Popolari moderati: un’alternativa per Gravina?
Pietro Mangione il promotore del movimento
venerdì 20 maggio 2011
Arrivano a Gravina i Popolari Moderati il cui massimo esponente è Nicola Canonico, consigliere regionale del Pd.
Un partito giovane che vuole costruire l'alternativa in Puglia forti anche del risultato elettorale ottenuto recentemente alle consultazioni amministrative di Palo del Colle e Modugno.
A capeggiare la batteria gravinese c'è Pietro Mangione, un giovane navigato in politica e dalle idee molto chiare. Cresciuto politicamente a sinistra, oggi lavora per costruire un partito composto innanzitutto da giovani e da cittadini che non hanno doppi interessi: " Vogliamo una città senza padroni ne padrini" insomma una città che torni nelle mani dei suo cittadini e dove "le decisioni non arrivano dall'alto".
Mangione rivendica con orgoglio le sue umili origini: " Sono cresciuto nel rione Piaggio e non me ne vergogno" e proprio per rispetto delle sue origini che dice di volersi occupare innanzitutto di coloro che la politica ha dimenticato: "I bambini, che sono il nostro futuro e gli anziani a cui sempre meno gente porta rispetto".
Parla mal volentieri dell'attuale classe politica e quando lo fa è sempre molto vago: "Dobbiamo chiudere con il passato, serve una classe dirigente nuova, libera da condizionamenti e che lavori solo per il bene di tutti".
Sta cercando, con il suo entusiasmo e la parlantina da politico in erba, di coinvolgere un numero sempre maggiore di gente disposta a lavorare sodo e a non scendere a compromessi perché: " La faccia non ha prezzo"
Un partito giovane che vuole costruire l'alternativa in Puglia forti anche del risultato elettorale ottenuto recentemente alle consultazioni amministrative di Palo del Colle e Modugno.
A capeggiare la batteria gravinese c'è Pietro Mangione, un giovane navigato in politica e dalle idee molto chiare. Cresciuto politicamente a sinistra, oggi lavora per costruire un partito composto innanzitutto da giovani e da cittadini che non hanno doppi interessi: " Vogliamo una città senza padroni ne padrini" insomma una città che torni nelle mani dei suo cittadini e dove "le decisioni non arrivano dall'alto".
Mangione rivendica con orgoglio le sue umili origini: " Sono cresciuto nel rione Piaggio e non me ne vergogno" e proprio per rispetto delle sue origini che dice di volersi occupare innanzitutto di coloro che la politica ha dimenticato: "I bambini, che sono il nostro futuro e gli anziani a cui sempre meno gente porta rispetto".
Parla mal volentieri dell'attuale classe politica e quando lo fa è sempre molto vago: "Dobbiamo chiudere con il passato, serve una classe dirigente nuova, libera da condizionamenti e che lavori solo per il bene di tutti".
Sta cercando, con il suo entusiasmo e la parlantina da politico in erba, di coinvolgere un numero sempre maggiore di gente disposta a lavorare sodo e a non scendere a compromessi perché: " La faccia non ha prezzo"