del Pd, Partito Dilaniato.